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| - Unione femminile nazionale
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| - Unione femminile nazionale
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| - L'associazione fu fondata a Milano nel 1899 da un gruppo di donne diverse per estrazione sociale e formazione culturale, tra le quali E. Majno Bronzini, moglie dell'avvocato e deputato socialista L. Majno, e la poetessa A. Negri. L'Unione si diffuse rapidamente in tutta Italia con un proprio progetto politico per un femminismo caratterizzato dall'impegno pratico per la salvaguardia delle lavoratrici - operaie, maestre, impiegate, insegnanti di scuola media - e per l'affermazione del valore sociale della maternità. Fin dal primo anno, la sua attività si articolò su varie problematiche: dalla lotta contro la prostituzione di Stato e quella per il diritto di voto, alla costituzione di strutture di assistenza ed auto-formazione per donne di ogni età. L'Unione diede anche il proprio valido supporto alla fondazione dell'Asilo Mariuccia, la seconda istituzione (autonoma) voluta dalla Majno in ricordo della figlia Mariuccia, deceduta appena adolescente nel 1901. Nel 1911 le socie dell'Unione acquistarono nel centro di Milano un grande palazzo per farne la loro sede, che dotarono di una ricca biblioteca comune, sale per riunioni, una pista di pattinaggio per i bambini, un dormitorio, un grande spazio utilizzato per recite, concerti, convegni. L'attività quotidiana dell'Unione femminile si svolgeva soprattutto nell'ufficio di consulenza legale e burocratica, rivolto in particolare alle donne, ma aperto anche agli uomini; nei consultori pediatrici; nella scuola di disegno professionale per le bambine che lavoravano nelle botteghe di modisteria (le cosiddette "piscinine"); nelle scuole di "preparazione sociale" per ragazze di media cultura; nella Cassa di maternità per le lavoratrici in puerperio. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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ha statusProvenienza
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abstract
| - L'associazione fu fondata a Milano nel 1899 da un gruppo di donne diverse per estrazione sociale e formazione culturale, tra le quali E. Majno Bronzini, moglie dell'avvocato e deputato socialista L. Majno, e la poetessa A. Negri. L'Unione si diffuse rapidamente in tutta Italia con un proprio progetto politico per un femminismo caratterizzato dall'impegno pratico per la salvaguardia delle lavoratrici - operaie, maestre, impiegate, insegnanti di scuola media - e per l'affermazione del valore sociale della maternità. Fin dal primo anno, la sua attività si articolò su varie problematiche: dalla lotta contro la prostituzione di Stato e quella per il diritto di voto, alla costituzione di strutture di assistenza ed auto-formazione per donne di ogni età. L'Unione diede anche il proprio valido supporto alla fondazione dell'Asilo Mariuccia, la seconda istituzione (autonoma) voluta dalla Majno in ricordo della figlia Mariuccia, deceduta appena adolescente nel 1901. Nel 1911 le socie dell'Unione acquistarono nel centro di Milano un grande palazzo per farne la loro sede, che dotarono di una ricca biblioteca comune, sale per riunioni, una pista di pattinaggio per i bambini, un dormitorio, un grande spazio utilizzato per recite, concerti, convegni. L'attività quotidiana dell'Unione femminile si svolgeva soprattutto nell'ufficio di consulenza legale e burocratica, rivolto in particolare alle donne, ma aperto anche agli uomini; nei consultori pediatrici; nella scuola di disegno professionale per le bambine che lavoravano nelle botteghe di modisteria (le cosiddette "piscinine"); nelle scuole di "preparazione sociale" per ragazze di media cultura; nella Cassa di maternità per le lavoratrici in puerperio. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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forma autorizzata produttore
| - Unione femminile nazionale
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| - Unione femminile nazionale
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