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| - Luigi Sturzo nasce a Caltagirone il 26 novembre 1871 da Felice e Caterina Boscarelli. Dopo aver studiato nei seminari di Noto e Caltagirone, nel maggio 1894 viene ordinato sacerdote e nel 1898 si laurea in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 1896 entra a far parte del primo movimento democratico cristiano di ispirazione murriana, collabora alla rivista "Cultura sociale" e aderisce al movimento "Domani d'Italia" accanto a Toniolo, Murri e Meda. Si occupa di riforme sociali nel settore agricolo, rivestendo per lunghi anni cariche direttive nell'amministrazione locale e provinciale: dal 1915 al 1920 è pro-sindaco di Caltagirone; dal 1915 al 1917 è segretario generale della Giunta dell'Azione Cattolica; dal 1915 al 1924 è vicepresidente dell'Associazione dei Comuni Italiani. Ma il suo nome è soprattutto legato al Partito Popolare, che fonda a Roma il 18 gennaio 1919 e di cui è segretario sino al 1923. Durante il IV congresso del partito, nell'aprile 1923, dopo il gabinetto di coalizione Mussolini, Sturzo si dichiara contrario ad ogni forma di collaborazione e di compromesso con il fascismo passando così all'opposizione. Costretto a dimettersi in quello stesso anno, deve abbandonare l'Italia nel novembre 1924, rifugiandosi a Londra e poi negli Stati Uniti, dove svolge intensa attività antifascista. A Londra fonda nel 1936 i gruppi "Popolo e Libertà" e, nel 1940, l'Unione Democratica Cristiana Internazionale, di cui viene nominato vicepresidente. Durante i 22 anni di esilio, grazie ad una straordinaria esperienza politica, continua ad approfondire gli studi di sociologia e di scienza politica e si impegna in un vivace lavoro culturale di analisi della crisi degli anni Trenta e della rischiosa politica di appesement delle democrazie verso Hitler. Nel settembre 1946, al termine del conflitto mondiale, rientra in Italia dove viene nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi e si dedica ad un'intensa attività pubblicistica sui maggiori quotidiani nazionali per la ricostruzione ed il rafforzamento democratico. La lotta e gli ammonimenti contro partitocrazia, l'esagerato statalismo e la corruzione pubblica sono da lui vissuti con l'ansia dell'intellettuale, del cristiano e del sacerdote che sapeva leggere le vicende umane senza mai perdere di vista i principi spirituali della convivenza civile. Si spegne l'8 agosto 1959 nel convento delle Canossiane a Roma.
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dc:date
| - 26 novembre 1871 - 8 agosto 1959
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Luigi Sturzo nasce a Caltagirone il 26 novembre 1871 da Felice e Caterina Boscarelli. Dopo aver studiato nei seminari di Noto e Caltagirone, nel maggio 1894 viene ordinato sacerdote e nel 1898 si laurea in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 1896 entra a far parte del primo movimento democratico cristiano di ispirazione murriana, collabora alla rivista "Cultura sociale" e aderisce al movimento "Domani d'Italia" accanto a Toniolo, Murri e Meda. Si occupa di riforme sociali nel settore agricolo, rivestendo per lunghi anni cariche direttive nell'amministrazione locale e provinciale: dal 1915 al 1920 è pro-sindaco di Caltagirone; dal 1915 al 1917 è segretario generale della Giunta dell'Azione Cattolica; dal 1915 al 1924 è vicepresidente dell'Associazione dei Comuni Italiani. Ma il suo nome è soprattutto legato al Partito Popolare, che fonda a Roma il 18 gennaio 1919 e di cui è segretario sino al 1923. Durante il IV congresso del partito, nell'aprile 1923, dopo il gabinetto di coalizione Mussolini, Sturzo si dichiara contrario ad ogni forma di collaborazione e di compromesso con il fascismo passando così all'opposizione. Costretto a dimettersi in quello stesso anno, deve abbandonare l'Italia nel novembre 1924, rifugiandosi a Londra e poi negli Stati Uniti, dove svolge intensa attività antifascista. A Londra fonda nel 1936 i gruppi "Popolo e Libertà" e, nel 1940, l'Unione Democratica Cristiana Internazionale, di cui viene nominato vicepresidente. Durante i 22 anni di esilio, grazie ad una straordinaria esperienza politica, continua ad approfondire gli studi di sociologia e di scienza politica e si impegna in un vivace lavoro culturale di analisi della crisi degli anni Trenta e della rischiosa politica di appesement delle democrazie verso Hitler. Nel settembre 1946, al termine del conflitto mondiale, rientra in Italia dove viene nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi e si dedica ad un'intensa attività pubblicistica sui maggiori quotidiani nazionali per la ricostruzione ed il rafforzamento democratico. La lotta e gli ammonimenti contro partitocrazia, l'esagerato statalismo e la corruzione pubblica sono da lui vissuti con l'ansia dell'intellettuale, del cristiano e del sacerdote che sapeva leggere le vicende umane senza mai perdere di vista i principi spirituali della convivenza civile. Si spegne l'8 agosto 1959 nel convento delle Canossiane a Roma.
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