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  • Economato generale dei benefici vacanti
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  • Economato generale dei benefici vacanti
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  • Il fondo risulta dalla confluenza di documentazione formatasi in un lungo arco temporale in relazione a competenze precedentemente gestite dalla camera dei conti e dal 1733 affidate all'economato dei benefici vacanti. La materia beneficiaria, oggetto di numerose controversie con la Santa Sede, fu regolata negli Stati sabaudi da una serie di bolle e brevi papali e concordati stipulati tra i Savoia e lo Stato pontificio. Con bolla 10 genn. 1452 papa Niccolò V concedeva al duca Ludovico e ai suoi successori di nominare come titolare dei benefici resisi vacanti esclusivamente soggetti di fiducia del sovranoTale indulto fu confermato nel tempoCon il " concordato sugli spogli e vacanti de' benefizi " del 24 giu. 1750seguito ai due precedenti del 29 mag. 1727e del 5 genn. 1741lo Stato pontificio rinunciava al diritto di spoglio, sino allora esercitato su vescovati e abbazie ed altri benefici compresi nell'indulto di Niccolò V, ai frutti dei benefici minori di libera collazione resisi vacanti ed infine al diritto di riscuotere gli inesatti alla morte di qualunque vescovo, abate o altro beneficiario. Di contro lo Stato sabaudo si impegnava ad impiegare sui Monti della città di Torino a favore della Camera apostolica un capitale che fruttasse l'annua rendita di 1500 scudi romani. Originariamente sottoposta al diretto controllo della Camera dei contil'amministrazione dei benefici vacanti ebbe una prima organica regolamentazione con r. viglietto 21 mag. 1733con il quale fu disposto [...]
dc:date
  • [1816-1861]
  • [sec. XI-1797]
ha contesto storico istituzionale
ha qualificazioni relazioni Cpf
ha date esistenza
ha statusProvenienza
abstract
  • Il fondo risulta dalla confluenza di documentazione formatasi in un lungo arco temporale in relazione a competenze precedentemente gestite dalla camera dei conti e dal 1733 affidate all'economato dei benefici vacanti. La materia beneficiaria, oggetto di numerose controversie con la Santa Sede, fu regolata negli Stati sabaudi da una serie di bolle e brevi papali e concordati stipulati tra i Savoia e lo Stato pontificio. Con bolla 10 genn. 1452 papa Niccolò V concedeva al duca Ludovico e ai suoi successori di nominare come titolare dei benefici resisi vacanti esclusivamente soggetti di fiducia del sovranoTale indulto fu confermato nel tempoCon il " concordato sugli spogli e vacanti de' benefizi " del 24 giu. 1750seguito ai due precedenti del 29 mag. 1727e del 5 genn. 1741lo Stato pontificio rinunciava al diritto di spoglio, sino allora esercitato su vescovati e abbazie ed altri benefici compresi nell'indulto di Niccolò V, ai frutti dei benefici minori di libera collazione resisi vacanti ed infine al diritto di riscuotere gli inesatti alla morte di qualunque vescovo, abate o altro beneficiario. Di contro lo Stato sabaudo si impegnava ad impiegare sui Monti della città di Torino a favore della Camera apostolica un capitale che fruttasse l'annua rendita di 1500 scudi romani. Originariamente sottoposta al diretto controllo della Camera dei contil'amministrazione dei benefici vacanti ebbe una prima organica regolamentazione con r. viglietto 21 mag. 1733con il quale fu disposto [...]
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
è produttore di
ha sottotipologia ente
forma autorizzata produttore
  • Economato generale dei benefici vacanti
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  • Economato generale dei benefici vacanti
record provenienza id
  • SP001810
sistema provenienza
  • GGASI
dc:coverage
  • Torino
is ha produttore of
is ha relazione con Soggetto Produttore of
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