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Diocesi di Treviso. Archivio storico diocesano di Treviso
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Diocesi di Treviso. Archivio storico diocesano di Treviso
n4:description
Le prime notizie riguardanti la sede vescovile trevigiana risalgono al 569, quando avvenne l'incontro tra il vescovo Felice e il re longobardo Alboino (Paolo Diacono), ma il documento più antico conservato in Archivio è un diploma del 9 gennaio 905 in cui Berengario, re d'Italia, concede al vescovo di Treviso il diritto di tutti i lucri del mercato e del porto, di riscuotere la dogana, con privilegio di vera giurisdizione. Probabilmente da allora si cominciò a tenere un Archivio della Curia. La produzione documentaria, però, si fa decisamente più consistente solo dopo il Concilio di Trento, ma non si sa dove fossero custoditi gli atti. Nell'Ottocento l'Archivio della Curia si trovava al pianterreno dell'episcopio, ma come scrive il primo archivista, mons. Carlo Agnoletti, la disposizione dei documenti non era coerente. Chi diede l'impronta attuale all'Archivio fu mons. Luigi Zangrando, segretario del vescovo Longhin, che, all'inizio del 1900, riordinò i materiali per sezioni e argomenti, creando le serie miscellanee delle Parrocchie e del Governo diocesi. Procedette poi alla suddivisione per data e materia dei fascicoli processuali e ripartì per forania il materiale disordinato delle visite pastorali. Alla conclusione del suo lavoro l'Archivio fu più volte spostato, salvandolo dagli esiti distruttivi dei conflitti bellici, specialmente dal bombardamento su Treviso del 1944. Il criteri di ordinamento di mons. Zangrando furono successivamente seguiti dal direttore mons. Antonio Sartoretto che alla metà degli anni Sessanta del '900 compilò diversi inventari e diede l'attuale configurazione al "Diplomatico" che raccoglie la documentazione pergamenacea. Nel 1979 l'Archivio fu sistemato nella sede attuale, al terzo piano del palazzo vescovile, diventando di fatto Archivio diocesano storico, aperto a nuove acquisizioni. Le più importanti riguardano il Movimento cattolico, l'Azione cattolica, i vari settori della Pastorale diocesana, l'Opera di ricostruzione delle chiese lungo il Piave, l'Associazione Santa Cecilia e la Scuola diocesana di musica sacra, gli Archivi dei Vescovi del sec. 20., le Carte personali dei sacerdoti dei sec. 19.-20. Dispone di una sala per la direzione, di una per il pubblico e di sei sale deposito. Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con il progetto Ecclesiae venetae, è stata censita e inventariata la maggior parte dei materiali posseduti dall'Archivio. Dal 2012 si sta procedendo all'inventariazione della documentazione relativa al Movimento cattolico e all'Azione cattolica fino al 1969, per passare poi a quella relativa ai vari settori di pastorale. Contemporaneamente si stanno riordinando le foto e i fascicoli del personale ecclesiastico, è stata avviata l'operazione di collocazione e di catalogazione del fondo librario. Per i dettagli sui singoli fondi vedi le introduzioni in SIUSA.
n3:has_tipologia
n6:ente_e_associazione_di_culto_cattolico
n3:codice_ISIL
IT-TV0200
n3:indirizzo
Piazza Duomo
n3:altroAccesso
n3:schedaSAN
http://san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-conservatore?codiSan=san.cat.sogC.20461&id=20461
n3:has_luogoConservatore
n3:luogo_Treviso
n3:has_sitoWeb
n3:sito_
n3:consultazione
1
n3:descrizione
Le prime notizie riguardanti la sede vescovile trevigiana risalgono al 569, quando avvenne l'incontro tra il vescovo Felice e il re longobardo Alboino (Paolo Diacono), ma il documento più antico conservato in Archivio è un diploma del 9 gennaio 905 in cui Berengario, re d'Italia, concede al vescovo di Treviso il diritto di tutti i lucri del mercato e del porto, di riscuotere la dogana, con privilegio di vera giurisdizione. Probabilmente da allora si cominciò a tenere un Archivio della Curia. La produzione documentaria, però, si fa decisamente più consistente solo dopo il Concilio di Trento, ma non si sa dove fossero custoditi gli atti. Nell'Ottocento l'Archivio della Curia si trovava al pianterreno dell'episcopio, ma come scrive il primo archivista, mons. Carlo Agnoletti, la disposizione dei documenti non era coerente. Chi diede l'impronta attuale all'Archivio fu mons. Luigi Zangrando, segretario del vescovo Longhin, che, all'inizio del 1900, riordinò i materiali per sezioni e argomenti, creando le serie miscellanee delle Parrocchie e del Governo diocesi. Procedette poi alla suddivisione per data e materia dei fascicoli processuali e ripartì per forania il materiale disordinato delle visite pastorali. Alla conclusione del suo lavoro l'Archivio fu più volte spostato, salvandolo dagli esiti distruttivi dei conflitti bellici, specialmente dal bombardamento su Treviso del 1944. Il criteri di ordinamento di mons. Zangrando furono successivamente seguiti dal direttore mons. Antonio Sartoretto che alla metà degli anni Sessanta del '900 compilò diversi inventari e diede l'attuale configurazione al "Diplomatico" che raccoglie la documentazione pergamenacea. Nel 1979 l'Archivio fu sistemato nella sede attuale, al terzo piano del palazzo vescovile, diventando di fatto Archivio diocesano storico, aperto a nuove acquisizioni. Le più importanti riguardano il Movimento cattolico, l'Azione cattolica, i vari settori della Pastorale diocesana, l'Opera di ricostruzione delle chiese lungo il Piave, l'Associazione Santa Cecilia e la Scuola diocesana di musica sacra, gli Archivi dei Vescovi del sec. 20., le Carte personali dei sacerdoti dei sec. 19.-20. Dispone di una sala per la direzione, di una per il pubblico e di sei sale deposito. Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con il progetto Ecclesiae venetae, è stata censita e inventariata la maggior parte dei materiali posseduti dall'Archivio. Dal 2012 si sta procedendo all'inventariazione della documentazione relativa al Movimento cattolico e all'Azione cattolica fino al 1969, per passare poi a quella relativa ai vari settori di pastorale. Contemporaneamente si stanno riordinando le foto e i fascicoli del personale ecclesiastico, è stata avviata l'operazione di collocazione e di catalogazione del fondo librario. Per i dettagli sui singoli fondi vedi le introduzioni in SIUSA.
n3:formaAutorizzataConservatore
Diocesi di Treviso. Archivio storico diocesano di Treviso
n3:orario
Martedì: 9.00 - 14.00; 14.00 - 17.00 ; Giovedì: 9.00 - 13.00. Poiché gli orari di apertura possono essere soggetti a variazioni, si consiglia di consultare anche il sito dell'Istituzione
n3:servizi
Fotocopie; Fotografie; Copie elettroniche; Microforme; Altro; ; Servizio Guadaroba; Visite guidate; Servizi igienici;