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| - La comunità di Laglio risulta già citata come entità amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (1), in documenti del secolo XII. Il "comune de Lallio" figura nella "Determinatio stratarum et pontium ..." annessa agli Statuti di Como del 1335, come il Comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina "... usque ad valesellam que dividit territorium de Lallio a territorio de Brieno" (2). Il Comune apparteneva alla pieve di Nesso (3) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (4). Laglio, a cui risulta unita la comunità di Carate, è elencato tra i comuni della pieve di Nesso anche nel "Liber consulum civitatis Novocomi" dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del Comune dal 1510 sino all'anno 1535 (5). Il Comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo a Francesco Gallio duca D'Alvito (6). Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751, Laglio risultava inserito nella pieve di Nesso ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Soldino, Ticerio, Ossona, Germanello e Torriggia (7). Dalle risposte ai 45 quesiti della Giunta del censimento del 1751 emerge che Laglio, che contava 406 abitanti, era infeudato al duca D'Alvito al quale il Comune era tenuto a corrispondere ogni anno unitamente al Comune di Carate due "stara" di olio di oliva. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - La comunità di Laglio risulta già citata come entità amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (1), in documenti del secolo XII. Il "comune de Lallio" figura nella "Determinatio stratarum et pontium ..." annessa agli Statuti di Como del 1335, come il Comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina "... usque ad valesellam que dividit territorium de Lallio a territorio de Brieno" (2). Il Comune apparteneva alla pieve di Nesso (3) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (4). Laglio, a cui risulta unita la comunità di Carate, è elencato tra i comuni della pieve di Nesso anche nel "Liber consulum civitatis Novocomi" dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del Comune dal 1510 sino all'anno 1535 (5). Il Comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo a Francesco Gallio duca D'Alvito (6). Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751, Laglio risultava inserito nella pieve di Nesso ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Soldino, Ticerio, Ossona, Germanello e Torriggia (7). Dalle risposte ai 45 quesiti della Giunta del censimento del 1751 emerge che Laglio, che contava 406 abitanti, era infeudato al duca D'Alvito al quale il Comune era tenuto a corrispondere ogni anno unitamente al Comune di Carate due "stara" di olio di oliva. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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