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| - Pio luogo di Sant'Ambrogio
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| - Pio luogo di Sant'Ambrogio
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| - La compagnia della Pietà di S. Ambrogio di Pavia è fondata nel 1572, durante l'episcopato di mons. Ippolito de Rossi, vescovo di Pavia, secondo quanto si rileva da un istrumento datato 9 settembre 1573, rogato dal notaio Pietro Molla, dal titolo "Fundactio venerandae congregationis sancti Ambrosii Papie". Con tale documento si concede alla congregazione stessa la cappella situata presso la parrocchia di San Michele Maggiore di Pavia sulla piazza dell'odierna via Capsoni(1). Sempre nel 1573 vengono approvati dal vescovo Ippolito de Rossi i "decreti, ossia ordini", tuttora conservati presso l'archivio Istituzioni Assistenziali Riunite (II.AA.RR.) di Pavia(2), il cui esame ha permesso la ricostruzione della vita associativa della congregazione. Essi risultano divisi in tre parti: la prima, precisato il fine, lo scopo e il titolo della compagnia, ne stabilisce l'organizzazione interna e il compito e le funzioni degli ufficiali. La seconda determina le modalità di accettazione dei confratelli e la periodicità delle riunioni. La terza regola l'etica comportamentale dei membri, dallo svolgimento dei doveri suggeriti dalla pietà al soccorso dei poveri, nonché le pene cui vengono sottoposti coloro che violano le norme previste. L'attività regolare non inizia prima del 1576, anno in cui la confraternita prende realmente possesso della chiesa di Sant'Ambrogio. Nel giugno dello stesso anno si dà vita al capitolo generale della compagnia. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - La compagnia della Pietà di S. Ambrogio di Pavia è fondata nel 1572, durante l'episcopato di mons. Ippolito de Rossi, vescovo di Pavia, secondo quanto si rileva da un istrumento datato 9 settembre 1573, rogato dal notaio Pietro Molla, dal titolo "Fundactio venerandae congregationis sancti Ambrosii Papie". Con tale documento si concede alla congregazione stessa la cappella situata presso la parrocchia di San Michele Maggiore di Pavia sulla piazza dell'odierna via Capsoni(1). Sempre nel 1573 vengono approvati dal vescovo Ippolito de Rossi i "decreti, ossia ordini", tuttora conservati presso l'archivio Istituzioni Assistenziali Riunite (II.AA.RR.) di Pavia(2), il cui esame ha permesso la ricostruzione della vita associativa della congregazione. Essi risultano divisi in tre parti: la prima, precisato il fine, lo scopo e il titolo della compagnia, ne stabilisce l'organizzazione interna e il compito e le funzioni degli ufficiali. La seconda determina le modalità di accettazione dei confratelli e la periodicità delle riunioni. La terza regola l'etica comportamentale dei membri, dallo svolgimento dei doveri suggeriti dalla pietà al soccorso dei poveri, nonché le pene cui vengono sottoposti coloro che violano le norme previste. L'attività regolare non inizia prima del 1576, anno in cui la confraternita prende realmente possesso della chiesa di Sant'Ambrogio. Nel giugno dello stesso anno si dà vita al capitolo generale della compagnia. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
| - Pio luogo di Sant'Ambrogio
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| - Pio luogo di Sant'Ambrogio
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sistema provenienza
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