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| - Nel fondaco di Prato l'amministrazione dell'azienda domestico patrimoniale si intreccia con l'attività finanziario-mercantile: i libri di questa gestione "mista" li troviamo attribuiti alla "Azienda domestico patrimoniale e azienda mercantile Francesco di Marco Datini" (1372-1410). A "Francesco di Marco Datini proprio in Pistoia" si riferiscono invece i libri tenuti durante il suo soggiorno a Pistoia a causa della peste nel 1390-1391. A Prato il Datini dà avvio anche ad un'attività industriale, appoggiandosi sul tutore Piero di Giunta del Rosso e i suoi figli Agnolo e Niccolò, con tre compagnie di arte della lana. Troviamo dunque attive tre compagnie di arte della lana i cui soci sono: Piero di Giunta del Rosso e Francesco di Matteo Bellandi (“Piero di Giunta del Rosso, Francesco di Matteo Bellandi e Francesco di Marco Datini per la fornitura delle lane”, dal 1384 al 1387), Niccolò di Piero di Giunta del Rosso (“Compagnia Francesco di Marco Datini e Niccolò di Piero di Giunta del Rosso” dal 1391 al 1395), e Agnolo di Niccolò di Piero di Giunta del Rosso (“Compagnia Francesco di Marco Datini e Agnolo di Niccolò di Piero di Giunta del Rosso”, dal 1396 al 1399). A queste si affianca, dal 1395, una compagnia di arte della tinta in società con Niccolò di Piero di Giunta del Rosso, già precedentemente impegnato in quest’arte. Alcune operazioni industriali, il cui committente è la compagnia Datini di Firenze, vengono svolte attraverso l’ “associazione in partecipazione Stoldo di Lorenzo e Nofri di Michele di Mato lanaiolo, per la compagnia Datini di Firenze” (1391-1394). Nel fondaco pratese si rinvengono anche i libri di aziende industriali precedenti o contemporanee a quelle datiniane, cui partecipano gli stessi lanaioli e tintori che entrano in società con Datini: pur con qualche difficoltà, dovuta ad una tenuta non sempre chiara dei libri, sono state identificate le seguenti aziende: Compagnie industriali di arte della lana Piero di Giunta del Rosso, in società con Francesco di Matteo Bellandi (1379-1387); Compagnia del purgo di Niccolò di Piero di Giunta del Rosso, Francesco di Michele e Francesco di Simone (1390-1392) Compagnia Niccolò di Piero di Giunta del Rosso e Giusto di Agostino di Bonfigliolo (1391-1393). Un’altra attività pratese è quella dell’appalto delle gabelle, per cui troviamo la “Gabella del macello Francesco di Marco Datini e Nofri d’Andrea” (1389-1399) e la “Gabella del vino Francesco di Marco Datini e Domenico di Biagio detto Tanfuro” (1389-90) Nel fondaco di Prato si trovano anche il libro tenuto da Piero di Giunta del Rosso (per l’amministrazione dell’eredità di Francesco di Marco Datini) (1348-1365) e un libro del fattore Monte di Andrea Angiolini (1365-1366).
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dc:date
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ha conservatore
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ha date complesso archivistico
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Nel fondaco di Prato l'amministrazione dell'azienda domestico patrimoniale si intreccia con l'attività finanziario-mercantile: i libri di questa gestione "mista" li troviamo attribuiti alla "Azienda domestico patrimoniale e azienda mercantile Francesco di Marco Datini" (1372-1410). A "Francesco di Marco Datini proprio in Pistoia" si riferiscono invece i libri tenuti durante il suo soggiorno a Pistoia a causa della peste nel 1390-1391. A Prato il Datini dà avvio anche ad un'attività industriale, appoggiandosi sul tutore Piero di Giunta del Rosso e i suoi figli Agnolo e Niccolò, con tre compagnie di arte della lana. Troviamo dunque attive tre compagnie di arte della lana i cui soci sono: Piero di Giunta del Rosso e Francesco di Matteo Bellandi (“Piero di Giunta del Rosso, Francesco di Matteo Bellandi e Francesco di Marco Datini per la fornitura delle lane”, dal 1384 al 1387), Niccolò di Piero di Giunta del Rosso (“Compagnia Francesco di Marco Datini e Niccolò di Piero di Giunta del Rosso” dal 1391 al 1395), e Agnolo di Niccolò di Piero di Giunta del Rosso (“Compagnia Francesco di Marco Datini e Agnolo di Niccolò di Piero di Giunta del Rosso”, dal 1396 al 1399). A queste si affianca, dal 1395, una compagnia di arte della tinta in società con Niccolò di Piero di Giunta del Rosso, già precedentemente impegnato in quest’arte. Alcune operazioni industriali, il cui committente è la compagnia Datini di Firenze, vengono svolte attraverso l’ “associazione in partecipazione Stoldo di Lorenzo e Nofri di Michele di Mato lanaiolo, per la compagnia Datini di Firenze” (1391-1394). Nel fondaco pratese si rinvengono anche i libri di aziende industriali precedenti o contemporanee a quelle datiniane, cui partecipano gli stessi lanaioli e tintori che entrano in società con Datini: pur con qualche difficoltà, dovuta ad una tenuta non sempre chiara dei libri, sono state identificate le seguenti aziende: Compagnie industriali di arte della lana Piero di Giunta del Rosso, in società con Francesco di Matteo Bellandi (1379-1387); Compagnia del purgo di Niccolò di Piero di Giunta del Rosso, Francesco di Michele e Francesco di Simone (1390-1392) Compagnia Niccolò di Piero di Giunta del Rosso e Giusto di Agostino di Bonfigliolo (1391-1393). Un’altra attività pratese è quella dell’appalto delle gabelle, per cui troviamo la “Gabella del macello Francesco di Marco Datini e Nofri d’Andrea” (1389-1399) e la “Gabella del vino Francesco di Marco Datini e Domenico di Biagio detto Tanfuro” (1389-90) Nel fondaco di Prato si trovano anche il libro tenuto da Piero di Giunta del Rosso (per l’amministrazione dell’eredità di Francesco di Marco Datini) (1348-1365) e un libro del fattore Monte di Andrea Angiolini (1365-1366).
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha livelloSuperiore
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ha produttore
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consistenza
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forma autorizzata complesso archivistico
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record provenienza id
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sistema provenienza
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tipologia complesso
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is ha livelloSuperiore
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is è produttore di
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