rdf:type
rdfs:label
  • DUCATO DI PARMA, PIACENZA E GUASTALLA (1814 - 1860)
dc:title
  • DUCATO DI PARMA, PIACENZA E GUASTALLA (1814 - 1860)
dc:date
  • 1814 - 1860
ha date contesto storico istituzionale
denominazione cont...ico istituzionale
  • DUCATO DI PARMA, PIACENZA E GUASTALLA (1814 - 1860)
descrizione contes...ico istituzionale
  • <p> Il 14 febbraio 1814 il governo francese cessò in Parma e vi si costituì un governo provvisorio.<lb/> Il prefetto si ritirò a Piacenza che era rimasta alla Francia. Dopo un breve ri torno dei francesi, dal 2 al 9 marzo, fu riconfermato il governo provvisorio, esteso ora anche a Piacenza. In base al trattato di Fontainebleau (11 aprile 1814) e poi all'art. 99 del trattato di pace concluso al congresso di Vienna (1815), i ducati di Parma, Piacenza e Guastalla vennero assegnati all'imperatrice Maria Luigia ad eccezione delle terre poste sulla riva sinistra del Po. Il 6 giugno veniva proclamata una reggenza provvisoria in nome di Maria Luigia <note> Raccolta Stati parmensi, 1814, semestre I, t. II, n. 46</note> e il 30 giugno fu nominato un commissario imperiale <note>Ibid., n. 67</note>, il conte Ferdinando Marescalchi. Al commissario imperiale subentrò il 6 agosto 1814, in qualità di ministro di Stato, il conte Filippo Magawly Cerati <note>Ibid., semestre II, t. I, n. 88</note>, che provvide immediatamente alla riorganizzazione dello Stato. Maria Luigia prese possesso dei suoi Stati soltanto il 17 marzo 1816.<lb/> Alla morte di Maria Luigia, il 17 dicembre 1847, i ducati, in virtù del trattato di Parigi del 10 giugno 1817, passarono all'infante Carlo Lodovico di Borbone (Carlo II). Il ducato di Guastalla fu ceduto ai duchi di Modena, assieme ai territori parmigiani sulla riva destra dell'Enza, mentre passavano al ducato di Parma Pontremoli e alcuni territori della Lunigiana, in esecuzione del trattato segreto di Firenze del 28 novembre 1844.<lb/> Nel marzo 1848, in seguito ai moti, Carlo II fu costretto a nominare una reggenza. Pochi mesi dopo gli Austriaci entravano in Parma, nominavano un governo provvisorio militare e riaffermavano i diritti di Carlo II. Alla ripresa della guerra del Piemonte contro l'Austria il sovrano abdicò, il 14 marzo 1849 <note>Ibid., 1849, semestre I, t. unico, n. 168</note> in favore del figlio Carlo III. Questi fu ucciso nel 1854; gli subentrò come reggente la moglie Luisa Maria Teresa di Berry. Con decreto del 26 dic. 1816 <note>Ibid., 1816, semestre II, t. unico, n. 147. Il conte Magawly Cerati fu nominato vicepresidente del consiglio straordinario di Stato col rango di ministro</note> fu soppresso il ministero di Stato e furono costituite due presidenze, dell'interno e delle finanze. Con decreto 30 apr. 1821 <note>Ibid., 1821, semestre I, t. II, n. 41</note> fu istituita una segreteria di Stato e di gabinetto; rimasero ferme le presidenze dell'interno e delle finanze anche se ora ufficialmente vennero chiamate dipartimenti (talvolta ancora presidenze poiché erano dirette da due presidenti). Il 27 gennaio 1831 <note>Ibid., 1831, semestre I, t. unico, n. 6. Vedi anche il regolamento relativo approvato con decreto del 28 gennaio (Ibid., n. 8)</note> fu creato un consiglio intimo di Stato e delle conferenze, diretto da un segretario di Stato: l'amministrazione dello Stato venne divisa in quattro sezioni, con un direttore a capo di ciascuna: della giustizia e polizia, dell'interno, delle finanze, delle acque e strade. Ma di lì a poco (decreto 9 giu. 1831) <note>Ibid., 1831, semestre I, t. unico, n. 120</note> si ritornò alle vecchie due partizioni delle finanze (I) e dell'interno (II), dette ancora sezioni ma dirette da presidenti.<lb/> Con decreto 5 dic. 1846 <note>Ibid., 1846, semestre II, t. unico, n. 329</note> si ebbero invece tre dipartimenti presieduti da direttori generali: della grazia, giustizia e buongoverno; dell'interno; delle finanze. Questi dipartimenti dopo gli sconvolgimenti del'48, furono riconfermati nel 1849 (decreto 21 luglio) <note>Raccolta Stati parmensi, 1849, semestre II, t. I, n. 324</note>.<lb/> Ad essi si aggiunse nel 1851 (decreto 11 gennaio) <note>Ibid., 1851, semestre I, t. I, n. 2</note> un dipartimento per gli affari esteri.<lb/> Quanto alla organizzazione territoriale va rilevato che con regolamento organico del 6 ag. 1814 <note>Ibid., 1814, semestre II, t. I, n. 89</note> i ducati di Parma, Piacenza e Guastalla furono divisi in due governi: il governo di Parma comprendeva, oltre al circondario di Parma, il ducato di Guastalla, Borgo Taro e sue adiacenze, e quella parte del circondario di Borgo San Donnino che comprendeva i cantoni di Borgo San Donnino, Salso, Busseto, Zibello, San Secondo, Soragna, Fontanellato, Noceto e Pellegrino. Il governo di Piacenza comprendeva il circondario di Piacenza, e i cantoni di Monticelli d'Ongina, Cortemaggiore, Fiorenzuola, Castell'Arquato, Lugagnano e Carpaneto, tutti nel circondario di Borgo San Donnino.<lb/> Con decreto 30 apr. 1821 <note>Ibid., 1821, semestre I, t. II, n. 42</note> il territorio dei ducati fu diviso in distretti e comuni. In ciascun distretto risiedeva un commissario di governo; nelle città di Parma e Piacenza le funzioni del commissario furono affidate ad un consigliere di Stato col titolo di delegato del governo. Il ducato di Parma comprendeva i distretti di Parma, Borgo San Donnino, Busseto, Colorno, Langhirano e Montechiarugolo; la delegazione ducale del Valtarese i distretti di Borgo Taro e Bardi; il ducato di Piacenza i distretti di Piacenza, Monticelli, Borgo di Bettola, Castel San Giovanni, Fiorenzuola; il ducato di Guastalla il distretto di Guastalla.<lb/> Con decreto 9 giu. 1831 <note>Ibid., 1831, semestre I, t. unico, n. 120</note> i medesimi Stati furono così divisi: governo di Parma, governo di Piacenza, commesseria di Guastalla, commesseria di Borgo San Donnino e commesseria di Borgo Taro. Con decreto 9 lu. 1849 <note>Ibid., 1849, semestre Il, t. I, n. 279</note> in luogo della commesseria di Guastalla, ceduti i relativi territori ai duchi di Modena, fu istituita una commesseria in Pontremoli per l'acquisita Lunigiana parmense. Infine, con decreto 4 nov. 1849 <note>Ibid., t. II, n. 612</note> le circoscrizioni amministrative ebbero il nome di province. Fermi restando i governatori a Parma e Piacenza, a capo delle altre province furono posti dei prefetti </p>
is ha contesto storico istituzionale of
Raw Data in: CSV | RDF ( N-Triples N3/Turtle JSON XML ) | OData ( Atom JSON ) | Microdata ( JSON HTML) | JSON-LD     Browse in: LodLive
This material is Open Knowledge   W3C Semantic Web Technology [RDF Data] Valid XHTML + RDFa
OpenLink Virtuoso version 06.01.3127, on Win32 (i686-generic-win-32), Standard Edition
Data on this page belongs to its respective rights holders.