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  • Ufficio delle imposte di consumo di Bertinoro
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  • Ufficio delle imposte di consumo di Bertinoro
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  • La maggiore parte del gettito fiscale dello Stato italiano postunitario era fornita da una grande quantità di imposte indirette, fra cui spiccavano per gravosità i dazi di consumo. L'esazione di questa tassa, che colpiva indiscriminatamente i prodotti di consumo, venne razionalizzata nel 1864 attraverso la creazione di appositi "uffici del dazio", in genere situati alle porte della città. Nel 1923 il dazio di consumo passò completamente ai comuni e nel 1930, con l'abolizione delle cinte daziarie, divenne una imposta di consumo. La difficoltà nel gestire un ufficio che richiedeva competenze e risorse superiori alle possibilità del personale comunale, impose ai comuni la necessità di appaltare la gestione delle imposte di consumo a enti specializzati. La scelta dell'ente appaltatore, che poteva essere di natura pubblica (come ad esempio la parastale INGIC, Istituto nazionale per la gestione delle imposte di consumo) o privata (ad esempio la società Trezza), veniva presa in autonomia dall'amministrazione comunale. Gli enti appaltatori gestivano l'ufficio imposte di consumo avvalendosi di proprio personale, che operava nella filiale dislocata presso il comune appaltante, e producevano rendicontazione dell'attività esercitata. La riforma tributaria del 1971, riducendo drasticamente l'autonomia impositiva degli enti locali (loro parzialmente restituita tra il 1991 e il 1993 con imposte sui fabbricati), sancì anche la definitiva abolizione delle imposte di consumo.
dc:date
  • [1864 - 1971]
ha date esistenza
ha statusProvenienza
abstract
  • La maggiore parte del gettito fiscale dello Stato italiano postunitario era fornita da una grande quantità di imposte indirette, fra cui spiccavano per gravosità i dazi di consumo. L'esazione di questa tassa, che colpiva indiscriminatamente i prodotti di consumo, venne razionalizzata nel 1864 attraverso la creazione di appositi "uffici del dazio", in genere situati alle porte della città. Nel 1923 il dazio di consumo passò completamente ai comuni e nel 1930, con l'abolizione delle cinte daziarie, divenne una imposta di consumo. La difficoltà nel gestire un ufficio che richiedeva competenze e risorse superiori alle possibilità del personale comunale, impose ai comuni la necessità di appaltare la gestione delle imposte di consumo a enti specializzati. La scelta dell'ente appaltatore, che poteva essere di natura pubblica (come ad esempio la parastale INGIC, Istituto nazionale per la gestione delle imposte di consumo) o privata (ad esempio la società Trezza), veniva presa in autonomia dall'amministrazione comunale. Gli enti appaltatori gestivano l'ufficio imposte di consumo avvalendosi di proprio personale, che operava nella filiale dislocata presso il comune appaltante, e producevano rendicontazione dell'attività esercitata. La riforma tributaria del 1971, riducendo drasticamente l'autonomia impositiva degli enti locali (loro parzialmente restituita tra il 1991 e il 1993 con imposte sui fabbricati), sancì anche la definitiva abolizione delle imposte di consumo.
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
è produttore di
forma autorizzata produttore
  • Ufficio delle imposte di consumo di Bertinoro
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  • Ufficio delle imposte di consumo di Bertinoro
record provenienza id
  • IT-ER-IBC-SP00001-0000020
sistema provenienza
  • IT-ER-IBC
dc:coverage
  • Bertinoro
is ha produttore of
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