descrizione contes...ico istituzionale
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<head>Torino</head>
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Con la restaurazione vennero ripristinati la camera dei conti, gli organi consultivi, da cui derivò nel 1831 il consiglio di Stato, le segreterie di Stato per gli affari interni e per gli affari esteri e la gran cancelleria per gli affari della giustizia alla quale furono uniti nel 1831 gli affari ecclesiastici, in precedenza attribuiti alla segreteria di Stato per gli affari interni. Nell'agosto del 1815 fu costituita la segreteria di guerra e marina, nata dalla fusione della segreteria della guerra, ripristinata nel 1814, e del ministero della marina, istituito con rr. patenti 17 apr. 1815 <note> regno Sardegna, 1815, n. 156</note>.<lb/>
Nel 1816, con rr. patenti 15 ottobre 7 fu istituito il ministero di polizia nel quale confluivano le competenze di una direzione generale del buon governo, istituita nel 1814 alle dipendenze della segreteria di Stato per gli affari interni - con provvedimento del 13 luglio che istituiva anche il corpo dei reali carabinieri - e soppressa il 15 gennaio 1815. Il ministero veniva poi soppresso nell'ottobre del 1821 a seguito dei moti rivoluzionari.<lb/>
Sempre nel 1816, con rr. patenti del 12 marzo <note>Raccolta regno Sardegna, 1816, n. 335</note> veniva istituito un ministero delle finanze che subentrava al generalato di finanze, ripristinato nello stesso anno; con rr. patenti 31 mar. 1817 <note>Ibid., 1817, n. 553</note> al ministero subentrava la segreteria di Stato delle finanze, unita dal 1841 al 1844 alla segreteria di Stato per gli affari interni.<lb/>
Con rr. patenti 19 mar. 1816 <note>Ibid., 1816, n. 341</note> veniva istituita un'intendenza generale per i ponti, strade, acque e selve, le cui competenze furono assorbite nel marzo 1817 dall'azienda economica dell'interno.<lb/>
Con rr. patenti 31 mar. 1817 <note>Ibid., 1817, n. 553</note> furono infatti istituite sei aziende economiche: azienda della real casa, azienda economica dell'interno, azienda generale di guerra, azienda di artiglieria, fortificazioni e fabbriche militari, azienda generale delle finanze, azienda generale delle gabelle. Con rr. patenti 29 ag. 1844 <note>Ibid., 1844, n. 451</note> la regia segreteria di Stato per gli affari dell'interno e delle finanze dava luogo a due distinte segreterie di Stato. Con lo stesso provvedimento divenne segreteria di Stato anche la segreteria di guerra e marina. Con distinti provvedimenti degli anni 1847-1849 le segreterie di Stato si trasformarono in ministeri. Con rr. patenti 7 dic. 1847 <note>Ibid., 1847, n. 650</note> era stata istituita la segreteria di Stato dei lavori pubblici, agricoltura e commercio, da cui nel 1848 derivarono il ministero dei lavori pubblici e il ministero di agricoltura e commercio, nel quale confluirono, con r.d. 11 ott. 1850 <note>Ibid., 1850, n. 1081</note> della guerra. Il ministero dell'agricoltura e commercio fu soppresso con r.d. 26 febbr. 1852 8 mentre la marina, dopo una temporanea dipendenza dal ministero delle finanze, fu organizzata in ministero, retto però dal ministro della guerra.<lb/>
Nel clima creatosi per l'insorgere dei moti rivoluzionari dopo l'avvio di un moderato riformismo nel 1847 in diversi stati della penisola, il re delle Due sicilie, il granduca di Toscana, il papa e il re di Sardegna furono indotti a concedere nei rispettivi stati la costituzione. superata la crisi del 1848-1849 solo Carlo Alberto mantenne lo statuto concesso il 4 marzo 1848. Lo statuto, modellato sulla costituzione francese del 1830 e su quella belga del 1831, rimarrà a fondamento dello Stato anche dopo l'unificazione del regno d'Italia fino al 1946 quando, a seguito del referendum istituzionale che portò alla nascita della repubblica, fu eletta l'assemblea costituente che elaborò la nuova costituzione italiana, entrata in vigore il 1 0 gennaio 1948.<lb/>
Con r.d. 21 dic. 1850 <note>Ibid., 1850, n. 1122</note> fu approvato il regolamento relativo alle attribuzioni dei ministeri e del consiglio dei ministri. I ministeri erano otto: affari esteri, interno, guerra, affari ecclesiastici grazia e giustizia, finanze, istruzione pubblica, marina agricoltura e commercio, lavori pubblici.<lb/>
Con la legge cavouriana del 23 mar. 1853 <note>Raccolta regno Sardegna, 1816, n. 335</note> e successivo regolamento approvato con r.d. 23 ott. 1853 <note>Raccolta regno Sardegna, 1816, n. 335</note> si ebbe un organico riordinamento dell'amministrazione centrale su cui venne a modellarsi l'ordinamento del regno d'Italia. In base all'ordinamento cavouriano furono soppresse le aziende economiche, le cui funzioni confluirono nei ministeri cui facevano capo le rispettive competenze. L'articolazione di ciascun ministero prevedeva il gabinetto del ministro, il segretariato generale, direzioni generali articolate in divisioni, a loro volta articolate in sezioni. Talora le divisioni non venivano raggruppate in direzioni generali
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<head>Genova</head>
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Occupata Genova dagli inglesi nell'aprile 1814, lord Bentinck, con proclama del 26 aprile, nominò un governo provvisorio fornito di potere legislativo ed esecutivo. Tredici membri formavano due collegi: senato o governatori, camera o procuratori. I collegi si suddividevano in tre giunte, ciascuna di tre senatori: giunta degli affari esteri, giunta degli affari interni e giunta degli affari ecclesiastici. Furono quindi istituiti i magistrati della guerra e marina, degli inquisitori di Stato o di alta polizia, dell'università degli studi, dalla commissione di sanità, composta di tre patrizi, tre cittadini, e di un senatore per presidente.<lb/>
Con decreto 3 mag. 1814 <note>Raccolta delle leggi ed atti pubblicati dal governo provvisorio della serenissima repubblica di Genova, Genova 1814, n. 11.</note>, il territorio fu diviso in giurisdizioni, cantoni e comuni. Le giurisdizioni, rette ciascuna da un governatore, erano sette: Polcevera, Ponente, Confini occidentali, Bisagno, Levante, Confini orientali, Oltre Giogo. I cantoni e i comuni mantenevano i confini precedenti ma ai maires subentrarono i capi anziani e ai consigli municipali i consigli o parlamenti degli anziani.<lb/>
In base alla legge 4 mag. 1814 <note>Ibid., n. 13</note> erano confermati i giudici di pace (era però abolita la conciliazione), i tribunali di commercio, i tribunali di prima istanza di Genova, San Remo <note>In provincia di Imperia</note> Porto Maurizio (Imperia), Savona, Novi (Novi Ligure) <note>In provincia di Alessandria.</note>, Chiavari, Spezia e Sarzana <note>In provincia di La Spezia</note>.<lb/>
Le cause criminali erano giudicate invece, in luogo della vecchia corte, dai tribunali di prima istanza che, con l'aggiunta di tre membri ai tre giudici ordinari, formavano il tribunale criminale del circondario. A Genova il tribunale criminale, costituito da cinque membri, giudicava anche gli appelli sulle sentenze correzionali. Sempre a Genova furono istituiti un tribunale di appello, competente, nelle cause civili, a giudicare gli appelli contro le sentenze di tutti i tribunali di prima istanza e di commercio e un tribunale di cassazione.<lb/>
Gli sforzi diretti a conservare l'autonomia della nuova repubblica fallirono. Al congresso di Vienna, nella seduta del 12 novembre, ne fu deliberata l'annessione al Piemonte.<lb/>
Il 26 dicembre 1814 il governo provvisorio abbandonò il potere. Il 7 gennaio 1815 Ignazio Thaon di Revel, commissario plenipotenziario per l'annessione di Genova al Piemonte ricevette dalle mani dei rappresentanti inglesi il possesso di Genova: la repubblica entrò a far parte del regno sardo
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