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| - Armando Zanetti (Cosenza, 1890 - Parma, 1977) trascorse la gioventù a Roma dove militò nell'Associazione nazionalistica italiana. Dopo la laurea, nel 1912, iniziò a lavorare come corrispondente all'estero per "Il Giornale d'Italia": da Belgrado raccontò le guerre balcaniche precedenti la prima guerra mondiale e da Pietrogrado e Mosca testimoniò le rivoluzioni di Febbraio e Ottobre del 1917. Rientrato in Italia alla fine del 1918 condusse un'aspra campagna contro lo Stato sovietico. Parallelamente maturava la sua adesione ai principi del pensiero liberale e, con l'avvento del fascismo, cessò la collaborazione a " Il Giornale d'Italia" e, insieme all'amico Adolfo Tino, nel dicembre 1924 diede vita a "Rinascita liberale". Nel giugno 1925 fu costretto all'esilio in Svizzera, dove, a Ginevra, lavorò per il giornale belga "La Dernière heure". All'attività di pubblicista, Zanetti affiancò l'impegno politico: all'inizio del 1928, insieme a Francesco Luigi Ferrari e Arturo Labriola diede vita in Belgio al Comité italien de Bruxelles, un movimento che tentava di coordinare le opposizioni antifasciste in Belgio (prendendo le distanze però dai comunisti) e che pubblicò fino al giugno 1929 "L'Observateur". Rientrato in Italia dopo la caduta del fascismo, Zanetti riprese i contatti con il Partito liberale, che lo incaricò di seguire alcune sue pubblicazioni. Negli anni Cinquanta e Sessanta, Armando Zanetti abbandonò l'impegno politico attivo e tornò al giornalismo, lavorando come notista politico per numerose testate e fece parte del Movimento federalista europeo, per il quale fondò e diresse, tra il 1959 e 1961, "L'Opinion européenne". Il fondo conserva documenti, manoscritti, opuscoli e periodici prodotti o raccolti da Zanetti. Sono depositate le raccolte complete di "Rinascita liberale", "L'Observateur" e "L'Opinion Européenne". Insieme alle carte personali, è stato donato anche un piccolo fondo bibliotecario. Nell'ultimo fascicolo sono conservati documenti raccolti dalla famiglia dopo la morte di Zanetti (1977-1999). Le carte sono state donate all'Istituto di Parma nel 1993 dalla sua famiglia. Il fondo, ordinato e inventariato da William Gambetta nel 2003, è consultabile.
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ha conservatore
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ha date complesso archivistico
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abstract
| - Armando Zanetti (Cosenza, 1890 - Parma, 1977) trascorse la gioventù a Roma dove militò nell'Associazione nazionalistica italiana. Dopo la laurea, nel 1912, iniziò a lavorare come corrispondente all'estero per "Il Giornale d'Italia": da Belgrado raccontò le guerre balcaniche precedenti la prima guerra mondiale e da Pietrogrado e Mosca testimoniò le rivoluzioni di Febbraio e Ottobre del 1917. Rientrato in Italia alla fine del 1918 condusse un'aspra campagna contro lo Stato sovietico. Parallelamente maturava la sua adesione ai principi del pensiero liberale e, con l'avvento del fascismo, cessò la collaborazione a " Il Giornale d'Italia" e, insieme all'amico Adolfo Tino, nel dicembre 1924 diede vita a "Rinascita liberale". Nel giugno 1925 fu costretto all'esilio in Svizzera, dove, a Ginevra, lavorò per il giornale belga "La Dernière heure". All'attività di pubblicista, Zanetti affiancò l'impegno politico: all'inizio del 1928, insieme a Francesco Luigi Ferrari e Arturo Labriola diede vita in Belgio al Comité italien de Bruxelles, un movimento che tentava di coordinare le opposizioni antifasciste in Belgio (prendendo le distanze però dai comunisti) e che pubblicò fino al giugno 1929 "L'Observateur". Rientrato in Italia dopo la caduta del fascismo, Zanetti riprese i contatti con il Partito liberale, che lo incaricò di seguire alcune sue pubblicazioni. Negli anni Cinquanta e Sessanta, Armando Zanetti abbandonò l'impegno politico attivo e tornò al giornalismo, lavorando come notista politico per numerose testate e fece parte del Movimento federalista europeo, per il quale fondò e diresse, tra il 1959 e 1961, "L'Opinion européenne". Il fondo conserva documenti, manoscritti, opuscoli e periodici prodotti o raccolti da Zanetti. Sono depositate le raccolte complete di "Rinascita liberale", "L'Observateur" e "L'Opinion Européenne". Insieme alle carte personali, è stato donato anche un piccolo fondo bibliotecario. Nell'ultimo fascicolo sono conservati documenti raccolti dalla famiglia dopo la morte di Zanetti (1977-1999). Le carte sono state donate all'Istituto di Parma nel 1993 dalla sua famiglia. Il fondo, ordinato e inventariato da William Gambetta nel 2003, è consultabile.
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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consistenza
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forma autorizzata complesso archivistico
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record provenienza id
| - IT-INSMLI-L04-08026-00-00-00000-000-000
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sistema provenienza
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tipologia complesso
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is è conservatore di
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