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  • Direzione generale dei lotti
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  • Direzione generale dei lotti
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  • Prima del 1660, quando il gioco del lotto apparve in Roma, non esisteva ancora nello Stato pontificio; era però permesso ricevere denaro per giochi del lotto in Genova, Napoli, Modena ed altre città. Più volte vietato nel sec. XVII (bandi di Innocenzo XI, 3 dic. 1685, e di Innocenzo XII, 24 mar. 1696) fu ancora vietato e infine permesso dai primi del sec. XVIII (pontificato di Clemente XI e successore, Innocenzo XIII) e di nuovo proibito (Benedetto XIII, bandi 19 sett. 1725 e 12 ag. 1727), ma pare vi fosse già allora un appalto del gioco fatto dalla Camera apostolica. Durante il pontificato di Clemente XII, succeduto a Benedetto Xllt nel 1730, dopo l'esame di una congregazione particolare e vari pareri di teologi e canonisti, fu annullato il divieto di Benedetto XIII e fu permesso il gioco in tutto lo Stato, rimanendo la scomunica solo contro coloro che giocassero ai lotti di città estere, poiché si volle considerare il lotto un dazio indiretto e volontario a favore della Camera. Clemente XII lo incamerò, proibendone l'appalto ed erogandone l'introito per pubblica beneficenza (motuproprio 9 dic. 1731 sul ripristino del gioco del lotto; editto del tesoriere generale 12 dic. 1731). Le estrazioni avevano luogo nove volte l'anno. Il ricavato veniva depositato nella depositeria generale e impiegato in opere pie, anche soccorsi a comunità, missioni apostoliche, sovvenzioni a luoghi pii di Roma, ospedali e in particolare all'arciconfraternita di S. Girolamo della carità, presso[...]
dc:date
  • [1815-1859/1870]
ha contesto storico istituzionale
ha date esistenza
ha statusProvenienza
abstract
  • Prima del 1660, quando il gioco del lotto apparve in Roma, non esisteva ancora nello Stato pontificio; era però permesso ricevere denaro per giochi del lotto in Genova, Napoli, Modena ed altre città. Più volte vietato nel sec. XVII (bandi di Innocenzo XI, 3 dic. 1685, e di Innocenzo XII, 24 mar. 1696) fu ancora vietato e infine permesso dai primi del sec. XVIII (pontificato di Clemente XI e successore, Innocenzo XIII) e di nuovo proibito (Benedetto XIII, bandi 19 sett. 1725 e 12 ag. 1727), ma pare vi fosse già allora un appalto del gioco fatto dalla Camera apostolica. Durante il pontificato di Clemente XII, succeduto a Benedetto Xllt nel 1730, dopo l'esame di una congregazione particolare e vari pareri di teologi e canonisti, fu annullato il divieto di Benedetto XIII e fu permesso il gioco in tutto lo Stato, rimanendo la scomunica solo contro coloro che giocassero ai lotti di città estere, poiché si volle considerare il lotto un dazio indiretto e volontario a favore della Camera. Clemente XII lo incamerò, proibendone l'appalto ed erogandone l'introito per pubblica beneficenza (motuproprio 9 dic. 1731 sul ripristino del gioco del lotto; editto del tesoriere generale 12 dic. 1731). Le estrazioni avevano luogo nove volte l'anno. Il ricavato veniva depositato nella depositeria generale e impiegato in opere pie, anche soccorsi a comunità, missioni apostoliche, sovvenzioni a luoghi pii di Roma, ospedali e in particolare all'arciconfraternita di S. Girolamo della carità, presso[...]
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
è produttore di
ha sottotipologia ente
forma autorizzata produttore
  • Direzione generale dei lotti
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  • Direzione generale dei lotti
record provenienza id
  • SP062730
sistema provenienza
  • GGASI
dc:coverage
  • Roma
is ha produttore of
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