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| - L'erudito prelato friulano Giusto Fontanini (1666-1736) raccolse moltissimi documenti in originale e in copia, utili specialmente alla trattazione di controversie giurisdizionali, con particolare riguardo alle materie attinenti al Friuli, al patriarcato di Aquileia e alle polemiche da lui sostenute con il Muratori in appoggio ai diritti rivendicati dalla santa sede su Comacchio e Ferrara contro gli Estensi. Egli destinò in morte la collezione alla Biblioteca capitolare di San Daniele del Friuli, sua patria, ma gli inquisitori di Stato intervennero (22 apr. 1736) per avocare alla secreta le carte di interesse politico che l'ambasciatore a Roma, Alvise Mocenigo IV, ricevette dal nipote del defunto, abate Domenico Fontanini, in gran parte rilegate alla rinfusa in 20 filze. Nel 1743 Marco Foscarini, Sopraintendente alla secreta, si accinse all'opera di riordinamento, compiuta in tre anni, che portò in taluni casi allo scioglimento e alla diversa ricomposizione delle filze (Senato, parti 28 dic. 1743 e 12 mar. 1746). Trasferito alla Pubblica libreria il materiale ritenuto meno importante, rimasero in secreta 58 pezzi, nove dei quali - ciascuno con un indice completo del Foscarini - sono qui riuniti e provengono dallaex-Miscellanea codici. I restanti sono per lo più da ricercare nell'attuale fondo deiConsultori in iure, che se ne servirono nei dibattiti sulla questione aquileiese, risolta con la bolla 6 lu. 1751 di Benedetto XIV che stabiliva la soppressione di quel patriarcat[...]
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| - L'erudito prelato friulano Giusto Fontanini (1666-1736) raccolse moltissimi documenti in originale e in copia, utili specialmente alla trattazione di controversie giurisdizionali, con particolare riguardo alle materie attinenti al Friuli, al patriarcato di Aquileia e alle polemiche da lui sostenute con il Muratori in appoggio ai diritti rivendicati dalla santa sede su Comacchio e Ferrara contro gli Estensi. Egli destinò in morte la collezione alla Biblioteca capitolare di San Daniele del Friuli, sua patria, ma gli inquisitori di Stato intervennero (22 apr. 1736) per avocare alla secreta le carte di interesse politico che l'ambasciatore a Roma, Alvise Mocenigo IV, ricevette dal nipote del defunto, abate Domenico Fontanini, in gran parte rilegate alla rinfusa in 20 filze. Nel 1743 Marco Foscarini, Sopraintendente alla secreta, si accinse all'opera di riordinamento, compiuta in tre anni, che portò in taluni casi allo scioglimento e alla diversa ricomposizione delle filze (Senato, parti 28 dic. 1743 e 12 mar. 1746). Trasferito alla Pubblica libreria il materiale ritenuto meno importante, rimasero in secreta 58 pezzi, nove dei quali - ciascuno con un indice completo del Foscarini - sono qui riuniti e provengono dallaex-Miscellanea codici. I restanti sono per lo più da ricercare nell'attuale fondo deiConsultori in iure, che se ne servirono nei dibattiti sulla questione aquileiese, risolta con la bolla 6 lu. 1751 di Benedetto XIV che stabiliva la soppressione di quel patriarcat[...]
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