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  • Azienda camerale o Intendenza generale dei beni camerali, allodiali ed ecclesiastici
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  • Azienda camerale o Intendenza generale dei beni camerali, allodiali ed ecclesiastici
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  • Costituita già col citato piano di governo del 28 ag. 1814, con l'intento di ripristinare il vecchio istituto della camera ducale, ma destinata al tempo stesso ad assumere l'eredità della direzione del demanio e diritti uniti del periodo napoleonico, si evolvette poi nel senso di assumere progressivamente, anche se solo parzialmente, il moderno carattere di amministrazione del demanio statale, fino a passare durante gli ultimi anni del ducato (1855) alle dirette dipendenze del ministero delle finanze. Riguardo ai beni amministrati, la distinzione tra beni camerali (teoricamente sotto regime di diritto pubblico) e beni allodiali (intesi come patrimonio privato della famiglia regnante) ebbe luogo soltanto con chirografo 10 mar. 1845quella, all'interno dei beni camerali, tra patrimonio della corona (palazzi, tenute) e pubblico demanio in senso proprio (boschi) non avvenne praticamente mai durante il dominio austro-estense. Gestione separata ebbero invece fin dal principio i beni detti ecclesiastici, vale a dire quelli che erano stati indemaniati a seguito delle soppressioni napoleoniche di corporazioni religiose, e che ancora non erano stati alienati; e ciò perché le loro rendite, a quanto afferma testualmente il più volte citato decreto 28 ag. 1814, dovevano essere destinati " esclusivamente ad oggetti ecclesiastici ". compito dell'intendenza fino al 1841 (poi passò al vescovo) fu quello altresì di amministrare i benefici ecclesiastici vacanti. suoi principali organi perif[...]
dc:date
  • [1815-1859]
ha contesto storico istituzionale
ha date esistenza
ha statusProvenienza
abstract
  • Costituita già col citato piano di governo del 28 ag. 1814, con l'intento di ripristinare il vecchio istituto della camera ducale, ma destinata al tempo stesso ad assumere l'eredità della direzione del demanio e diritti uniti del periodo napoleonico, si evolvette poi nel senso di assumere progressivamente, anche se solo parzialmente, il moderno carattere di amministrazione del demanio statale, fino a passare durante gli ultimi anni del ducato (1855) alle dirette dipendenze del ministero delle finanze. Riguardo ai beni amministrati, la distinzione tra beni camerali (teoricamente sotto regime di diritto pubblico) e beni allodiali (intesi come patrimonio privato della famiglia regnante) ebbe luogo soltanto con chirografo 10 mar. 1845quella, all'interno dei beni camerali, tra patrimonio della corona (palazzi, tenute) e pubblico demanio in senso proprio (boschi) non avvenne praticamente mai durante il dominio austro-estense. Gestione separata ebbero invece fin dal principio i beni detti ecclesiastici, vale a dire quelli che erano stati indemaniati a seguito delle soppressioni napoleoniche di corporazioni religiose, e che ancora non erano stati alienati; e ciò perché le loro rendite, a quanto afferma testualmente il più volte citato decreto 28 ag. 1814, dovevano essere destinati " esclusivamente ad oggetti ecclesiastici ". compito dell'intendenza fino al 1841 (poi passò al vescovo) fu quello altresì di amministrare i benefici ecclesiastici vacanti. suoi principali organi perif[...]
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
eac-cpf:hasPlace
ha luogo Sede
è produttore di
ha sottotipologia ente
forma autorizzata produttore
  • Azienda camerale o Intendenza generale dei beni camerali, allodiali ed ecclesiastici
eac-cpf:authorizedForm
  • Azienda camerale o Intendenza generale dei beni camerali, allodiali ed ecclesiastici
record provenienza id
  • SP056830
sistema provenienza
  • GGASI
dc:coverage
  • Modena
is ha produttore of
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