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  • Archivio di Stato di Treviso
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  • Archivio di Stato di Treviso
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  • L'AS Treviso , istituito come sezione con d.m. 2 ott. 1958 e divenuto Archivio di Stato ai sensi del d.p.r. 30 sett. 1963, n. 1409, ha potuto ospitare i più antichi fondi archivistici esistenti in città solo dopo che fu portata a termine, nel 1969, la costruzione della nuova sede. A parte pochi altri fondi, per lo più di minor rilievo, tale documentazione si trovava allora materialmente riunita in due grandi blocchi. L'uno, presso l'Archivio notarile distrettuale, comprendeva oltre agli atti dei notai l'archivio del collegio di notai cui era unita, tra l'altro, documentazione di carattere giudiziario. L'altro blocco, conservato presso il comune, era costituito dagli archivi delle corporazioni religiose soppresse per lo più in epoca napoleonica, dall'archivio dell'ospedale civile di S. Maria dei battuti e, infine, da un coacervo particolarmente voluminoso e promiscuo di scritture - oltre 6.300 unità - denominato tradizionalmente archivio civico antico. Tutta la documentazione conservata nel comune aveva subito danni gravissimi in seguito all'incursione aerea del 7 aprile 1944, per cui entrò a far parte dell'Archivio di stato in condizioni di grande disordine e notevole deterioramento, avendo subito inoltre inevitabili dispersioni. L'archivio civico antico, il fondo più disastrato e al tempo stesso il più importante per la storia della città e del suo territorio, ha tuttora bisogno di una radicale revisione: di esso ancora 1.689 unità non sono state identificate. Quanto alla parte individuata essa comprende la documentazione prodotta dalle magistrature comunali, frammista a quanto resta delle magistrature statali risalenti al periodo della dominazione Veneziana, qui ricondotte alle voci Comune e Miscellanea giudiziaria, la documentazione del periodo francese e quella del comune relativa ai secc. XIX e XX, nonché nuclei di carte riconducibili a uffici diversi. L'Archivio di stato si è poi venuto arricchendo di altri documenti, comprendenti anche materiale preunitario, versati dalla prefettura e da altri uffici. Sono stati inoltre effettuati trasferimenti di fondi dall'AS Venezia. Gli archivi qui conservati non esauriscono naturalmente la documentazione relativa a Treviso e alle altre località della provincia; occorrerà guardare in particolare negli archivi di altri enti della provincia [Già alla fine del secolo scorso erano stati estrapolati dal cosiddetto archivio civico antico e collocati tra i codici della biblioteca civica, che ancora li conserva, diversi pezzi particolarmente importanti. Tra di essi vanno ricordati soprattutto gli statuti, nelle redazioni podestarile (1207-1218), post-ezzeliniana (1262-1263), caminese (1284), comunale (1313-13i5), scaligera (1328-1338), veneta (1338-1372) e di nuovo caminese (1382-1388). Si conservano inoltre, presso il museo civico di Asolo, gli statuti trevigiani del 1316 (e successive aggiunte), arricchiti delle provvisioni Veneziane degli anni 1342-1390. Anche presso il capitolo della cattedrale si trova materiale archivistico di pertinenza del comune " Ducali ai podestà di Treviso " 1261-1697 " Actorum podestatis " 1339-1452 " Reformationes " 1314-1337, uno statuto del 1313 e altre serie] nell'AS Venezia e in altri Archivi di stato, come l'AS Vicenza che conserva materiale documentario notarile, e l'AS Roma che conserva carte relative ad alcune corporazioni religiose della provincia. Per converso l'AS Treviso conserva documentazione relativa a Belluno, Pordenone, Venezia e Vicenza, per lo più proveniente da corporazioni religiose soppresse.
è conservatore di
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