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  • Malvezzi Piero Le voci del ghetto
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  • Malvezzi Piero Le voci del ghetto
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  • Piero Malvezzi (Torino, 27 novembre 1916 - Parella, 29 settembre 1987) compie gli studi superiori a Milano e quelli universitari a Pavia dove si laurea in Giurisprudenza (1940) e in Scienze politiche (1943). Richiamato alle armi nel luglio 1940 è inviato sul fronte albanese e impegnato in azioni per le quali viene decorato con la Croce di guerra ma che gli costeranno l'amputazione di un arto per congelamento. Rientrato in Italia, si stabilisce a Torino dove nel luglio 1944 viene arrestato e tradotto alle Carceri Nuove per attività antifascista, esperienza che farà nascere in lui il progetto di raccogliere gli ultimi scritti dei condannati a morte della Resistenza italiana, raccolta realizzata in collaborazione con Giovanni Pirelli e pubblicata da Einaudi nel 1952 seguita, nel 1954, da una analoga raccolta di lettere di condannati a morte della Resistenza europea. Stabilitosi nel dopoguerra a Milano, lavora per molti anni alla Montecatini e partecipa al Movimento di Unità popolare, candidandosi per la lista Rinnovamento democratico al Consiglio comunale; membro del Consiglio direttivo del Movimento milanese della pace, è eletto anche nel Collegio dei delegati della Società Umanitaria. Tra il 1960 e il 1968 lavora a Bruxelles come funzionario dell'Euratom, in seguito svolge attività di consulenza per l'Enel presso la Comunità Europea. Nel 1960 inizia la ricerca sulla stampa clandestina del ghetto di Varsavia. Appassionato di montagna, Malvezzi colleziona libri di escursionisti inglesi nelle Alpi, pubblica diverse ricerche in particolare sulla Valle d'Aosta e su Cogne e cura la riedizione di scritti di montagna del nonno Piero Giacosa. Collabora a diversi programmi culturali della Rai e della Radio della Svizzera italiana e, dal 1970, svolge attività didattica nel Carcere di San Vittore di Milano tenendo corsi di cultura generale, esperienza che ricorda nel libro Scuola in carcere : un'analisi conoscitiva a S. Vittore (Feltrinelli, 1974). Nel 1972 viene nominato giudice onorario del Tribunale dei minori di Milano, ruolo nel quale è attivo fino al 1986, alternando il suo impegno tra il carcere, la Società Umanitaria e la Lega internazionale per i diritti dell'uomo (Lidu). Per il suo impegno civile il Comune di Milano gli conferisce, nel dicembre 1987, l'Ambrogino d'oro. Il fondo Piero Malvezzi - Le voci del ghetto è stato versato all'Insmli in momenti successivi. Nel 1986 Piero Malvezzi ha donato due buste di documenti con riproduzioni fotografiche e da microfilm di articoli originali di giornali del ghetto di Varsavia; la restante documentazione è stata donata dal figlio Marco nel giugno 2005. Le carte rappresentano lo svolgersi della ricerca dal suo avvio, nel 1960, alla pubblicazione del volume Le voci del ghetto, nel 1970. Il fondo conserva il carteggio tra Piero Malvezzi e numerosi interlocutori, la raccolta delle diverse testate, le prime traduzioni in francese e poi in italiano di articoli in lingua ebraica, yiddish e polacca, le diverse stesure del testo e gli articoli selezionati per la pubblicazione. La documentazione è stata raccolta e prodotta in particolare nel periodo 1960-1963, anni in cui Malvezzi ha svolto intense ricerche negli archivi europei e israeliani e ha preparato la stesura del testo. Tra i collaboratori principali figurano B. Ciechanowski, Halina Czarnocky, Miriam Novitch e Guido Valabrega. La collaborazione con la Novitch, pur molto fattiva nei primi anni, si è interrotta nel 1963 per contrasti nell'impostazione data da Malvezzi alla pubblicazione; anzi, in occasione della pubblicazione del libro, la Novitch ha intentato causa a Malvezzi e alla casa editrice Laterza, senza veder però riconosciute le proprie ragioni. La ricerca inizialmente sollecitata dalla casa editrice Feltrinelli verrà poi pubblicata con l'editore Laterza nel 1970. E' stato mantenuto l'ordinamento dato da Malvezzi dove questo sussisteva; diversamente la documentazione è stata organizzata in base alle diverse fasi della ricerca e della elaborazione del testo; si è invece radunato in un unico fascicolo il carteggio intercorso con i vari corrispondenti, anche se alcune singole lettere restano conservate all'interno di fascicoli cui si riferiscono. Dove è stato possibile individuare il traduttore degli articoli delle diverse testate del ghetto, esso è stato segnalato. Il fondo è stato riordinato e descritto da Gabriella Solaro nel 2005; nel 2009 Andrea Torre ha aggregato un secondo nucleo di documentazione donato da Marco Malvezzi nel giugno 2005.
dc:date
  • 5/12/1959 - 21/12/1970
ha conservatore
ha date complesso archivistico
ha statusProvenienza
abstract
  • Piero Malvezzi (Torino, 27 novembre 1916 - Parella, 29 settembre 1987) compie gli studi superiori a Milano e quelli universitari a Pavia dove si laurea in Giurisprudenza (1940) e in Scienze politiche (1943). Richiamato alle armi nel luglio 1940 è inviato sul fronte albanese e impegnato in azioni per le quali viene decorato con la Croce di guerra ma che gli costeranno l'amputazione di un arto per congelamento. Rientrato in Italia, si stabilisce a Torino dove nel luglio 1944 viene arrestato e tradotto alle Carceri Nuove per attività antifascista, esperienza che farà nascere in lui il progetto di raccogliere gli ultimi scritti dei condannati a morte della Resistenza italiana, raccolta realizzata in collaborazione con Giovanni Pirelli e pubblicata da Einaudi nel 1952 seguita, nel 1954, da una analoga raccolta di lettere di condannati a morte della Resistenza europea. Stabilitosi nel dopoguerra a Milano, lavora per molti anni alla Montecatini e partecipa al Movimento di Unità popolare, candidandosi per la lista Rinnovamento democratico al Consiglio comunale; membro del Consiglio direttivo del Movimento milanese della pace, è eletto anche nel Collegio dei delegati della Società Umanitaria. Tra il 1960 e il 1968 lavora a Bruxelles come funzionario dell'Euratom, in seguito svolge attività di consulenza per l'Enel presso la Comunità Europea. Nel 1960 inizia la ricerca sulla stampa clandestina del ghetto di Varsavia. Appassionato di montagna, Malvezzi colleziona libri di escursionisti inglesi nelle Alpi, pubblica diverse ricerche in particolare sulla Valle d'Aosta e su Cogne e cura la riedizione di scritti di montagna del nonno Piero Giacosa. Collabora a diversi programmi culturali della Rai e della Radio della Svizzera italiana e, dal 1970, svolge attività didattica nel Carcere di San Vittore di Milano tenendo corsi di cultura generale, esperienza che ricorda nel libro Scuola in carcere : un'analisi conoscitiva a S. Vittore (Feltrinelli, 1974). Nel 1972 viene nominato giudice onorario del Tribunale dei minori di Milano, ruolo nel quale è attivo fino al 1986, alternando il suo impegno tra il carcere, la Società Umanitaria e la Lega internazionale per i diritti dell'uomo (Lidu). Per il suo impegno civile il Comune di Milano gli conferisce, nel dicembre 1987, l'Ambrogino d'oro. Il fondo Piero Malvezzi - Le voci del ghetto è stato versato all'Insmli in momenti successivi. Nel 1986 Piero Malvezzi ha donato due buste di documenti con riproduzioni fotografiche e da microfilm di articoli originali di giornali del ghetto di Varsavia; la restante documentazione è stata donata dal figlio Marco nel giugno 2005. Le carte rappresentano lo svolgersi della ricerca dal suo avvio, nel 1960, alla pubblicazione del volume Le voci del ghetto, nel 1970. Il fondo conserva il carteggio tra Piero Malvezzi e numerosi interlocutori, la raccolta delle diverse testate, le prime traduzioni in francese e poi in italiano di articoli in lingua ebraica, yiddish e polacca, le diverse stesure del testo e gli articoli selezionati per la pubblicazione. La documentazione è stata raccolta e prodotta in particolare nel periodo 1960-1963, anni in cui Malvezzi ha svolto intense ricerche negli archivi europei e israeliani e ha preparato la stesura del testo. Tra i collaboratori principali figurano B. Ciechanowski, Halina Czarnocky, Miriam Novitch e Guido Valabrega. La collaborazione con la Novitch, pur molto fattiva nei primi anni, si è interrotta nel 1963 per contrasti nell'impostazione data da Malvezzi alla pubblicazione; anzi, in occasione della pubblicazione del libro, la Novitch ha intentato causa a Malvezzi e alla casa editrice Laterza, senza veder però riconosciute le proprie ragioni. La ricerca inizialmente sollecitata dalla casa editrice Feltrinelli verrà poi pubblicata con l'editore Laterza nel 1970. E' stato mantenuto l'ordinamento dato da Malvezzi dove questo sussisteva; diversamente la documentazione è stata organizzata in base alle diverse fasi della ricerca e della elaborazione del testo; si è invece radunato in un unico fascicolo il carteggio intercorso con i vari corrispondenti, anche se alcune singole lettere restano conservate all'interno di fascicoli cui si riferiscono. Dove è stato possibile individuare il traduttore degli articoli delle diverse testate del ghetto, esso è stato segnalato. Il fondo è stato riordinato e descritto da Gabriella Solaro nel 2005; nel 2009 Andrea Torre ha aggregato un secondo nucleo di documentazione donato da Marco Malvezzi nel giugno 2005.
scheda provenienza href
scheda SAN
consistenza
  • Buste: 9 Fascicoli: 42
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  • Buste: 9 Fascicoli: 42
forma autorizzata complesso archivistico
  • Malvezzi Piero Le voci del ghetto
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  • Malvezzi Piero Le voci del ghetto
record provenienza id
  • IT-INSMLI-A00-01115-00-00-00000-000-000
sistema provenienza
  • INSMLI
tipologia complesso
  • fondo
is è conservatore di of
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