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| - Legato Giovanni Antonio Quarenghi
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| - Legato Giovanni Antonio Quarenghi
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| - Alla Congregazione di carità quale erede di Cristoforo Quarenghi, pervenne anche lo ius patronato della Cappellania Quarenghi. Con testamento in data 14 novembre 1669 Giovanni Antonio Quarenghi disponeva l'istituzione di una Cappellania nella chiesa ed oratorio di S. Rocco di Albenza con l'obbligo di celebrare nelle domeniche e in tutti i giorni festivi di precetto una messa alternativamente nelle due chiese di S. Rocco di Albenza e di S. Maria della Neve di Longa (dipendente dalla parrocchia di S. Bartolomeo). Il diritto di presentare il cappellano e il diritto di ius patronato venivano riservati ai suoi eredi. Il legatario lasciava anche un capitale di 1300 ducatoni di Firenze perché fossero investiti in beni stabili. La Cappellania rimase vacante dal 1783 al 1833 anno in cui il Tribunale di Bergamo giudicò l'allora patrono Cristoforo Quarenghi debitore nei confronti della Cappellania del capitale corrispondente al patrimonio e più le relative rendite maturate nel periodo di vacanza. Con atto 1834 maggio 20 Cristoforo Quarenghi si riconobbe debitore nei confronti della Cappellania e stipulò con essa un mutuo corrispondente alla somma dovuta. Negli anni successivi la Cappellania, aumentò il proprio patrimonio con l'investimento di capitali tra i quali anche la concessione di un mutuo alla Congregazione di carità di Almenno S. Bartolomeo (atto 18 agosto 1859). Alla morte di Cristoforo Quarenghi, la sua eredità venne aggiudicata alla Congregazione di carità di Almenno S. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Alla Congregazione di carità quale erede di Cristoforo Quarenghi, pervenne anche lo ius patronato della Cappellania Quarenghi. Con testamento in data 14 novembre 1669 Giovanni Antonio Quarenghi disponeva l'istituzione di una Cappellania nella chiesa ed oratorio di S. Rocco di Albenza con l'obbligo di celebrare nelle domeniche e in tutti i giorni festivi di precetto una messa alternativamente nelle due chiese di S. Rocco di Albenza e di S. Maria della Neve di Longa (dipendente dalla parrocchia di S. Bartolomeo). Il diritto di presentare il cappellano e il diritto di ius patronato venivano riservati ai suoi eredi. Il legatario lasciava anche un capitale di 1300 ducatoni di Firenze perché fossero investiti in beni stabili. La Cappellania rimase vacante dal 1783 al 1833 anno in cui il Tribunale di Bergamo giudicò l'allora patrono Cristoforo Quarenghi debitore nei confronti della Cappellania del capitale corrispondente al patrimonio e più le relative rendite maturate nel periodo di vacanza. Con atto 1834 maggio 20 Cristoforo Quarenghi si riconobbe debitore nei confronti della Cappellania e stipulò con essa un mutuo corrispondente alla somma dovuta. Negli anni successivi la Cappellania, aumentò il proprio patrimonio con l'investimento di capitali tra i quali anche la concessione di un mutuo alla Congregazione di carità di Almenno S. Bartolomeo (atto 18 agosto 1859). Alla morte di Cristoforo Quarenghi, la sua eredità venne aggiudicata alla Congregazione di carità di Almenno S. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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| - Legato Giovanni Antonio Quarenghi
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| - Legato Giovanni Antonio Quarenghi
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