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| - Sorta come associazione dei mercanti nella seconda metà del sec. XII, acquistò sempre maggior peso politico nella vita del comune fino alla morte di Ezzelino (1259); di tale periodo non è pervenuto l'archivio. Limitata nei suoi poteri e funzioni sotto gli Scaligeri, che ne furono podestà a vita e ne nominavano il vicario, divenne una sorta di organo tutorio delle corporazioni d'arte e mestiere ed ebbe nel 1319 propri statuti, che ne disciplinavano l'attività amministrativa e giudiziaria. Questi statuti non ci sono pervenuti nel codice originale del 1319Cangrande I (pubblicati dal Simeoni nell'opera citata) e rimasti in vigore, salvo aggiunte e modifiche, sino alla caduta della repubblica di Venezia; di dette aggiunte o modifiche, apportate in epoca veneta in più tempi, dal sec. XV al XVIII, sono conservate varie redazioni manoscritte. In epoca veneta - pur rimanendo nominalmente podestà della domus mercatorum il podestà nominato da Venezia - il vicario e i consoli, nonché tutte le altre cariche minori (massaro, notai ed altri), erano eletti dal consiglio del comune. Dopo la caduta del dominio veneziano la casa dei mercanti continuò a sussistere f no al 1805 nella parte di Verona soggetta agli austriaci, cioè a sinistra dell'Adige, praticamente inalterata nella sua organizzazione e funzioni; per l'esplicazione dell'attività giudiziaria si costituiva in Tribunale mercantile, a capo del quale era il vicario stesso della casa o un suo delegato. Per la zona della città sogget[...]
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abstract
| - Sorta come associazione dei mercanti nella seconda metà del sec. XII, acquistò sempre maggior peso politico nella vita del comune fino alla morte di Ezzelino (1259); di tale periodo non è pervenuto l'archivio. Limitata nei suoi poteri e funzioni sotto gli Scaligeri, che ne furono podestà a vita e ne nominavano il vicario, divenne una sorta di organo tutorio delle corporazioni d'arte e mestiere ed ebbe nel 1319 propri statuti, che ne disciplinavano l'attività amministrativa e giudiziaria. Questi statuti non ci sono pervenuti nel codice originale del 1319Cangrande I (pubblicati dal Simeoni nell'opera citata) e rimasti in vigore, salvo aggiunte e modifiche, sino alla caduta della repubblica di Venezia; di dette aggiunte o modifiche, apportate in epoca veneta in più tempi, dal sec. XV al XVIII, sono conservate varie redazioni manoscritte. In epoca veneta - pur rimanendo nominalmente podestà della domus mercatorum il podestà nominato da Venezia - il vicario e i consoli, nonché tutte le altre cariche minori (massaro, notai ed altri), erano eletti dal consiglio del comune. Dopo la caduta del dominio veneziano la casa dei mercanti continuò a sussistere f no al 1805 nella parte di Verona soggetta agli austriaci, cioè a sinistra dell'Adige, praticamente inalterata nella sua organizzazione e funzioni; per l'esplicazione dell'attività giudiziaria si costituiva in Tribunale mercantile, a capo del quale era il vicario stesso della casa o un suo delegato. Per la zona della città sogget[...]
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