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| - Il fondo, donato dalla famiglia Forni, consta di 540 carte, parte originali e parte in fotocopia. La documentazione riguarda Cesare Forni, protagonista della vita politica agli albori del ventennio fascista. Cesare Forni (Torino, 1890 - Milano, 2 luglio 1943) di famiglia di agrari, eroe di guerra, dopo aver abbandonato gli studi di ingegneria presso il Politecnico di Torino, entra a far parte delle squadre fasciste e diventa ben presto ras della Lomellina. Nel 1921, giovanissimo, viene eletto Segretario federale del Pnf della provincia di Pavia e, al momento della marcia su Roma e della presa del potere, è ispettore generale del triangolo industriale. Subito dopo, entra a far parte della corrente contraria alla normalizzazione dei fasci di combattimento e del partito in generale voluta da Mussolini e nel 1923 abbandona il Pnf. Nonostante ciò, rimane l'unico iscritto alle liste autonome a essere eletto deputato nel 1924, facendo accostare per sempre il binomio Pavia-dissidentismo. Il fondo conserva importanti testimonianze che, oltre a rendere nota la vicenda personale di Cesare Forni e i suoi rapporti con il Pnf nel periodo appena precedente e in quello immediatamente successivo all'omicidio di Giacomo Matteotti, tracciano un'efficace immagine del fascismo dissidente e di conseguenza anche della sezione vicina a Mussolini. Il materiale è composto dalla corrispondenza tenuta da Cesare Forni e da diversi ritagli di giornale. Si segnalano in particolare le numerose lettere, indirizzate a Forni, di felicitazioni per l'elezione a deputato e di condanna per l'aggressione subita alla stazione di Milano.
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ha date complesso archivistico
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Il fondo, donato dalla famiglia Forni, consta di 540 carte, parte originali e parte in fotocopia. La documentazione riguarda Cesare Forni, protagonista della vita politica agli albori del ventennio fascista. Cesare Forni (Torino, 1890 - Milano, 2 luglio 1943) di famiglia di agrari, eroe di guerra, dopo aver abbandonato gli studi di ingegneria presso il Politecnico di Torino, entra a far parte delle squadre fasciste e diventa ben presto ras della Lomellina. Nel 1921, giovanissimo, viene eletto Segretario federale del Pnf della provincia di Pavia e, al momento della marcia su Roma e della presa del potere, è ispettore generale del triangolo industriale. Subito dopo, entra a far parte della corrente contraria alla normalizzazione dei fasci di combattimento e del partito in generale voluta da Mussolini e nel 1923 abbandona il Pnf. Nonostante ciò, rimane l'unico iscritto alle liste autonome a essere eletto deputato nel 1924, facendo accostare per sempre il binomio Pavia-dissidentismo. Il fondo conserva importanti testimonianze che, oltre a rendere nota la vicenda personale di Cesare Forni e i suoi rapporti con il Pnf nel periodo appena precedente e in quello immediatamente successivo all'omicidio di Giacomo Matteotti, tracciano un'efficace immagine del fascismo dissidente e di conseguenza anche della sezione vicina a Mussolini. Il materiale è composto dalla corrispondenza tenuta da Cesare Forni e da diversi ritagli di giornale. Si segnalano in particolare le numerose lettere, indirizzate a Forni, di felicitazioni per l'elezione a deputato e di condanna per l'aggressione subita alla stazione di Milano.
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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consistenza
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forma autorizzata complesso archivistico
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record provenienza id
| - IT-INSMLI-D06-00013-00-00-00000-000-000
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sistema provenienza
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tipologia complesso
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is è conservatore di
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