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| - Raffaele Paravicini è il personaggio più rilevante della famiglia, infatti la sua attività è già citata in alcuni volumi relativi alla storia della dominazione napoleonica in Italia. "Raffaele Parravicini [sic] era della Valtellina, né si ha di lui alcuna notizia anteriore al 1801, quando appare tra i notabili del Lario che andarono alla Consulta di Lione: colà fu ascritto al Collegio Elettorale dei possidenti; e fatto Prefetto dell'Agogna da Melzi nel 1802, non fu confermato da Napoleone I nel 1805, ma fu invece nominato Consigliere di Stato uditore il 19 dicembre 1807, e promosso Consigliere effettivo il 10 ottobre 1809: fu anche ispettore generale della beneficienza e membro del Consiglio delle prede marittime e tali uffici tenne fino alla caduta del Regno. Sotto l'Austria fu consigliere di Governo in Milano, e viveva ancora nel 1832". (1) Nel libro di Livio Antonielli "I prefetti dell'Italia napoleonica" viene dedicata una pagina che però pone delle ombre sulla sua attività politica. "Raffaele Paravicini, nominato per la prefettura novarese dell'Agogna, era un giovane di antica famiglia nobile valtellinese, ancorché nativo di Como. Personaggio scialbo, sempre tenutosi lontano dagli avvenimenti politici della Cisalpina e senza alcuna specifica preparazione amministrativa, non si sa per quali vie fosse arrivato a rendersi disponibile al Melzi. Comunque, in quei giorni del maggio 1802, la buona volontà nell'intraprendere la carriera prefettizia, unita a uno status sociale di possidente e a una provata moderazione politica, erano qualità più che sufficienti per vedersi nominare prefetti. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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| - Raffaele Paravicini è il personaggio più rilevante della famiglia, infatti la sua attività è già citata in alcuni volumi relativi alla storia della dominazione napoleonica in Italia. "Raffaele Parravicini [sic] era della Valtellina, né si ha di lui alcuna notizia anteriore al 1801, quando appare tra i notabili del Lario che andarono alla Consulta di Lione: colà fu ascritto al Collegio Elettorale dei possidenti; e fatto Prefetto dell'Agogna da Melzi nel 1802, non fu confermato da Napoleone I nel 1805, ma fu invece nominato Consigliere di Stato uditore il 19 dicembre 1807, e promosso Consigliere effettivo il 10 ottobre 1809: fu anche ispettore generale della beneficienza e membro del Consiglio delle prede marittime e tali uffici tenne fino alla caduta del Regno. Sotto l'Austria fu consigliere di Governo in Milano, e viveva ancora nel 1832". (1) Nel libro di Livio Antonielli "I prefetti dell'Italia napoleonica" viene dedicata una pagina che però pone delle ombre sulla sua attività politica. "Raffaele Paravicini, nominato per la prefettura novarese dell'Agogna, era un giovane di antica famiglia nobile valtellinese, ancorché nativo di Como. Personaggio scialbo, sempre tenutosi lontano dagli avvenimenti politici della Cisalpina e senza alcuna specifica preparazione amministrativa, non si sa per quali vie fosse arrivato a rendersi disponibile al Melzi. Comunque, in quei giorni del maggio 1802, la buona volontà nell'intraprendere la carriera prefettizia, unita a uno status sociale di possidente e a una provata moderazione politica, erano qualità più che sufficienti per vedersi nominare prefetti. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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