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| - La società storica lombarda nacque per iniziativa di Cesare Cantù tra il 1873 e il 1874. Scopo della sua fondazione fu quello di indagare le memorie delle provincie lombarde; numerose furono le adesione da parte di esponenti di spicco del mondo culturale e politico cittadino. Nel 1874 cominciò la pubblicazione dell'Archivio storico lombardo. La sede della società fu inizialmente, dal 1897 al secondo dopoguerra, nel Castello Sforzesco; fu poi traferita presso la casa Manzoni in via Morone, 1. Fin dalle origini, moltissimi soci, a cominciare da Cantù, destinarono alla biblioteca della società una parte delle opere a stampa da essi possedute, dando con ciò un contributo determinante alla sua costituzione. La biblioteca subì gravi perdite soprattutto in seguito al secondo conflitto mondiale. Ad esempio i fondi Emilio Motta, Giuseppe Mongeri, Emilio Seletti di Busseto e Cesare Vignati attualmente non sono più separati, ma incorporati nel patrimonio denominato Fondo dell'Ente; il Fondo Libri antichi si è formato scorporando il materiale più pregiato (manoscritti, incunaboli e cinquecentine) dai vari fondi originari. La Società conserva anche cospicui fondfi librari e di periodici: Fondo periodici, Fondo Emilio Silvestri, Fondo Pietro Sormani Andreani, Fondo Carlo Ermes Visconti di San Vito.
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è conservatore di
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ha tipologia
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codice ISIL
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indirizzo
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altro accesso
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scheda SAN
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ha luogoConservatore
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ha sito web
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consultazione
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descrizione
| - La società storica lombarda nacque per iniziativa di Cesare Cantù tra il 1873 e il 1874. Scopo della sua fondazione fu quello di indagare le memorie delle provincie lombarde; numerose furono le adesione da parte di esponenti di spicco del mondo culturale e politico cittadino. Nel 1874 cominciò la pubblicazione dell'Archivio storico lombardo. La sede della società fu inizialmente, dal 1897 al secondo dopoguerra, nel Castello Sforzesco; fu poi traferita presso la casa Manzoni in via Morone, 1. Fin dalle origini, moltissimi soci, a cominciare da Cantù, destinarono alla biblioteca della società una parte delle opere a stampa da essi possedute, dando con ciò un contributo determinante alla sua costituzione. La biblioteca subì gravi perdite soprattutto in seguito al secondo conflitto mondiale. Ad esempio i fondi Emilio Motta, Giuseppe Mongeri, Emilio Seletti di Busseto e Cesare Vignati attualmente non sono più separati, ma incorporati nel patrimonio denominato Fondo dell'Ente; il Fondo Libri antichi si è formato scorporando il materiale più pregiato (manoscritti, incunaboli e cinquecentine) dai vari fondi originari. La Società conserva anche cospicui fondfi librari e di periodici: Fondo periodici, Fondo Emilio Silvestri, Fondo Pietro Sormani Andreani, Fondo Carlo Ermes Visconti di San Vito.
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forma autorizzata conservatore
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is ha conservatore
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