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  • IMPERO FRANCESE (1804 - 1814)
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  • IMPERO FRANCESE (1804 - 1814)
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  • 1804 - 1814
ha date contesto storico istituzionale
denominazione cont...ico istituzionale
  • IMPERO FRANCESE (1804 - 1814)
descrizione contes...ico istituzionale
  • <bioghist> <head>Piemonte</head> <p> <emph render="underline">2 dic. 1804-14 mag. 1805:</emph> il 18 maggio 1804 il Senato francese aveva approvato la mozione che concedeva a Napoleone il titolo di imperatore dei francesi e il 2 dicembre 1804 Napoleone si incorona imperatore nella chiesa di Notre Dame alla presenza del papa Pio VII; con decreto 14 mag. 1805 viene soppressa in Piemonte l’Amministrazione generale della 27° Divisione militare e viene istituito un Governatorato generale dei dipartimenti transalpini, Piemonte e Liguria (28° Divisione militare), di cui il gen. Menou in qualità di comandante militare assicura l’interim nella temporanea assenza del titolare, Luigi Bonaparte, chiamato nel frattempo ad assumere il trono d’Olanda; di fatto viene a mancare, nei territori annessi alla Francia, una autorità intermedia e i prefetti costituiscono ora i veri rappresentanti locali dell’autorità governativa; nel 1804, Piombino, presidiato dal 1801 da truppe francesi, passa all’Impero<lb/> <emph render="underline">14 mag. 1805-27 apr. 1814:</emph> l’assetto politico e amministrativo non muta neanche quando, il 2 feb. 1808, il principe Camillo Borghese, marito di Paolina Bonaparte, viene nominato Governatore dei dipartimenti italiani in quanto i suoi poteri sono molto limitati e tendono a ridursi ulteriormente nei sei anni di governatorato durante i quali si estendono i poteri dei prefetti, rappresentanti locali di tutti i ministeri in Parigi; nel 1804 era entrato in vigore il Codice civile, cui seguono il Codice di procedura civile (1807), il Codice di commercio (1807), il Codice di istruzione penale (1809) e, infine, il Codice penale (1810); nelle forme prescritte dal Codice Napoleone (nome assunto nel 1807 dal Codice civile) viene esteso a tutti i dipartimenti italiani dell’Impero lo “stato civile”, mentre in Piemonte, già con provvedimento del 1798 era stata affidata al maire la conservazione dei registri prima affidati ai parroci; dopo le sconfitte francesi e l’ingresso degli alleati a Parigi, Napoleone è costretto ad abdicare il 6 apr. 1814; Camillo Borghese ne viene informato dopo qualche giorno e, soltanto il 27 apr. 1814, firma con il generale austriaco Bubna una convenzione con la quale gli cede il governo provvisorio delle province piemontesi; il giorno successivo, poco prima dello sbarco di Vittorio Emanuele I a Genova, lascia Torino</p> </bioghist> <bioghist> <head>Liguria</head> <p> <emph render="underline">4 giu. 1805-apr. 1814:</emph> con decreto del Senato 25 mag. 1805, presentato a Napoleone il 4 giu. 1805, Genova viene annessa all’Impero francese; con decreto 6 giu. 1805 il territorio viene diviso in tre dipartimenti, di Genova, con capoluogo Genova, di Montenotte, con capoluogo Savona, degli Appennini, con capoluogo Chiavari<lb/> <emph render="underline">apr. 1814-7 gen. 1815:</emph> nell’aprile 1814 Genova viene occupata dagli inglesi e il 26 aprile lord Bentinck nomina un Governo provvisorio con potere legislativo ed esecutivo; vengono formati due collegi, Senato o governatori e Camera o procuratori, suddivisi in tre giunte, per gli affari esteri, per gli affari interni, per gli affari ecclesiastici; vengono inoltre istituiti i magistrati della guerra e marina, degli inquisitori di stato o di alta polizia, dell’università degli studi, della commissione di sanità; con decreto 3 mag. 1814 il territorio è diviso in sette giurisdizioni (Polcevera, Ponente, Confini occidentali, Bisogno, Levante, Confini orientali, Oltre Giogo) rette ciascuna da un Governatore, suddivise in cantoni e comuni; in base a legge 4 mag. 1814 vengono confermati i giudici di pace, i tribunali di commercio e i tribunali di prima istanza che con diversa composizione formano i tribunali criminali di circondario; il tribunale criminale di Genova ha anche funzioni di civile e commerciale e un tribunale di cassazione; la nuova Repubblica non riesce a mantenere la sua autonomia e, nella seduta del 12 nov. 1814 del congresso di Vienna viene deliberata l’annessione al Piemonte; il 26 dicembre il Governo provvisorio lascia il potere e il 7 gen. 1815 Ignazio Thaon di Revel, commissario plenipotenziario per l’annessione di Genova al Piemonte, riceve dagli inglesi il possesso di Genova che viene così a far parte del Regno di Sardegna </p> </bioghist> <bioghist> <head>Toscana</head> <p> <emph render="underline">10 dic. 1807-3 mar. 1809:</emph> l’assimilazione della Toscana alla Francia risale in sostanza al trattato di Fauntainbleau (27 ott. 1807); nel mese di dicembre 1807 l’intendente del tesoro per i dipartimenti d’Italia, Dauchy, viene inviato a Firenze in qualità di <emph render="bold">Commissario imperiale</emph> per avviare l’attività tendente all’inserimento della Toscana nell’Impero francese; viene costituita una <emph render="bold">Giunta straordinaria di governo</emph>, mentre il gen. Menou assume la carica di Governatore generale accanto alla Giunta; vengono riorganizzati i comandi militari dei Commissariati di Livorno, Pisa e Siena e della Provincia inferiore (Grosseto), assegnando loro solo funzioni civili; il 4 feb. 1808 viene costituita una Commissione per procedere alla verifica e liquidazione dei debiti della passata Corte; viene soppresso il Dipartimento giurisdizionale e, il 9 mar. 1808, viene soppresso il Senato e poi anche il Concistoro senese; il 18 mar. 1808 viene soppresso il Consiglio di stato, poi l’Avvocatura regia, la Consulta di grazia e giustizia, la Depositeria generale, la Giunta di revisione e, a poco a poco, tutte le altre istituzioni con decreto 24 mar. 1808 si procede alla soppressione delle corporazioni religiose, salvo alcune eccezioni; la Giunta opera alla semplificazione della complessa normativa francese; decide di procedere ai lavori di estimo, come già nel 1802 si era tentato del Regno d’Etruria, riuscendo ad avviare le operazioni di catastazione; viene introdotto il Codice napoleonico; con senatoconsulto organico del 24 mag. 1808 vengono istituiti i dipartimenti, dell’Arno, con capoluogo Firenze, dell’Ombrone, con capoluogo Siena, del Mediterraneo, con capoluogo Livorno, retti dai prefetti; vengono istituiti i Consigli dipartimentali, circondariali e municipali; il 22 ottobre viene riconosciuta la franchigia al porto di Livorno<lb/> <emph render="underline">3 mar. 1809-20 apr. 1814:</emph> Elisa Baciocchi, sorella dell’imperatore e consorte del sovrano del Principato di Lucca e di Piombino, viene nominata granduchessa di Toscana con decreto imperiale 3 mar. 1809 che definisce anche l’organizzazione di governo dei tre dipartimenti in base alla quale la granduchessa esercita le funzioni di governo generale; ha, cioè, il compito di sorveglianza generale su tutte le autorità militari, civili e amministrative, senza tuttavia poter modificare alcun ordine dell’imperatore, restando l’effettiva direzione dello Stato agli alti funzionari dell’Impero; Elisa arriva a Firenze il 1° apr. 1809, ove trova la Giunta straordinaria già attiva da un anno, e un Consiglio straordinario di liquidazione istituito con decreto imperiale 31 dic. 1808, incaricato di estinguere i debiti del precedente periodo; tra le varie misure si delinea quella della vendita dei beni ecclesiastici; viene abolito anche l’Ordine di S. Stefano e i suoi beni uniti al demanio; l’amministrazione del debito pubblico procede alla vendita dei beni e l’11 lug. 1809 Elisa nomina il Consiglio di amministrazione della commissione; vengono istituite la Camera di commercio e la Borsa a Firenze e Tribunali di commercio a Firenze e a Livorno; viene istituita la Scuola normale a Pisa ed altre iniziative vengono prese a favore delle istituzioni scolastiche e culturali; il 20 feb. 1814 le truppe di Gioacchino Murat, ormai nemico di Napoleone, invadono la Toscana, entrando dapprima a Livorno e il 23 successivo a Firenze; Elisa si rifugia a Lucca e poi a Genova, mentre si diffondono ribellioni contro le truppe napoleoniche; dall’8 marzo il gen. Murat deve accettare la presenza della flotta di lord Bentinck davanti a Livorno e, dopo lo sbarco, il semplice mantenimento per sé dell’amministrazione civile della città; il 20 aprile viene conclusa a Parma la convenzione tra il plenipotenziario di Murat e l’inviato di Ferdinando III intesa al ritorno in Toscana degli Asburgo-Lorena<lb/> <emph render="underline">1814-1815:</emph> con il ritorno di Ferdinando III di Lorena in Toscana vengono ripristinati fin dal settembre 1814 gli organi di governo e, in parte, le strutture amministrative in funzione fino al 1808, mentre l’amministrazione della regia corte viene ripristinata con motuproprio 22 apr. 1815</p> </bioghist> <bioghist> <head>Stati parmensi</head> <p> <emph render="underline">24 mag. 1808-14 feb. 1814:</emph> negli Stati Parmensi, affidati fin dal 1802 ad una amministrazione francese, il processo di assimilazione alla legislazione francese avviene nel corso di alcuni anni, fino al senatoconsulto del 4 mag. 1808 che ne sanziona formalmente l’annessione all’Impero con l’istituzione del dipartimento del Taro, con capoluogo Parma, che include anche Licenza; il 14 feb. 1814 il governo francese cessa a Parma, ove si costituisce un Governo provvisorio, mentre il prefetto si ritira a Piacenza, rimasta ancora alla Francia; dopo un breve ritorno dei francesi dal 2 al 9 marzo, viene confermato il Governo provvisorio, esteso ora anche a Piacenza<lb/> <emph render="underline">14 feb.-6 giu. 1814:</emph> in base al trattato di Fontainbleau (11 apr. 1814) e all’art. 99 del trattato di pace concluso al congresso di Vienna (1815), i Ducati di Parma Piacenza, cui viene ricongiunto anche quello di Guastalla, vengono assegnati all’imperatrice Maria Luigia, salvo le terre sulla sinistra del Po; il 6 giu. 1814 viene istituita una Reggenza provvisoria in nome di Maria Luigia e il 30 giugno viene nominato un Commissario imperiale, il conte Ferdinando Marescalchi</p> </bioghist> <bioghist> <head>Umbria e Lazio</head> <p> <emph render="underline">17 mag. 1809-mag. 1814:</emph> l’Umbria e il Lazio, con decreto di Napoleone 17 mag. 1809 vengono annessi all’Impero francese e dal 1° giugno viene istituita a Roma una Consulta straordinaria per gli Stati romani; con decreto della consulta 15 giu. 1809 viene soppressa la Camera apostolica e regolate le attribuzioni già delle Presidenze; con decreto della consulta 17 giu. 1809 vengono soppressi i tribunali pontifici e istituiti i nuovi tribunali civili, dichiarando esplicitamente la distinzione tra le funzioni amministrative e quelle giudiziarie; con decreto della consulta 21 giu. 1809 vengono istituiti i nuovi tribunali penali; con decreto 15 lug. 1809 gli Stati romani vengono organizzati in due dipartimenti, del Tevere (con capoluogo Roma) e del Trasimeno (con capoluogo Spoleto), a loro volta articolati in circondari comunicativi, divisi in cantoni e i cantoni in comuni; Roma, dichiarata “città imperiale e libera”, è capoluogo di un dipartimento che corrisponde ai tre dipartimenti (Cimino, Tevere e Circeo) della Repubblica romana, articolato nei circondari di Roma, Frosinone, Rieti, Tivoli, Velletri e Viterbo<lb/> <emph render="underline">mag. 1814:</emph> i territori di Roma e del Lazio e quelli umbri, uniti all’Impero francese, vengono riconsegnati al pontefice nel maggio 1814, costituendo, secondo una dizione dell’epoca, le province di prima recupera</p> </bioghist> <bioghist> <head>Province illiriche</head> <p> <emph render="underline">1809-1813:</emph> l’Austria mantiene il suo dominio sul Governo del Litorale fino al 1809 quando, a seguito della pace di Schoenbrunn, l’Austria cede alla Francia i territori che dalla Carinzia alla Dalmazia, vanno a formare le Province illiriche dell’Impero francese, con capitale a Lubiana sede del Governo generale; le Province illiriche sono articolate in undici intendenze con sede a Adelsberg (Postumia), Cattaro, Karlstadt (Karlovac), Zara, Fiume, Gorizia, Laybach (Lubiana), Neustadt (Nuovo Mesto), Ragusa, Trieste, Willach (Villaco); nel 1810 passa alle Province illiriche il dipartimento dell’Istria incluso nel Regno d’Italia e, a seguito di una successiva riorganizzazione territoriale del 15 apr. 1811, le intendenze vengono ridotte a sette, Carinzia (Willach), Carniola (Lubiana), Croazia civile (Karlovac), Croazia militare (Segna), Istria (Trieste), Dalmazia (Zara), Ragusa (Ragusa); Trieste, capoluogo dell’Istria, include i distretti di Trieste, Gorizia, Capodistria e Rovigno ed è retta da un intendente provinciale con poteri analoghi a quelli dei prefetti; la parte dell’Istria che da secoli apparteneva all’Austria (Contea di Pisino) viene unita con Fiume e le isole del Quarnaro alla Croazia civile; nelle Province illiriche viene introdotta la legislazione francese che incide anche sull’ordinamento giudiziario e introduce la coscrizione obbligatoria, mentre il magistrato municipale è sostituito dal maire, assistito da un consiglio (Consiglio patrizio) e dipendente gerarchicamente dalle autorità di governo; nell’ottobre 1813 il Litorale è rioccupato dalle truppe austriache, accolte con favore<lb/> <emph render="underline">ott. 1813-lug. 1814:</emph> le truppe austriache occupano il Litorale e, dal mese successivo, le province riconquistate vengono sottoposte a un Governo provvisorio generale dell’Illirio; dal 23 luglio 1814 Trieste e il Litorale diventano parte interante dell’Impero austriaco</p> </bioghist> <bioghist> <list> <item>1. dipartimento delle Alpi Marittime, Nizza, include San Remo e Ventimiglia</item> <item>2. dipartimento degli Appennini, Chiavari, include Sarzana</item> <item>3. dipartimento dell’Arno, Firenze</item> <item>4. dipartimento della Dora, Ivrea</item> <item>5. dipartimento di Genova, Genova</item> <item>6. dipartimento di Marengo, Alessandria, include Asti (dal 1805) e parte del territorio di Pavia</item> <item>7. dipartimento del Mediterraneo, Livorno</item> <item>8. dipartimento di Montenotte, Savona, include Porto Maurizio e l’Imperiese</item> <item>9. dipartimento dell’Ombrone, Siena</item> <item>10. dipartimento del Po, Torino</item> <item>11. dipartimento della Sesia, Vercelli, include Biella</item> <item>12. dipartimento della Stura, Cuneo, Alba, Mondovì, Saluzzo, Savigliano</item> <item>13. dipartimento del Taro, Parma, include Piacenza</item> <item>14. dipartimento del Tevere, Roma, include Frosinone, Rieti e Viterbo</item> <item>15. dipartimento del Trasimeno, Spoleto, include Foligno, Orvieto, Perugia e Terni</item> <item>16. provincia dell’Istria, Trieste, include Gorizia</item> </list> </bioghist>
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