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| - Ognissanti di Treviso, benedettine cassinesi
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| - Ognissanti di Treviso, benedettine cassinesi
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| - La comunità benedettina delle monache nere sembra essersi insediata nella casa religiosa d´Ognissanti, nel borgo omonimo fuori porta San Teonisto, già adibita ad ospizio per il ricovero di pellegrini, viandanti e malati, a partire dalla seconda metà del sec. XIII, costituendosi ben presto come comunità autonoma e svincolata dalla gestione dell´ospedale. In seguito alle distruzioni arrecate al monastero dalla guerra degli Ungari (1356 - 1358), le monache si rifugiarono entro le mura cittadine dove, nel 1396, ottennero di poter edificare una nuova sede adattando allo scopo una casa con edifici annessi sita in contrada dell´Oliva, nella parrocchia del Duomo. Con d.r.i. 28 luglio 1806 la comunità fu incorporata a S. Cristina e S. Parisio di Treviso e il monastero fu soppresso. Gli edifici, secolarizzati, furono trasformati dapprima in scuola quindi in caserma; la chiesa in un primo momento fu adibita a Museo-Pinacoteca. Bibliografia: Anagrafe informatizzata degli Archivi di Stato italiani, 1999; L. PESCE, La chiesa di Treviso nel primo Quattrocento, in «Italia sacra. Studi e documenti di storia ecclesiastica», 1987, 37, pp. 599-607; P.A. PASSOLUNGHI, Il monachesimo benedettino della marca trevigiana, in «Italia veneta», 1980, 2, pp. 155-158; A. DA MOSTO, L'Archivio di Stato di Venezia. Indice generale, storico, descrittivo ed analitico, Roma, 1940, t. II, p. 202; G. NETTO, Gli archivi delle corporazioni religiose trevigiane soppresse, in Per una storia del Trevigiano in età moderna: guida agli archivi, a cura di D. GASPARINI, L. PUTTIN, in «Studi trevisani», II (1985), 3, p. 190
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| - La comunità benedettina delle monache nere sembra essersi insediata nella casa religiosa d´Ognissanti, nel borgo omonimo fuori porta San Teonisto, già adibita ad ospizio per il ricovero di pellegrini, viandanti e malati, a partire dalla seconda metà del sec. XIII, costituendosi ben presto come comunità autonoma e svincolata dalla gestione dell´ospedale. In seguito alle distruzioni arrecate al monastero dalla guerra degli Ungari (1356 - 1358), le monache si rifugiarono entro le mura cittadine dove, nel 1396, ottennero di poter edificare una nuova sede adattando allo scopo una casa con edifici annessi sita in contrada dell´Oliva, nella parrocchia del Duomo. Con d.r.i. 28 luglio 1806 la comunità fu incorporata a S. Cristina e S. Parisio di Treviso e il monastero fu soppresso. Gli edifici, secolarizzati, furono trasformati dapprima in scuola quindi in caserma; la chiesa in un primo momento fu adibita a Museo-Pinacoteca. Bibliografia: Anagrafe informatizzata degli Archivi di Stato italiani, 1999; L. PESCE, La chiesa di Treviso nel primo Quattrocento, in «Italia sacra. Studi e documenti di storia ecclesiastica», 1987, 37, pp. 599-607; P.A. PASSOLUNGHI, Il monachesimo benedettino della marca trevigiana, in «Italia veneta», 1980, 2, pp. 155-158; A. DA MOSTO, L'Archivio di Stato di Venezia. Indice generale, storico, descrittivo ed analitico, Roma, 1940, t. II, p. 202; G. NETTO, Gli archivi delle corporazioni religiose trevigiane soppresse, in Per una storia del Trevigiano in età moderna: guida agli archivi, a cura di D. GASPARINI, L. PUTTIN, in «Studi trevisani», II (1985), 3, p. 190
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ha luogoProduttore
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forma autorizzata produttore
| - Ognissanti di Treviso, benedettine cassinesi
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| - Ognissanti di Treviso, benedettine cassinesi
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