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| - Comune di Agnellengo, Momo (Novara), sec. VI ? - 1928
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| - Comune di Agnellengo, Momo (Novara), sec. VI ? - 1928
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dc:description
| - Agnellengo è ora una frazione di Momo dove si trova un interessante castello del XII secolo adibito a residenza. Il toponimo Agnellanum è probabilmente legato ad Agnello, vescovo di Novara nel VI sec., che secondo la tradizione fondò il Comune di Agnellengo; la desinenza -engo denota invece un riferimento alla tradizione celtica comune a altre località limitrofe. Nel corso della sua lunga storia il castello di Agnellengo fu incendiato da Gian Galeazzo Visconti verso la fine del XIII secolo, insieme a diversi altri manieri, per evitare che cadesse nella mani della "Compagnia Bianca". In seguito venne utilizzato come abitazione signorile e conseguentemente modificato, sebbene oggi resti poco dell'aspetto originale, viene ancora indicato con il nome di castello. Nel 1466 fu costituita una nuova entità territoriale, che comprendeva Agnellengo, Momo, Savonera, Castelletto. Alzate, Cavaglio d'Agogna, Cavaglietto e Vaprio d'Agogna e che fu concessa al milanese Cristoforo da Casate. Nel 1534 il duca Francesco II Sforza autorizzò l'alienazione del feudo ai fratelli Visconti, già signori di Fontaneto d'Agogna. Questi ultimi smembrarono il feudo in due parti. Giovanni Francesco ebbe giurisdizione su Momo, Agnellengo, Savonera e Cavaglietto; alla sua morte passò ai figli, che nel 1575 lo alienarono alla famiglia Penate, che lo tenne fino al sec. XVIII. Giovanni Battista tenne la giurisdizione su Cavaglio, Vaprio e Castelletto. Dopo la Restaurazione (1814), i Savoia tornarono nei l...
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha natura giuridica ente
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Agnellengo è ora una frazione di Momo dove si trova un interessante castello del XII secolo adibito a residenza. Il toponimo Agnellanum è probabilmente legato ad Agnello, vescovo di Novara nel VI sec., che secondo la tradizione fondò il Comune di Agnellengo; la desinenza -engo denota invece un riferimento alla tradizione celtica comune a altre località limitrofe. Nel corso della sua lunga storia il castello di Agnellengo fu incendiato da Gian Galeazzo Visconti verso la fine del XIII secolo, insieme a diversi altri manieri, per evitare che cadesse nella mani della "Compagnia Bianca". In seguito venne utilizzato come abitazione signorile e conseguentemente modificato, sebbene oggi resti poco dell'aspetto originale, viene ancora indicato con il nome di castello. Nel 1466 fu costituita una nuova entità territoriale, che comprendeva Agnellengo, Momo, Savonera, Castelletto. Alzate, Cavaglio d'Agogna, Cavaglietto e Vaprio d'Agogna e che fu concessa al milanese Cristoforo da Casate. Nel 1534 il duca Francesco II Sforza autorizzò l'alienazione del feudo ai fratelli Visconti, già signori di Fontaneto d'Agogna. Questi ultimi smembrarono il feudo in due parti. Giovanni Francesco ebbe giurisdizione su Momo, Agnellengo, Savonera e Cavaglietto; alla sua morte passò ai figli, che nel 1575 lo alienarono alla famiglia Penate, che lo tenne fino al sec. XVIII. Giovanni Battista tenne la giurisdizione su Cavaglio, Vaprio e Castelletto. Dopo la Restaurazione (1814), i Savoia tornarono nei l...
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Comune di Agnellengo, Momo (Novara), sec. VI ? - 1928
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eac-cpf:authorizedForm
| - Comune di Agnellengo, Momo (Novara), sec. VI ? - 1928
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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