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| - Comitato provinciale della caccia di Brescia
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| - Comitato provinciale della caccia di Brescia
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| - Per ulterioti informazioni di carattere storico sul comitato provinciale per la caccia, si veda il profilo istituzionale generale accessibile dalla pagina Collegamenti. Tutta la storia, dalla nascita alla soppressione, di tutti i comitati provinciali della caccia d'Italia, è la medesima anche per quello sorto a Brescia, con un'unica variante: quella appunto di essere sorto a Brescia. E questo non vuole essere un gioco di parole. Brescia in questo caso non identifica esclusivamente un diverso nome di una qualunque provincia, bensì il nome della provincia, per eccellenza, venatoria. Già molte pagine sono state spese nel tratteggiare i confini della storia della caccia nel bresciano, e tutte conducono ad un'unica evidente conclusione: Brescia, con le sue valli, la sua cultura venatoria, la sua gente, fin dalla preistoria si è sempre distinta come territorio fra i più attivi e appassionati dell'arte di Diana. Viene istintivo pensare dunque a che peso abbia avuto la presenza del Comitato provinciale della caccia (di seguito nominato C.P.C.) a Brescia, e a che quantità di lavoro si sia questi trovato ad affrontare nel corso degli anni. Il fondo documentario compreso nel suo archivio ce ne dà un assaggio: dal 1940 (ma con una predominanza di atti a partire dal 1955-56) al 1977 il C.P.C. di Brescia ha prodotto 116 faldoni contenenti quasi 900 unità fascicolari e 84 registri di diverse tipologie, e non è remota la possibilità che altro materiale possa ancora emergere dall'archivio di deposito della Provincia di Brescia in cui il fondo è stato conservato dalla sua cessazione al 2007. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Per ulterioti informazioni di carattere storico sul comitato provinciale per la caccia, si veda il profilo istituzionale generale accessibile dalla pagina Collegamenti. Tutta la storia, dalla nascita alla soppressione, di tutti i comitati provinciali della caccia d'Italia, è la medesima anche per quello sorto a Brescia, con un'unica variante: quella appunto di essere sorto a Brescia. E questo non vuole essere un gioco di parole. Brescia in questo caso non identifica esclusivamente un diverso nome di una qualunque provincia, bensì il nome della provincia, per eccellenza, venatoria. Già molte pagine sono state spese nel tratteggiare i confini della storia della caccia nel bresciano, e tutte conducono ad un'unica evidente conclusione: Brescia, con le sue valli, la sua cultura venatoria, la sua gente, fin dalla preistoria si è sempre distinta come territorio fra i più attivi e appassionati dell'arte di Diana. Viene istintivo pensare dunque a che peso abbia avuto la presenza del Comitato provinciale della caccia (di seguito nominato C.P.C.) a Brescia, e a che quantità di lavoro si sia questi trovato ad affrontare nel corso degli anni. Il fondo documentario compreso nel suo archivio ce ne dà un assaggio: dal 1940 (ma con una predominanza di atti a partire dal 1955-56) al 1977 il C.P.C. di Brescia ha prodotto 116 faldoni contenenti quasi 900 unità fascicolari e 84 registri di diverse tipologie, e non è remota la possibilità che altro materiale possa ancora emergere dall'archivio di deposito della Provincia di Brescia in cui il fondo è stato conservato dalla sua cessazione al 2007. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Comitato provinciale della caccia di Brescia
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eac-cpf:authorizedForm
| - Comitato provinciale della caccia di Brescia
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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