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| - Una disposizione dello statuto di Imola del 1334 prescriveva di conservare nella sacrestia dei frati minori i documenti del comune ed in particolare quelli dell'amministrazione della giustizia; documenti che erano redatti da notai cittadini al servizio del comune. La identificazione nella stessa persona del notaio rogatario, quale addetto ai tribunali cittadini e quale scrittore di atti tra privati, che, come in tutti i comuni italiani si verifica anche in Imola, è da presumersi abbia portato già nel sec. XV alla costituzione del nucleo iniziale di un fondo notarile all'interno dell'archivio comunale, come testimoniato dal consistente numero di protocolli del periodo, tuttora conservati. I documenti comunali passarono successivamente nel convento di S. Domenico ed agli inizi del sec. XVI furono accolti nel palazzo del comune. Precisa individualità di archivio notarile il fondo l'acquistò forse solo verso la metà del sec. XVIII, quando si condusse a termine il riordinamento di tutta la documentazione dei notai imolesi, al momento raccolta nel palazzo del comune.Fino agli inizi del sec. XIX si conservarono in questo archivio notarile solo gli atti dei notai che avevano rogato prevalentemente nel territorio della comunità. Nel 1810, divenuta Imola nell'ordinamento del regno d'Italia capoluogo di distretto nel dipartimento del Reno, furono ivi concentrati gli atti notarili di centri dipendenti dalla città: Lugo, Fontana (Fontanelice), Castel Bolognese ed altri. Tale document[...]
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Una disposizione dello statuto di Imola del 1334 prescriveva di conservare nella sacrestia dei frati minori i documenti del comune ed in particolare quelli dell'amministrazione della giustizia; documenti che erano redatti da notai cittadini al servizio del comune. La identificazione nella stessa persona del notaio rogatario, quale addetto ai tribunali cittadini e quale scrittore di atti tra privati, che, come in tutti i comuni italiani si verifica anche in Imola, è da presumersi abbia portato già nel sec. XV alla costituzione del nucleo iniziale di un fondo notarile all'interno dell'archivio comunale, come testimoniato dal consistente numero di protocolli del periodo, tuttora conservati. I documenti comunali passarono successivamente nel convento di S. Domenico ed agli inizi del sec. XVI furono accolti nel palazzo del comune. Precisa individualità di archivio notarile il fondo l'acquistò forse solo verso la metà del sec. XVIII, quando si condusse a termine il riordinamento di tutta la documentazione dei notai imolesi, al momento raccolta nel palazzo del comune.Fino agli inizi del sec. XIX si conservarono in questo archivio notarile solo gli atti dei notai che avevano rogato prevalentemente nel territorio della comunità. Nel 1810, divenuta Imola nell'ordinamento del regno d'Italia capoluogo di distretto nel dipartimento del Reno, furono ivi concentrati gli atti notarili di centri dipendenti dalla città: Lugo, Fontana (Fontanelice), Castel Bolognese ed altri. Tale document[...]
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