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| - ARCHIVIO DUCALE VISCONTEO-SFORZESCO
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| - ARCHIVIO DUCALE VISCONTEO-SFORZESCO
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| - L'archivio signorile visconteo - non è noto se alle carte costituitesi in Milano furono mai aggiunte quelle che dovevano esistere a Pavia - andò distrutto probabilmente insieme all'archivio ducale nell'agosto 1447, alla morte di Filippo Maria Visconti, quando il castello di Porta Giovia, ove aveva sede la cancelleria segreta, fu preso d'assalto dal popolo e distrutto.Quanto rimase del carteggio interno ed estero dell'archivio ducale, pervenne, in modo non ancora chiarito, al nuovo duca Francesco Sforza, il quale ordinò al primo segretario Cicco Simonetta la ricostituzione dell'archivio visconteo, come necessario fondamento per l'amministrazione dello Stato. Così l'archivio visconteo venne ad essere unito all'archivio sforzesco nel ricostruito castello di Porta Giovia.Nel 1781 l'archivio venne trasferito ad opera di Ilario corte nell'ex-collegio dei gesuiti in S. Fedele, sede dell'Archivio governativo, istituito appunto in quell'anno.Nel periodo napoleonico, dopo la costituzione della repubblica italiana (1802), l'archivio fu riordinato da Michele Daverio, direttore dell'Archivio nazionale, che dette alle carte l'ordine cronologico secondo il quale egli elaborò le Memorie. Così si formò il carteggio generale visconteo-sforzesco che comprendeva in massima parte: le carte della cancelleria segreta e dell'auditore ducale e quanto restava delle carte del consiglio segreto e del consiglio di giustizia prima dell'istituzione del senato (11 novembre 1499); la parte degli archivi[...]
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ha conservatore
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ha date complesso archivistico
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ha statusProvenienza
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abstract
| - L'archivio signorile visconteo - non è noto se alle carte costituitesi in Milano furono mai aggiunte quelle che dovevano esistere a Pavia - andò distrutto probabilmente insieme all'archivio ducale nell'agosto 1447, alla morte di Filippo Maria Visconti, quando il castello di Porta Giovia, ove aveva sede la cancelleria segreta, fu preso d'assalto dal popolo e distrutto.Quanto rimase del carteggio interno ed estero dell'archivio ducale, pervenne, in modo non ancora chiarito, al nuovo duca Francesco Sforza, il quale ordinò al primo segretario Cicco Simonetta la ricostituzione dell'archivio visconteo, come necessario fondamento per l'amministrazione dello Stato. Così l'archivio visconteo venne ad essere unito all'archivio sforzesco nel ricostruito castello di Porta Giovia.Nel 1781 l'archivio venne trasferito ad opera di Ilario corte nell'ex-collegio dei gesuiti in S. Fedele, sede dell'Archivio governativo, istituito appunto in quell'anno.Nel periodo napoleonico, dopo la costituzione della repubblica italiana (1802), l'archivio fu riordinato da Michele Daverio, direttore dell'Archivio nazionale, che dette alle carte l'ordine cronologico secondo il quale egli elaborò le Memorie. Così si formò il carteggio generale visconteo-sforzesco che comprendeva in massima parte: le carte della cancelleria segreta e dell'auditore ducale e quanto restava delle carte del consiglio segreto e del consiglio di giustizia prima dell'istituzione del senato (11 novembre 1499); la parte degli archivi[...]
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha produttore
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consistenza
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forma autorizzata complesso archivistico
| - ARCHIVIO DUCALE VISCONTEO-SFORZESCO
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| - ARCHIVIO DUCALE VISCONTEO-SFORZESCO
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record provenienza id
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sistema provenienza
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tipologia complesso
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is è conservatore di
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is ha livelloSuperiore
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is è produttore di
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