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| - Monte pio di Montevarchi, Arezzo, 1550 -
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| - Monte pio di Montevarchi, Arezzo, 1550 -
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dc:description
| - Nell'aprile del 1549 le tre compagnie religiose di Sant'Antonio, di San Ludovico e della Madonna del pellegrinaggio in Montevarchi, riunirono i loro beni per dar vita ad un Monte di pietà et charità, ovvero ad una istituzione creditizia senza scopi di lucro, per "prestare a bisognosi in su pegni secondo li ordini del Monte di Firenze et tutto fare in honore di Dio et benefitio de poveri e senza defraudatione alcuna", come scrissero Cristofano di Salvadore Ceccherini, Antonio di Lodovico Nannocci e Baldassarre di Marchionne Speziale, rappresentanti delle tre sciogliende compagnie, nella richiesta di autorizzazione inviata al Granduca e datata 15 settembre 1550. Nell'anno 1551 il Monte pio potè costituirsi e cominciare la sua attività, con un patrimonio piuttosto cospicuo e pari a circa 100.000 lire toscane, risultanti dalla capitalizzazione delle rendite fondiarie dei poderi in suo possesso e dell'immobile nel quale aveva sede. Sebbene in modo alquanto primitivo, il Monte assolveva alle funzioni di una vera e propria banca etica, alla quale presero a rivolgersi non solo i cittadini di Montevarchi, ma anche quelli del Valdarno, del Casentino e del Chianti. Il Monte pio di Montevarchi raggiunse il periodo di massimo sviluppo agli inizi del XIX secolo, quando i pegni oscillavano attorno a una media annua di 13.000 operazioni mentre il totale dei depositi toccò quota 100.000 lire toscane. Dopo questa punta di prosperità cominciò il lento declino dell'Istituto che, nel 1840, no...
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dc:date
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ha date esistenza
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ha natura giuridica ente
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Nell'aprile del 1549 le tre compagnie religiose di Sant'Antonio, di San Ludovico e della Madonna del pellegrinaggio in Montevarchi, riunirono i loro beni per dar vita ad un Monte di pietà et charità, ovvero ad una istituzione creditizia senza scopi di lucro, per "prestare a bisognosi in su pegni secondo li ordini del Monte di Firenze et tutto fare in honore di Dio et benefitio de poveri e senza defraudatione alcuna", come scrissero Cristofano di Salvadore Ceccherini, Antonio di Lodovico Nannocci e Baldassarre di Marchionne Speziale, rappresentanti delle tre sciogliende compagnie, nella richiesta di autorizzazione inviata al Granduca e datata 15 settembre 1550. Nell'anno 1551 il Monte pio potè costituirsi e cominciare la sua attività, con un patrimonio piuttosto cospicuo e pari a circa 100.000 lire toscane, risultanti dalla capitalizzazione delle rendite fondiarie dei poderi in suo possesso e dell'immobile nel quale aveva sede. Sebbene in modo alquanto primitivo, il Monte assolveva alle funzioni di una vera e propria banca etica, alla quale presero a rivolgersi non solo i cittadini di Montevarchi, ma anche quelli del Valdarno, del Casentino e del Chianti. Il Monte pio di Montevarchi raggiunse il periodo di massimo sviluppo agli inizi del XIX secolo, quando i pegni oscillavano attorno a una media annua di 13.000 operazioni mentre il totale dei depositi toccò quota 100.000 lire toscane. Dopo questa punta di prosperità cominciò il lento declino dell'Istituto che, nel 1840, no...
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altra denominazione produttore
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Monte pio di Montevarchi, Arezzo, 1550 -
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eac-cpf:authorizedForm
| - Monte pio di Montevarchi, Arezzo, 1550 -
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha produttore
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