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  • Bacciagaluppi Giuseppe
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  • Bacciagaluppi Giuseppe
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  • Giuseppe Bacciagaluppi (Milano, 10 giugno 1905 - Milano, 21 maggio 1998), di famiglia antifascista anche se non militante e ricca di interessi culturali, consegue la maturità classica al liceo valdese di Torre Pellice e in seguito si laurea in Ingegneria elettronica al Politecnico di Milano. Sposatosi nel dicembre 1930 con Audrey Partridge Smith, si trasferisce per un anno a Zurigo dove lavora come operaio; rientrato a Milano viene assunto come ingegnere nella fabbrica di apparecchiature telefoniche Face Standard dove consegue in poco tempo il grado di dirigente. Insieme con l'amico Ermanno Bartellini, militante antifascista che morirà a Dachau nel 1945, dopo l'8 settembre prende contatto con un reparto dell'esercito italiano accampato sul monte Cuvignone e convince i militari a rifugiarsi in Svizzera. Grazie a Bartellini, Bacciagaluppi entra in contatto con Ferruccio Parri che gli affida il compito di organizzare l'espatrio di ex prigionieri di guerra alleati, incarico nel quale profuse le sue elevate capacità organizzative spinto non solo da ragioni umanitarie e da legami famigliari ma anche nella convinzione dell'opportunità di acquisire meriti e appoggi per la Resistenza italiana da parte degli alleati. Dopo alcuni mesi di attività, a causa di una spiata all'interno della sua fabbrica (dove aveva trovato diversi collaboratori), Bacciagaluppi viene arrestato il 4 aprile 1944 e trasferito al carcere di San Vittore. Certo dell'avvenuto espatrio in Svizzera del suo collaboratore, l'olandese De Lange, Bacciagaluppi si dichiara disponibile a collaborare e segnala il nome e l'indirizzo del De Lange che, ovviamente, non viene trovato ma questa disponibilità gli guadagna una certa libertà di movimento di cui egli approfitta per farsi fare, nell'officina del fabbro, copia della chiave di un portoncino laterale del carcere e organizzare così la fuga propria e di altri cinque prigionieri. Rifugiatosi in Svizzera dove la moglie e il figlio Marco lo avevano preceduto, Bacciagaluppi assume la carica di Delegato militare del Comando generale Cvl e avvia stretti contatti a Lugano con il magg. inglese John Birkbeck e l'americano Mr. Jones e con John Mc Caffery e con Allen Dulles a Berna. Arrestato per aver svolto attività politica (vietata ai rifugiati) e rinchiuso nelle carceri di Bellinzona e di Lugano e infine al Majestic, albergo adibito a campo di internamento, Bacciagaluppi riesce ad evadere e, con l'aiuto di amici e degli alleati, passa in Francia e poi a Roma da dove, con una colonna alleata, raggiunge Milano ormai liberata. Nel dopoguerra Bacciagaluppi abbandona ogni attività politica e nel 1948 assume la direzione dell'Autodromo di Monza, avviandone la ricostruzione e provvedendo a continui lavori di ammodernamento e, nel 1983, ne diviene amministratore delegato. Ha ricoperto numerose cariche nazionale e internazionali tra cui quella di vicepresidente della Commissione circuiti e sicurezza della Federazione internazionale dell'Automobile, presidente dell'Associazione internazionale circuiti permanenti (Aicp), presidente dell'Associazione italiana circuiti automobilistici (Aica) e presidente della Commissione italiana circuiti e sicurezza; si è occupato infine del riordino della legislazione sportiva e dell'impostazione del codice sportivo automobilistico internazionale. Il fondo è stato donato all'Insmli nel 1981 da Giuseppe Bacciagaluppi che ne ha curato anche il primo ordinamento. La documentazione è relativa all'attività di assistenza svolta dal centro di Milano dalle fasi iniziale alla liberazione sotto la guida di Bacciagaluppi, alias Joe, ingegner Rossi, Anfossi, (8 settembre 193 - 3 aprile 1944), poi di Sergio Kasman, alias Giorgio, Marco, (4 aprile - 9 dicembre 1944) e di Dario Tarantino, alias Massimo, (10 dicembre 1944 - 24 gennaio 1945). All'interno della documentazione si segnalano: le pratiche per il riconoscimento delle qualifiche di "agente, subagente, collaboratore occasionale" del Servizio di assistenza (fascc. 1-11), la "list of British ex Pow's transfered to Switzerland" (fasc. 19), i "formulari di trasferimento dei prigionieri alleati" (fasc. 20), le schede dei collaboratori al Servizio assistenza (fasc. 21). Sul Servizio di assistenza ai prigionieri alleati è stato pubblicato un ampio rapporto redatto dallo stesso Bacciagaluppi sulla rivista "Il Movimento di liberazione in Italia" nel 1954; il rapporto finale, in lingua inglese, é conservato nel fascicolo 13. L'attuale descrizione, nel rispetto dell'ordinamento dato da Bacciagaluppi, è stato curata da Gian Carlo Piazza nel 2002.
dc:date
  • 1/4/1944 - 16/7/1949
ha conservatore
ha date complesso archivistico
ha statusProvenienza
abstract
  • Giuseppe Bacciagaluppi (Milano, 10 giugno 1905 - Milano, 21 maggio 1998), di famiglia antifascista anche se non militante e ricca di interessi culturali, consegue la maturità classica al liceo valdese di Torre Pellice e in seguito si laurea in Ingegneria elettronica al Politecnico di Milano. Sposatosi nel dicembre 1930 con Audrey Partridge Smith, si trasferisce per un anno a Zurigo dove lavora come operaio; rientrato a Milano viene assunto come ingegnere nella fabbrica di apparecchiature telefoniche Face Standard dove consegue in poco tempo il grado di dirigente. Insieme con l'amico Ermanno Bartellini, militante antifascista che morirà a Dachau nel 1945, dopo l'8 settembre prende contatto con un reparto dell'esercito italiano accampato sul monte Cuvignone e convince i militari a rifugiarsi in Svizzera. Grazie a Bartellini, Bacciagaluppi entra in contatto con Ferruccio Parri che gli affida il compito di organizzare l'espatrio di ex prigionieri di guerra alleati, incarico nel quale profuse le sue elevate capacità organizzative spinto non solo da ragioni umanitarie e da legami famigliari ma anche nella convinzione dell'opportunità di acquisire meriti e appoggi per la Resistenza italiana da parte degli alleati. Dopo alcuni mesi di attività, a causa di una spiata all'interno della sua fabbrica (dove aveva trovato diversi collaboratori), Bacciagaluppi viene arrestato il 4 aprile 1944 e trasferito al carcere di San Vittore. Certo dell'avvenuto espatrio in Svizzera del suo collaboratore, l'olandese De Lange, Bacciagaluppi si dichiara disponibile a collaborare e segnala il nome e l'indirizzo del De Lange che, ovviamente, non viene trovato ma questa disponibilità gli guadagna una certa libertà di movimento di cui egli approfitta per farsi fare, nell'officina del fabbro, copia della chiave di un portoncino laterale del carcere e organizzare così la fuga propria e di altri cinque prigionieri. Rifugiatosi in Svizzera dove la moglie e il figlio Marco lo avevano preceduto, Bacciagaluppi assume la carica di Delegato militare del Comando generale Cvl e avvia stretti contatti a Lugano con il magg. inglese John Birkbeck e l'americano Mr. Jones e con John Mc Caffery e con Allen Dulles a Berna. Arrestato per aver svolto attività politica (vietata ai rifugiati) e rinchiuso nelle carceri di Bellinzona e di Lugano e infine al Majestic, albergo adibito a campo di internamento, Bacciagaluppi riesce ad evadere e, con l'aiuto di amici e degli alleati, passa in Francia e poi a Roma da dove, con una colonna alleata, raggiunge Milano ormai liberata. Nel dopoguerra Bacciagaluppi abbandona ogni attività politica e nel 1948 assume la direzione dell'Autodromo di Monza, avviandone la ricostruzione e provvedendo a continui lavori di ammodernamento e, nel 1983, ne diviene amministratore delegato. Ha ricoperto numerose cariche nazionale e internazionali tra cui quella di vicepresidente della Commissione circuiti e sicurezza della Federazione internazionale dell'Automobile, presidente dell'Associazione internazionale circuiti permanenti (Aicp), presidente dell'Associazione italiana circuiti automobilistici (Aica) e presidente della Commissione italiana circuiti e sicurezza; si è occupato infine del riordino della legislazione sportiva e dell'impostazione del codice sportivo automobilistico internazionale. Il fondo è stato donato all'Insmli nel 1981 da Giuseppe Bacciagaluppi che ne ha curato anche il primo ordinamento. La documentazione è relativa all'attività di assistenza svolta dal centro di Milano dalle fasi iniziale alla liberazione sotto la guida di Bacciagaluppi, alias Joe, ingegner Rossi, Anfossi, (8 settembre 193 - 3 aprile 1944), poi di Sergio Kasman, alias Giorgio, Marco, (4 aprile - 9 dicembre 1944) e di Dario Tarantino, alias Massimo, (10 dicembre 1944 - 24 gennaio 1945). All'interno della documentazione si segnalano: le pratiche per il riconoscimento delle qualifiche di "agente, subagente, collaboratore occasionale" del Servizio di assistenza (fascc. 1-11), la "list of British ex Pow's transfered to Switzerland" (fasc. 19), i "formulari di trasferimento dei prigionieri alleati" (fasc. 20), le schede dei collaboratori al Servizio assistenza (fasc. 21). Sul Servizio di assistenza ai prigionieri alleati è stato pubblicato un ampio rapporto redatto dallo stesso Bacciagaluppi sulla rivista "Il Movimento di liberazione in Italia" nel 1954; il rapporto finale, in lingua inglese, é conservato nel fascicolo 13. L'attuale descrizione, nel rispetto dell'ordinamento dato da Bacciagaluppi, è stato curata da Gian Carlo Piazza nel 2002.
scheda provenienza href
scheda SAN
consistenza
  • Buste: 5 Fascicoli: 21
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  • Buste: 5 Fascicoli: 21
forma autorizzata complesso archivistico
  • Bacciagaluppi Giuseppe
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  • Bacciagaluppi Giuseppe
record provenienza id
  • IT-INSMLI-A00-01026-00-00-00000-000-000
sistema provenienza
  • INSMLI
tipologia complesso
  • fondo
is è conservatore di of
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