rdf:type
| |
rdfs:label
| |
dc:title
| |
dc:description
| - Questa denominazione può apparire non del tutto appropriata, ma è prevalsa perché le carte in esso conservate, anche se provenienti in parte da personaggi diversi, sono state raccolte dai Cybo Malaspina e inserite nel loro archivio prima marchionale, poi principesco e infine ducale. Il primo che si interessò delle carte riguardanti la propria famiglia fu Alberico Cybo Malaspina, che nel sec. XVI fece copiare documenti custoditi in archivi genovesi e li conservò, anche se successivamente risultarono in gran parte frutto di falsi compiuti con lo scopo di illustrare le glorie della casata. L'archivio però, nonostante questo interessamento, non fu mai fatto oggetto di molte cure e una prova del disordine che regnava è data da un inventario della seconda metà del sec. XVIII che dimostra come solo una piccola parte dei documenti fosse inventariataNel 1741 si ebbe anche uno smembramento dell'archivio quando una parte riguardante i beni allodiali dei Cybo venne trasferita a Modena (vediAS Modena, Eredità Cybo-Gonzaga) in seguito al matrimonio di Maria Teresa con Ercole Rinaldo d'EsteUn tentativo per una migliore conservazione degli atti venne fatto soltanto nel 1786 da Maria Teresa Cybo d'Este, che, con decreto in data 30 agosto, dettava norme per l'impianto di un pubblico archivio. Il decreto non ebbe tuttavia seguito a causa degli eventi politici successivi. Anche Maria Beatrice d'Este si interessò all'archivio disponendo, nel 1816, che in quello ducale fossero accolte le cart[...]
|
dc:date
| |
ha conservatore
| |
ha date complesso archivistico
| |
ha statusProvenienza
| |
abstract
| - Questa denominazione può apparire non del tutto appropriata, ma è prevalsa perché le carte in esso conservate, anche se provenienti in parte da personaggi diversi, sono state raccolte dai Cybo Malaspina e inserite nel loro archivio prima marchionale, poi principesco e infine ducale. Il primo che si interessò delle carte riguardanti la propria famiglia fu Alberico Cybo Malaspina, che nel sec. XVI fece copiare documenti custoditi in archivi genovesi e li conservò, anche se successivamente risultarono in gran parte frutto di falsi compiuti con lo scopo di illustrare le glorie della casata. L'archivio però, nonostante questo interessamento, non fu mai fatto oggetto di molte cure e una prova del disordine che regnava è data da un inventario della seconda metà del sec. XVIII che dimostra come solo una piccola parte dei documenti fosse inventariataNel 1741 si ebbe anche uno smembramento dell'archivio quando una parte riguardante i beni allodiali dei Cybo venne trasferita a Modena (vediAS Modena, Eredità Cybo-Gonzaga) in seguito al matrimonio di Maria Teresa con Ercole Rinaldo d'EsteUn tentativo per una migliore conservazione degli atti venne fatto soltanto nel 1786 da Maria Teresa Cybo d'Este, che, con decreto in data 30 agosto, dettava norme per l'impianto di un pubblico archivio. Il decreto non ebbe tuttavia seguito a causa degli eventi politici successivi. Anche Maria Beatrice d'Este si interessò all'archivio disponendo, nel 1816, che in quello ducale fossero accolte le cart[...]
|
scheda provenienza href
| |
scheda SAN
| |
ha produttore
| |
consistenza
| |
oad:extentAndMedium
| |
forma autorizzata complesso archivistico
| |
oad:title
| |
record provenienza id
| |
sistema provenienza
| |
tipologia complesso
| |
is è conservatore di
of | |
is ha livelloSuperiore
of | |
is è produttore di
of | |