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| - Le opere composte dai musicisti e acquisite da Casa Ricordi erano destinate ad essere rappresentate in teatro, quindi necessitavano di un allestimento, che veniva realizzato con la creazione di bozzetti scenici e figurini. I bozzetti, tavole rappresentanti l'architettura e l'impianto scenografico delle varie opere, erano spesso accompagnati dalle relative piante sceniche, che permettevano di capire come il disegno dovesse essere adattato, di volta in volta, al palcoscenico. L'Archivio conserva una ricca documentazione di bozzetti scenici, più di 600, che va dalla metà dell' Ottocento (i bozzetti di Giuseppe Bertoja per "Attila" di Giuseppe Verdi), agli anni 30 del Novecento (i bozzetti di Nicola Benois per "La Fiamma" di Ottorino Respighi). Sono pezzi unici, strumenti di lavoro, che riportano correzioni o anche l'approvazione autografa del compositore come nel caso dei bozzetti di Pieretto Bianco per "La Farsa amorosa" su cui Riccardo Zandonai scrisse "bravo Pieretto, va benissimo". La tecnica è principalmente la tempera, seguita dall'olio e dal collage. Per uno stesso atto vi possono essere più varianti, si veda il caso di "Tosca" o "La Bohème" o più piante sceniche per teatri grandi e piccoli, come per "Il Campiello" di Wolf Ferrari. Questa molteplicità poteva essere dovuta ad esigenze sceniche o all'insoddisfazione del compositore, che non vedeva compresa la sua idea di movimento scenico e interpretativo, un esempio eclatante è la raccolta di bozzetti per "Il Tabarro"...
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ha conservatore
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ha date complesso archivistico
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Le opere composte dai musicisti e acquisite da Casa Ricordi erano destinate ad essere rappresentate in teatro, quindi necessitavano di un allestimento, che veniva realizzato con la creazione di bozzetti scenici e figurini. I bozzetti, tavole rappresentanti l'architettura e l'impianto scenografico delle varie opere, erano spesso accompagnati dalle relative piante sceniche, che permettevano di capire come il disegno dovesse essere adattato, di volta in volta, al palcoscenico. L'Archivio conserva una ricca documentazione di bozzetti scenici, più di 600, che va dalla metà dell' Ottocento (i bozzetti di Giuseppe Bertoja per "Attila" di Giuseppe Verdi), agli anni 30 del Novecento (i bozzetti di Nicola Benois per "La Fiamma" di Ottorino Respighi). Sono pezzi unici, strumenti di lavoro, che riportano correzioni o anche l'approvazione autografa del compositore come nel caso dei bozzetti di Pieretto Bianco per "La Farsa amorosa" su cui Riccardo Zandonai scrisse "bravo Pieretto, va benissimo". La tecnica è principalmente la tempera, seguita dall'olio e dal collage. Per uno stesso atto vi possono essere più varianti, si veda il caso di "Tosca" o "La Bohème" o più piante sceniche per teatri grandi e piccoli, come per "Il Campiello" di Wolf Ferrari. Questa molteplicità poteva essere dovuta ad esigenze sceniche o all'insoddisfazione del compositore, che non vedeva compresa la sua idea di movimento scenico e interpretativo, un esempio eclatante è la raccolta di bozzetti per "Il Tabarro"...
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha livelloSuperiore
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ha produttore
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consistenza
| - Oltre 10.000 bozzetti e figurini
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oad:extentAndMedium
| - Oltre 10.000 bozzetti e figurini
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forma autorizzata complesso archivistico
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record provenienza id
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sistema provenienza
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tipologia complesso
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is è conservatore di
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is è produttore di
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