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| - La Misericordia Cacciamali, chiamata anche Misericordia del Consorzio Cacciamali, oppure Parentela Cacciamali, trae la sua origine dal testamento di Marchesio detto il Maestro del 26 marzo 1398, figlio del defunto Zambone, della contrada di Cacciamali d'Ardesio. Il fondatore lega parte del suo patrimonio, con l'obbligo di erogare la rendita annua in sussidi a favore dei poveri del comune. Marchesio con lo stesso testamento, dispone che l'amministrazione del legato doveva essere esercitata dai cinque nipoti Cacciamali, suoi eredi e figli di un fratello acquisito; pone l'obbligo di sostituzione con altri della parentela in caso di morte di uno dei componenti l'amministrazione. I capi famiglia della parentela Cacciamali, il 2 febbraio 1460, con l'atto rogato dal notaio Agostino Botti d' Ardesio, rinnovano l'amministrazione del legato, perchè i predecessori, non avevano nominato i rappresentanti destinati alla loro sostituzione. Essendo costoro morti senza curarsi della nomina dei loro successori si riunirono i capi-famiglia della parentela Cacciamali e con atto 2 febbraio 1460 rogato dal notaio Betti Agostino di Ardesio, rinnovarono l'amministrazione del legato nominando altre 5 persone scegliendole fra i componenti della parentela assegnando loro le stesse facoltà di cui all'atto di fondazione. Nei secoli successivi questi amministratori abusarono del loro mandato procurando debiti per proprio conto sulla sostanza del legato. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - La Misericordia Cacciamali, chiamata anche Misericordia del Consorzio Cacciamali, oppure Parentela Cacciamali, trae la sua origine dal testamento di Marchesio detto il Maestro del 26 marzo 1398, figlio del defunto Zambone, della contrada di Cacciamali d'Ardesio. Il fondatore lega parte del suo patrimonio, con l'obbligo di erogare la rendita annua in sussidi a favore dei poveri del comune. Marchesio con lo stesso testamento, dispone che l'amministrazione del legato doveva essere esercitata dai cinque nipoti Cacciamali, suoi eredi e figli di un fratello acquisito; pone l'obbligo di sostituzione con altri della parentela in caso di morte di uno dei componenti l'amministrazione. I capi famiglia della parentela Cacciamali, il 2 febbraio 1460, con l'atto rogato dal notaio Agostino Botti d' Ardesio, rinnovano l'amministrazione del legato, perchè i predecessori, non avevano nominato i rappresentanti destinati alla loro sostituzione. Essendo costoro morti senza curarsi della nomina dei loro successori si riunirono i capi-famiglia della parentela Cacciamali e con atto 2 febbraio 1460 rogato dal notaio Betti Agostino di Ardesio, rinnovarono l'amministrazione del legato nominando altre 5 persone scegliendole fra i componenti della parentela assegnando loro le stesse facoltà di cui all'atto di fondazione. Nei secoli successivi questi amministratori abusarono del loro mandato procurando debiti per proprio conto sulla sostanza del legato. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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altra denominazione produttore
| - Misericordia Cacciamali
- Veneranda Misericordia della Parentela Cacciamali
- Parentela Cacciamali
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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