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| - Comune di Maschito, Maschito (Potenza), sec. XIX -
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| - Comune di Maschito, Maschito (Potenza), sec. XIX -
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| - Maschito fu nell'era romana un forte militare, ma dopo un terremoto nel XIV secolo il paese fu abbandonato. Maschito sorse verso il 1467 sotto Ferdinando D'Aragona, quando Giorgio Skanderbergh gli mandò truppe per combattere gli Angioini pretendenti al trono di Napoli. Dopo la presa di Kroja da parte dei turchi, si ebbe tra il 1478 e il 1479, una prima emigrazione di albanesi in Basilicata. Più tardi nel 1533 quando la conquista dell'Albania fu definitiva si aggiunsero, ai primitivi albanesi, dei coloni greci-albanesi provenienti da Corone. Col trattato di pace tra Carlo V e il sultano Solimano II firmato a Costantinopoli nel 1533, la piazzaforte di Corone veniva consegnata ai turchi a condizione che gli abitanti, disposti a lasciare la città, si imbarcassero su di una flotta e si rifugiassero in Italia. In tal modo i coronei si spersero in varie località dell'Italia meridionale. A quel tempo, il territorio di Maschito era proprietà della Mensa Vescovile di Venosa e del Priorato del Santo Sepolcro dell'ordine Gerosolomitano di Bari. Nel 1539 a Venosa, sotto il viceré di Napoli Don Pedros de Toledo, il territorio fu ceduto a Don Giovanni de Icis che fondò il casale di Maschito. A Maschito si conservò, nei primi due secoli, il rito greco-ortodosso ma dopo fu accettato, grazie alle pressioni del vescovo Deodato Scaglia, il rito latino. Le sorti del paese furono simili a quella di tutta l'Italia Meridionale. Vi scoppia, nel settembre 1943, una sommossa popolare antifascista...
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha natura giuridica ente
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Maschito fu nell'era romana un forte militare, ma dopo un terremoto nel XIV secolo il paese fu abbandonato. Maschito sorse verso il 1467 sotto Ferdinando D'Aragona, quando Giorgio Skanderbergh gli mandò truppe per combattere gli Angioini pretendenti al trono di Napoli. Dopo la presa di Kroja da parte dei turchi, si ebbe tra il 1478 e il 1479, una prima emigrazione di albanesi in Basilicata. Più tardi nel 1533 quando la conquista dell'Albania fu definitiva si aggiunsero, ai primitivi albanesi, dei coloni greci-albanesi provenienti da Corone. Col trattato di pace tra Carlo V e il sultano Solimano II firmato a Costantinopoli nel 1533, la piazzaforte di Corone veniva consegnata ai turchi a condizione che gli abitanti, disposti a lasciare la città, si imbarcassero su di una flotta e si rifugiassero in Italia. In tal modo i coronei si spersero in varie località dell'Italia meridionale. A quel tempo, il territorio di Maschito era proprietà della Mensa Vescovile di Venosa e del Priorato del Santo Sepolcro dell'ordine Gerosolomitano di Bari. Nel 1539 a Venosa, sotto il viceré di Napoli Don Pedros de Toledo, il territorio fu ceduto a Don Giovanni de Icis che fondò il casale di Maschito. A Maschito si conservò, nei primi due secoli, il rito greco-ortodosso ma dopo fu accettato, grazie alle pressioni del vescovo Deodato Scaglia, il rito latino. Le sorti del paese furono simili a quella di tutta l'Italia Meridionale. Vi scoppia, nel settembre 1943, una sommossa popolare antifascista...
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Comune di Maschito, Maschito (Potenza), sec. XIX -
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eac-cpf:authorizedForm
| - Comune di Maschito, Maschito (Potenza), sec. XIX -
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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