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| - Cavazzi della Somaglia, famiglia
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| - Cavazzi della Somaglia, famiglia
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| - Nobile famiglia milanese, il cui cognome Cavazzi si farebbe risalire al soprannome di un membro della famiglia spagnola asturiana degli Aguilaros (Anghilari) . All'epoca in cui cominciò la cacciata dei Musulmani dalla Spagna, questi, al servizio del re Filippo I di Navarra detto il Bello, si sarebbe coperto di gloria sbaragliando un'armata nemica e, recisa la testa del comandante moro, l'avrebbe portata quale ornamento delle armi a perpetua memoria del suo valore. I discendenti sarebbero stati quindi chiamati Anghilari della Capeèa, cognome che, dopo il trasferimento di alcuni membri della famiglia a Napoli, divenne Capece o Capecci, mentre in Lombardia, dove altri si trasferirono, divenne Capacci, storpiato poi all'uso lombardo in Cavazzi. Probabilmente il trasferimento avvenne già nel XIII secolo, poichè alcuni membri risultano in quest'epoca al servizio dei Visconti. Successivamente la famiglia ottenne il castello, luogo e territorio della Somaglia, Monte Oldrado e Castelnovo di Roncaglia, come appare dall'investitura del 10 luglio 1371 dei notai di Milano Ambrogio Tomerio e Giovanni Suganappi. L'investitura fu concessa da Bernabò Visconti a Nicorolo, castellano di Melegnano, e alla sua discendenza. Il possesso del feudo fu confermato ai figli di Nicorolo, Ruggero e Pietrino (o Pedrino), da Giovanni Maria Visconti con investitura del 10 settembre 1404. I nipoti di Pietrino, un altro Pietrino (o Pedrino) e Sanguinolo, ottennero il 3 febbraio 1452 da Francesco Sforza l'impresa dei tre anelli incrociati e il titolo di conti e baroni della Somaglia per i maschi: primi ad ottenere questo titolo dal duca, cui premeva averli quali alleati. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Nobile famiglia milanese, il cui cognome Cavazzi si farebbe risalire al soprannome di un membro della famiglia spagnola asturiana degli Aguilaros (Anghilari) . All'epoca in cui cominciò la cacciata dei Musulmani dalla Spagna, questi, al servizio del re Filippo I di Navarra detto il Bello, si sarebbe coperto di gloria sbaragliando un'armata nemica e, recisa la testa del comandante moro, l'avrebbe portata quale ornamento delle armi a perpetua memoria del suo valore. I discendenti sarebbero stati quindi chiamati Anghilari della Capeèa, cognome che, dopo il trasferimento di alcuni membri della famiglia a Napoli, divenne Capece o Capecci, mentre in Lombardia, dove altri si trasferirono, divenne Capacci, storpiato poi all'uso lombardo in Cavazzi. Probabilmente il trasferimento avvenne già nel XIII secolo, poichè alcuni membri risultano in quest'epoca al servizio dei Visconti. Successivamente la famiglia ottenne il castello, luogo e territorio della Somaglia, Monte Oldrado e Castelnovo di Roncaglia, come appare dall'investitura del 10 luglio 1371 dei notai di Milano Ambrogio Tomerio e Giovanni Suganappi. L'investitura fu concessa da Bernabò Visconti a Nicorolo, castellano di Melegnano, e alla sua discendenza. Il possesso del feudo fu confermato ai figli di Nicorolo, Ruggero e Pietrino (o Pedrino), da Giovanni Maria Visconti con investitura del 10 settembre 1404. I nipoti di Pietrino, un altro Pietrino (o Pedrino) e Sanguinolo, ottennero il 3 febbraio 1452 da Francesco Sforza l'impresa dei tre anelli incrociati e il titolo di conti e baroni della Somaglia per i maschi: primi ad ottenere questo titolo dal duca, cui premeva averli quali alleati. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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ha luogo Residenza
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
| - Cavazzi della Somaglia, famiglia
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| - Cavazzi della Somaglia, famiglia
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record provenienza id
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sistema provenienza
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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