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| - Santa Rosa di Viterbo, clarisse
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| - Santa Rosa di Viterbo, clarisse
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| - Il monastero di S. Rosa è citato per la prima volta in un documento del 1235, quando era ancora dedicato alla Vergine Maria. Si tratta della bolla con cui Gregorio IX concede di ampliare il minuscolo complesso monastico, al quale conferma la regola data a s. Chiara. Negli anni seguenti le indulgenze pontificie e la generosità dei fedeli ne favoriscono l'espansione. Nel 1258 la salma incorrotta della giovane Rosa, venerata come santa per la breve esistenza tutta improntata agli ideali francescani, entra - 7 anni dopo la morte - nel monastero che non l'aveva accolta da viva perché priva di dote. Già dedicato a S. Rosa nel 1309, il monastero di clausura - sotto la protezione del Comune fin dal sec.XIII - acquista prestigio e ricchezze nel corso dei secoli. Nel 1873, dopo la caduta definitiva del governo pontificio, il patrimonio è in gran parte incamerato dal Regno d'Italia. Nel 1924 il complesso monastico è stato dichiarato monumento nazionale. Bibliografia: P. GIANNINI, Storia del monastero-santuario di S. Rosa da Viterbo, in "Le ceramiche del monastero di S. Rosa da Viterbo", Viterbo 2002, pp.25 sgg. G. ABATE, S. Rosa da Viterbo, terziaria francescana, in "Miscellanea francescana", tomo 52, Roma 1952. S. PELLEGRINI, S. Rosa e il suo monastero, Viterbo 1967. A. M. VACCA, La menta e la croce. S. Rosa da Viterbo, Roma 1982. S. Rosa: tradizione e culto, Atti delle giornate di studio, Manziana 1998-2000.
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dc:date
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ha date esistenza
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ha luogo Ambito Territoriale
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Il monastero di S. Rosa è citato per la prima volta in un documento del 1235, quando era ancora dedicato alla Vergine Maria. Si tratta della bolla con cui Gregorio IX concede di ampliare il minuscolo complesso monastico, al quale conferma la regola data a s. Chiara. Negli anni seguenti le indulgenze pontificie e la generosità dei fedeli ne favoriscono l'espansione. Nel 1258 la salma incorrotta della giovane Rosa, venerata come santa per la breve esistenza tutta improntata agli ideali francescani, entra - 7 anni dopo la morte - nel monastero che non l'aveva accolta da viva perché priva di dote. Già dedicato a S. Rosa nel 1309, il monastero di clausura - sotto la protezione del Comune fin dal sec.XIII - acquista prestigio e ricchezze nel corso dei secoli. Nel 1873, dopo la caduta definitiva del governo pontificio, il patrimonio è in gran parte incamerato dal Regno d'Italia. Nel 1924 il complesso monastico è stato dichiarato monumento nazionale. Bibliografia: P. GIANNINI, Storia del monastero-santuario di S. Rosa da Viterbo, in "Le ceramiche del monastero di S. Rosa da Viterbo", Viterbo 2002, pp.25 sgg. G. ABATE, S. Rosa da Viterbo, terziaria francescana, in "Miscellanea francescana", tomo 52, Roma 1952. S. PELLEGRINI, S. Rosa e il suo monastero, Viterbo 1967. A. M. VACCA, La menta e la croce. S. Rosa da Viterbo, Roma 1982. S. Rosa: tradizione e culto, Atti delle giornate di studio, Manziana 1998-2000.
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Santa Rosa di Viterbo, clarisse
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| - Santa Rosa di Viterbo, clarisse
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