dc:description
| - Si riconosce tradizionalmente nel diploma di Enrico V dell'anno 1116- diploma con cui inizia il " Registro Grosso ", il primo cartulario del comune - l'atto di fondazione del comune di Bologna ed, almeno indicativamente, sembra questa una data accettabile, in quanto negli anni immediatamente successivi non mancarono testimonianze dell'agire in campo pubblico di rappresentanti comunali e dell'esistenza di una assemblea. La struttura primitiva dell'organizzazione cittadina, come nelle altre città centro-settentrionali, appare articolata in due corpi collegiali, uno più ampio - l'assemblea - con poteri deliberativi ed uno più ristretto - i consoli - con funzioni esecutive, militari e di giurisdizione, se pure solo civile. La sostituzione di un magistrato unico al collegio dei consoli è documentata per la prima volta nel 1151, quando la reggenza della città fu affidata al reggiano Guido da Sasso, rector et potestas, assistito da una curia di funzionari e da un consilium sapientum. La presenza tra questi ultimi dei quattro dottori dello Studio prefigurava quella che sarebbe stata una delle caratteristiche fondamentali della vita pubblica bolognese: l'intima compartecipazione tra l'organismo politico comunale e lo Studio cittadino.Nel periodo successivo si alternarono nel governo della città magistrati singoli (podestà di nomina imperiale) e corpi collegiali (consoli cittadini), assistiti da un consiglio di giudici e " treguani ", finché col 1191 comparvero stabilmente podestà[...]
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abstract
| - Si riconosce tradizionalmente nel diploma di Enrico V dell'anno 1116- diploma con cui inizia il " Registro Grosso ", il primo cartulario del comune - l'atto di fondazione del comune di Bologna ed, almeno indicativamente, sembra questa una data accettabile, in quanto negli anni immediatamente successivi non mancarono testimonianze dell'agire in campo pubblico di rappresentanti comunali e dell'esistenza di una assemblea. La struttura primitiva dell'organizzazione cittadina, come nelle altre città centro-settentrionali, appare articolata in due corpi collegiali, uno più ampio - l'assemblea - con poteri deliberativi ed uno più ristretto - i consoli - con funzioni esecutive, militari e di giurisdizione, se pure solo civile. La sostituzione di un magistrato unico al collegio dei consoli è documentata per la prima volta nel 1151, quando la reggenza della città fu affidata al reggiano Guido da Sasso, rector et potestas, assistito da una curia di funzionari e da un consilium sapientum. La presenza tra questi ultimi dei quattro dottori dello Studio prefigurava quella che sarebbe stata una delle caratteristiche fondamentali della vita pubblica bolognese: l'intima compartecipazione tra l'organismo politico comunale e lo Studio cittadino.Nel periodo successivo si alternarono nel governo della città magistrati singoli (podestà di nomina imperiale) e corpi collegiali (consoli cittadini), assistiti da un consiglio di giudici e " treguani ", finché col 1191 comparvero stabilmente podestà[...]
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