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| - Camera confederale del lavoro di Reggio Emilia
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| - Camera confederale del lavoro di Reggio Emilia
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| - Sulla costituzione della Camera Confederale del Lavoro e la sua struttura organizzativa e amministrativa (organi direttivi ed esecutivi, uffici e commissioni di lavoro) ci si è già soffermati diffusamente nel profilo storico dedicato alla Camera del Lavoro (dal 1901 ad oggi), pertanto qui ci si limiterà soltanto a ricordare alcune notizie fondamentali.<br />A livello nazionale col patto di Roma del giugno 1944 si ricostituì, come CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro)(1), la confederazione generale del lavoro. Tra il 28 gennaio e il 1° febbraio 1945 la CGIL tenne il suo primo congresso a Napoli, nel corso del quale fu approvato il primo statuto.<br />A livello provinciale, prima ancora del termine della guerra, nel settembre 1944 il CLN provinciale di Reggio Emilia, in previsione della liberazione ritenuta imminente, nominò un Comitato provvisorio per la Camera del Lavoro, costituito da membri del partito socialista e comunista. Ma la ricostituzione ufficiale della Camera, ora denominata Camera Confederale del Lavoro, avvenne nella fase immediatamente successiva alla liberazione nazionale, quando il CLN decretò la formazione di una Commissione Esecutiva, nella cui segreteria entrò anche un esponente democristiano. Presto nel suo ambito furono anche riorganizzate le camere del lavoro comunali e i sindacati di categoria.<br />Come la camera pre - fascista, la CCdL aveva competenza sull'intero territorio provinciale, ma i suoi organismi dirigenti ed esecutivi (Congresso, Commissione Esecutiva poi Comitato Direttivo, Segreteria) non erano stabiliti da uno statuto camerale, bensì dallo statuto nazionale della CGIL (e dalle sue successive modifiche). L'organizzazione in uffici e commissioni di lavoro (Amministrazione, Organizzazione, Stampa e Propaganda ecc.) era invece frutto di autonome scelte locali.<br />In seguito al dibattito sull'unità sindacale avviato con le organizzazioni provinciali confederali della CISL (USP Unione Sindacale Provinciale) e della UIL (CS Camera Sindacale), l'11 settembre 1973 siglò con le medesime un patto federativo per la costituzione della Federazione provinciale CGIL - CISL - UIL, struttura unitaria dotata di propri organi direttivi (Comitato Direttivo) ed esecutivi (Segreteria), che federava le organizzazioni ad essa aderenti (CCdL, USP, CS) senza abolirle.<br />In attuazione alla riforma organizzativa delineata dal convegno unitario nazionale CGIL - CISL - UIL (Montesilvano, novembre 1979), col congresso tenutosi tra il 1° e il 4 luglio 1981, perse l'appellativo di "Confederale" e divenne Camera del Lavoro Territoriale(2).<br /><br /><br />1. La confederazione era nata il 1° ottobre 1906 a Milano nell'ambito del congresso nazionale delle camere del lavoro come CGL (o CGdL Confederazione Generale del Lavoro) e si era sciolta il 4 gennaio 1927, in seguito ai provvedimenti antisindacali varati dal governo fascista nel 1925 e nel 1926.<br />2. Secondo la riforma di Montesilvano il passaggio delle camere del lavoro da confederali a territoriali significava un superamento dell'articolazione provinciale e la realizzazione di un'articolazione comprensoriale. Per quanto riguarda Reggio, dalle province di Modena e Reggio Emilia avrebbero dovuto costituirsi 3 camere del lavoro territoriali, una con competenza su parte della provincia di Modena, una con competenza su parte della provincia di Reggio, e una comprendente il cosiddetto comprensorio delle ceramiche, ovvero la zona di Scandiano (RE) e due zone della provincia di Modena con alta densità di aziende ceramiche. Il progetto fu portato avanti per qualche anno, ma non decollò e nel 1983 - 1984 fu ripristinata l'articolazione territoriale precedente.
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dc:date
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Sulla costituzione della Camera Confederale del Lavoro e la sua struttura organizzativa e amministrativa (organi direttivi ed esecutivi, uffici e commissioni di lavoro) ci si è già soffermati diffusamente nel profilo storico dedicato alla Camera del Lavoro (dal 1901 ad oggi), pertanto qui ci si limiterà soltanto a ricordare alcune notizie fondamentali.<br />A livello nazionale col patto di Roma del giugno 1944 si ricostituì, come CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro)(1), la confederazione generale del lavoro. Tra il 28 gennaio e il 1° febbraio 1945 la CGIL tenne il suo primo congresso a Napoli, nel corso del quale fu approvato il primo statuto.<br />A livello provinciale, prima ancora del termine della guerra, nel settembre 1944 il CLN provinciale di Reggio Emilia, in previsione della liberazione ritenuta imminente, nominò un Comitato provvisorio per la Camera del Lavoro, costituito da membri del partito socialista e comunista. Ma la ricostituzione ufficiale della Camera, ora denominata Camera Confederale del Lavoro, avvenne nella fase immediatamente successiva alla liberazione nazionale, quando il CLN decretò la formazione di una Commissione Esecutiva, nella cui segreteria entrò anche un esponente democristiano. Presto nel suo ambito furono anche riorganizzate le camere del lavoro comunali e i sindacati di categoria.<br />Come la camera pre - fascista, la CCdL aveva competenza sull'intero territorio provinciale, ma i suoi organismi dirigenti ed esecutivi (Congresso, Commissione Esecutiva poi Comitato Direttivo, Segreteria) non erano stabiliti da uno statuto camerale, bensì dallo statuto nazionale della CGIL (e dalle sue successive modifiche). L'organizzazione in uffici e commissioni di lavoro (Amministrazione, Organizzazione, Stampa e Propaganda ecc.) era invece frutto di autonome scelte locali.<br />In seguito al dibattito sull'unità sindacale avviato con le organizzazioni provinciali confederali della CISL (USP Unione Sindacale Provinciale) e della UIL (CS Camera Sindacale), l'11 settembre 1973 siglò con le medesime un patto federativo per la costituzione della Federazione provinciale CGIL - CISL - UIL, struttura unitaria dotata di propri organi direttivi (Comitato Direttivo) ed esecutivi (Segreteria), che federava le organizzazioni ad essa aderenti (CCdL, USP, CS) senza abolirle.<br />In attuazione alla riforma organizzativa delineata dal convegno unitario nazionale CGIL - CISL - UIL (Montesilvano, novembre 1979), col congresso tenutosi tra il 1° e il 4 luglio 1981, perse l'appellativo di "Confederale" e divenne Camera del Lavoro Territoriale(2).<br /><br /><br />1. La confederazione era nata il 1° ottobre 1906 a Milano nell'ambito del congresso nazionale delle camere del lavoro come CGL (o CGdL Confederazione Generale del Lavoro) e si era sciolta il 4 gennaio 1927, in seguito ai provvedimenti antisindacali varati dal governo fascista nel 1925 e nel 1926.<br />2. Secondo la riforma di Montesilvano il passaggio delle camere del lavoro da confederali a territoriali significava un superamento dell'articolazione provinciale e la realizzazione di un'articolazione comprensoriale. Per quanto riguarda Reggio, dalle province di Modena e Reggio Emilia avrebbero dovuto costituirsi 3 camere del lavoro territoriali, una con competenza su parte della provincia di Modena, una con competenza su parte della provincia di Reggio, e una comprendente il cosiddetto comprensorio delle ceramiche, ovvero la zona di Scandiano (RE) e due zone della provincia di Modena con alta densità di aziende ceramiche. Il progetto fu portato avanti per qualche anno, ma non decollò e nel 1983 - 1984 fu ripristinata l'articolazione territoriale precedente.
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
| - Camera confederale del lavoro di Reggio Emilia
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eac-cpf:authorizedForm
| - Camera confederale del lavoro di Reggio Emilia
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record provenienza id
| - IT-ER-IBC-SP00001-0000045
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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