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| - Luigi Vassalli nacque a Milano l'8 gennaio 1812 da Maddalena Brutpacher (o Brupacher) e da Giuseppe Vassalli, il cui padre Carlo è segnalato nei registri anagrafici del Civico Archivio Storico di Milano quale commerciante in oro nella contrada della Lupa (attuale via Torino) (1). Studente dell'Accademia di Brera, dimostrò fin da giovane una personalità vivace ed eclettica, orientata verso molteplici interessi culturali, "una felice natura italiana di pittore, d'archeologo e di soldato della libertà" (2). Sappiamo che fu stimato ritrattista a Costantinopoli (3) e che arrivò in Egitto intorno al 1841, dopo essere stato esule politico in Svizzera, Francia ed Inghilterra (4), Paesi nei quali si guadagnò da vivere insegnando italiano e vendendo i suoi quadri. Infatti, amico del Mazzini e di molti mazziniani, come Scipione Pistrucci, Nicola Fabrizi e Adriano Lemmi, era stato coinvolto in un complotto politico, a seguito del quale gli era stata inflitta la condanna a morte (più tardi condonata) dal governo austriaco (5). Durante la permanenza in Inghilterra, fu tra i firmatari di una dichiarazione a favore di Celeste Menotti (fratello di Ciro) nella contesa che questi ebbe con Giuseppe Vitalevi (6). Ad Alessandria d'Egitto fece parte della ristretta cerchia di amici di fede politica liberale che Giovanni Cocchi aveva riunito attorno a sè ed entrò al servizio del governo locale, dapprima come pittore, poi come archeologo e uomo di fiducia (7). [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
| - 1887 giugno 13
- 1812 gennaio 8
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Luigi Vassalli nacque a Milano l'8 gennaio 1812 da Maddalena Brutpacher (o Brupacher) e da Giuseppe Vassalli, il cui padre Carlo è segnalato nei registri anagrafici del Civico Archivio Storico di Milano quale commerciante in oro nella contrada della Lupa (attuale via Torino) (1). Studente dell'Accademia di Brera, dimostrò fin da giovane una personalità vivace ed eclettica, orientata verso molteplici interessi culturali, "una felice natura italiana di pittore, d'archeologo e di soldato della libertà" (2). Sappiamo che fu stimato ritrattista a Costantinopoli (3) e che arrivò in Egitto intorno al 1841, dopo essere stato esule politico in Svizzera, Francia ed Inghilterra (4), Paesi nei quali si guadagnò da vivere insegnando italiano e vendendo i suoi quadri. Infatti, amico del Mazzini e di molti mazziniani, come Scipione Pistrucci, Nicola Fabrizi e Adriano Lemmi, era stato coinvolto in un complotto politico, a seguito del quale gli era stata inflitta la condanna a morte (più tardi condonata) dal governo austriaco (5). Durante la permanenza in Inghilterra, fu tra i firmatari di una dichiarazione a favore di Celeste Menotti (fratello di Ciro) nella contesa che questi ebbe con Giuseppe Vitalevi (6). Ad Alessandria d'Egitto fece parte della ristretta cerchia di amici di fede politica liberale che Giovanni Cocchi aveva riunito attorno a sè ed entrò al servizio del governo locale, dapprima come pittore, poi come archeologo e uomo di fiducia (7). [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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