rdf:type
rdfs:label
  • Universitas di Matera, Matera (Matera), sec. XII - sec. XIX
dc:title
  • Universitas di Matera, Matera (Matera), sec. XII - sec. XIX
dc:description
  • Nel 664 d.C. Matera venne sottomessa al dominio longobardo e annessa al ducato di Benevento. In seguito all'invasione dei franchi subì gravi devastazioni. Le testimonianze più importanti risalgono alla prima fase medievale, ai secoli VII e VIII che videro lo stabilirsi nelle numerose grotte comunità monastiche benedettine e greco-ortodosse. I secoli IX e X furono caratterizzati da aspre lotte fra saraceni e bizantini, che tentarono più volte di impadronirsi della regione, e gli imperatori tedeschi, in particolare Ludovico II, che tentarono di scacciarli distruggendo però la città. Dopo l'insediamento dei normanni in Sicilia, nel 1043 Matera fu retta dal conte Guglielmo Braccio di Ferro. Nel 1064 fu dominata da Roberto Loffredi la cui famiglia governò sino al 1133. Nei secoli seguenti, fra pestilenze e terremoti, Matera passò anche attraverso una breve fase comunale per approdare nel XV secolo ai d'Aragona e attraverso quest'ultimi, ai conti Tramontano. Sulla fine del 1400, infatti, Ferdinando II la diede in feudo al Conte Giovanni Tramontano che vessò ed oppresse il popolo materano fino al 1514, anno in cui fu da questo ucciso. Nel secolo XVII Matera appartenne agli Orsini e nel 1638 fu libera dalla servitù feudale. Entrò a far parte delle Terre d'Otranto di Puglia e nel 1663 fu aggregata alla Lucania. Divenne, infine, capoluogo della Basilicata, titolo che le rimase fino al 1806, quando Giuseppe Buonaparte trasferì tali competenze a Potenza. Con la legge dell'8 agosto 1...
dc:date
  • sec. XII -
ha qualificazioni relazioni Cpf
ha date esistenza
ha natura giuridica ente
ha statusProvenienza
abstract
  • Nel 664 d.C. Matera venne sottomessa al dominio longobardo e annessa al ducato di Benevento. In seguito all'invasione dei franchi subì gravi devastazioni. Le testimonianze più importanti risalgono alla prima fase medievale, ai secoli VII e VIII che videro lo stabilirsi nelle numerose grotte comunità monastiche benedettine e greco-ortodosse. I secoli IX e X furono caratterizzati da aspre lotte fra saraceni e bizantini, che tentarono più volte di impadronirsi della regione, e gli imperatori tedeschi, in particolare Ludovico II, che tentarono di scacciarli distruggendo però la città. Dopo l'insediamento dei normanni in Sicilia, nel 1043 Matera fu retta dal conte Guglielmo Braccio di Ferro. Nel 1064 fu dominata da Roberto Loffredi la cui famiglia governò sino al 1133. Nei secoli seguenti, fra pestilenze e terremoti, Matera passò anche attraverso una breve fase comunale per approdare nel XV secolo ai d'Aragona e attraverso quest'ultimi, ai conti Tramontano. Sulla fine del 1400, infatti, Ferdinando II la diede in feudo al Conte Giovanni Tramontano che vessò ed oppresse il popolo materano fino al 1514, anno in cui fu da questo ucciso. Nel secolo XVII Matera appartenne agli Orsini e nel 1638 fu libera dalla servitù feudale. Entrò a far parte delle Terre d'Otranto di Puglia e nel 1663 fu aggregata alla Lucania. Divenne, infine, capoluogo della Basilicata, titolo che le rimase fino al 1806, quando Giuseppe Buonaparte trasferì tali competenze a Potenza. Con la legge dell'8 agosto 1...
altra denominazione produttore
  • Comune di Matera
  • Universitas di Matera
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
eac-cpf:hasPlace
ha luogo Sede
è produttore di
ha sottotipologia ente
forma autorizzata produttore
  • Universitas di Matera, Matera (Matera), sec. XII - sec. XIX
eac-cpf:authorizedForm
  • Universitas di Matera, Matera (Matera), sec. XII - sec. XIX
record provenienza id
  • sp-3194
sistema provenienza
  • SIUSA
dc:coverage
  • Matera
is ha produttore of
is ha relazione con Soggetto Produttore of
Raw Data in: CSV | RDF ( N-Triples N3/Turtle JSON XML ) | OData ( Atom JSON ) | Microdata ( JSON HTML) | JSON-LD     Browse in: LodLive
This material is Open Knowledge   W3C Semantic Web Technology [RDF Data] Valid XHTML + RDFa
OpenLink Virtuoso version 06.01.3127, on Win32 (i686-generic-win-32), Standard Edition
Data on this page belongs to its respective rights holders.