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  • Archivio storico dell'Associazione nazionale assegnatari
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  • Archivio storico dell'Associazione nazionale assegnatari
dc:description
  • Il materiale comprende la corrispondenza inviata dalle associazioni periferiche alla segreteria nazionale e le minute della corrispondenza in partenza. <br />I compiti del Comitato furono indicati nell'assemblea costitutiva del febbraio 1954: coordinare l'attività delle associazioni autonome degli assegnatari; rappresentarle per le questioni di interesse generale; promuovere la costituzione di un comitato nazionale di assistenza e consulenza legale degli assegnatari aperto a parlamentari, giuristi, rappresentanti di organizzazioni di lavoratori della terra e di tutte le forze democratiche.<br />La documentazione concernente l'attività generale di elaborazione del Comitato si presenta scarsa e certamente lacunosa. Quel che resta testimonia, tuttavia, le difficoltà, anche di tipo materiale, in cui si trovò a dibattere l'Associazione, carente di uomini e di mezzi (1).<br />Più consistente è la documentazione relativa al lavoro di coordinamento e di organizzazione svolto nei confronti delle associazioni periferiche presenti nei diversi comprensori di riforma: Delta Padano, Maremma tosco-laziale, Fucino, Campania, Puglia, Lucania, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna. Gli argomenti che ricorrono riguardano la gestione di quei problemi quotidiani cui si è già accennato: l'organizzazione degli assegnatari, la regolazione del contratto di cessione delle terre, le norme riguardanti i capitolati, le rivendicazioni degli assegnatari nei confronti degli enti di riforma, la costituzione delle cooperative, e così via. Dalla lettura delle carte emerge dunque un grande sforzo volto a indirizzare e ad orientare un quadro dirigente di provenienza per lo più bracciantile e comunista (2), formatosi nel corso delle lotte per la terra, che fosse ora in grado di misurarsi con le novità introdotte dall'iniziativa riformatrice del governo.<br />Il materiale qui proposto, pur di solo quattro buste, è particolarmente rilevante per illustrare non solo, in generale, un momento dell'attività dell'associazionismo agricolo in un periodo, quello degli anni '50, poco conosciuto e di cui non rimane una ricca documentazione (3), ma evidenzia anche quanto l'agricoltore, nelle sue varie accezioni e nelle diverse epoche storiche, sia stato sempre propenso ad associarsi, per crescere ed affermarsi come produttore (4).<br /><br /><br />Note:<br />1) Così si legge nella relazione, di metà dicembre 1957, del responsabile del lavoro degli assegnatari nella provincia di Bari: "la questione del mezzo è una cosa indispensabile [...] basti pensare che a Gravina ci sono 700 assegnatari e quotisti, e distano dal paese per svariati km ed hanno una circonferenza le case almeno di 30 km [sic]; e nella zona di Pantanella e Dolce Canto le case distano 200 m una dall'altra che per mancanza di mezzi sono costretto a limitare la mia attività, operando alla meglio", Asnmc, Fondo Ana, b. 3, fasc. Bari.<br />2) Ad esempio, su dieci funzionari attivi nei comuni del Delta Padano nove provenivano da famiglie di braccianti (v. La lettera inviata dall'Associazione autonoma degli assegnatari del Delta Padano di Ferrara all'Associazione nazionale assegnatari, 28 novembre 1955, Asnmc, Fondo Ana, b. 1, fasc. Ferrara.).<br />3) Sono veramente scarsi, al momento, gli inventari e le descrizioni di fondi relativi alle associazioni professionali e sindacali legate al mondo agricolo, come emerge dal volume di M. T. Piano Mortari e I. Scandaliano Ciciani, Le fonti archivistiche. Catalogo delle guide e degli inventari editi (1861-1991), Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1995.<br />4) Le carte conservate presso l'Archivio centrale dello Stato costituiscono, al momento, le principali fonti d'archivio per lo studio della riforma fondiaria. Vanno consultati, in particolare, i fondi, riordinati, della Presidenza del consiglio ministri, Gabinetto, e Presidenza del consiglio ministri, Segreteria particolare del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi (1945-1953) e il fondo del Ministero dell'interno, Gabinetto. Di grande interesse dovrebbe essere il fondo intitolato Archivio della riforma fondiaria (1950-1970), proveniente dal Ministero agricoltura e foreste, Direzione generale della bonifica e della colonizzazione. Il fondo, prodotto dall'Ufficio speciale della riforma fondiaria, consta di 520 pacchi e non è ancora riordinato.La ricerca andrebbe estesa ai diversi enti a vario titolo legati alla realizzazione della riforma, in primo luogo gli enti di riforma, ma anche gli enti creditizi, le organizzazioni cooperative, ecc. Preziose pubblicazioni, ma nettamente insufficienti, sono: "La Voce del Delta", quotidiano dei piccoli proprietari della riforma agraria, raccolta anastatica di pagine significative, annate 1953-1974, a cura dell'Ente di sviluppo agricolo dell'Emilia Romagna e dell'Ente di sviluppo agricolo del Veneto, Bologna-Venezia, 1981, e A. V. Simoncelli e E. Della Nesta, Dalla riforma fondiaria allo sviluppo agricolo, "Archivio storico 1950-1970", Ente toscano sviluppo agricolo forestale e Ente Regionale sviluppo agricolo nel Lazio, 1991.
dc:date
  • 1954 - 1958
ha conservatore
ha date complesso archivistico
ha statusProvenienza
abstract
  • Il materiale comprende la corrispondenza inviata dalle associazioni periferiche alla segreteria nazionale e le minute della corrispondenza in partenza. <br />I compiti del Comitato furono indicati nell'assemblea costitutiva del febbraio 1954: coordinare l'attività delle associazioni autonome degli assegnatari; rappresentarle per le questioni di interesse generale; promuovere la costituzione di un comitato nazionale di assistenza e consulenza legale degli assegnatari aperto a parlamentari, giuristi, rappresentanti di organizzazioni di lavoratori della terra e di tutte le forze democratiche.<br />La documentazione concernente l'attività generale di elaborazione del Comitato si presenta scarsa e certamente lacunosa. Quel che resta testimonia, tuttavia, le difficoltà, anche di tipo materiale, in cui si trovò a dibattere l'Associazione, carente di uomini e di mezzi (1).<br />Più consistente è la documentazione relativa al lavoro di coordinamento e di organizzazione svolto nei confronti delle associazioni periferiche presenti nei diversi comprensori di riforma: Delta Padano, Maremma tosco-laziale, Fucino, Campania, Puglia, Lucania, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna. Gli argomenti che ricorrono riguardano la gestione di quei problemi quotidiani cui si è già accennato: l'organizzazione degli assegnatari, la regolazione del contratto di cessione delle terre, le norme riguardanti i capitolati, le rivendicazioni degli assegnatari nei confronti degli enti di riforma, la costituzione delle cooperative, e così via. Dalla lettura delle carte emerge dunque un grande sforzo volto a indirizzare e ad orientare un quadro dirigente di provenienza per lo più bracciantile e comunista (2), formatosi nel corso delle lotte per la terra, che fosse ora in grado di misurarsi con le novità introdotte dall'iniziativa riformatrice del governo.<br />Il materiale qui proposto, pur di solo quattro buste, è particolarmente rilevante per illustrare non solo, in generale, un momento dell'attività dell'associazionismo agricolo in un periodo, quello degli anni '50, poco conosciuto e di cui non rimane una ricca documentazione (3), ma evidenzia anche quanto l'agricoltore, nelle sue varie accezioni e nelle diverse epoche storiche, sia stato sempre propenso ad associarsi, per crescere ed affermarsi come produttore (4).<br /><br /><br />Note:<br />1) Così si legge nella relazione, di metà dicembre 1957, del responsabile del lavoro degli assegnatari nella provincia di Bari: "la questione del mezzo è una cosa indispensabile [...] basti pensare che a Gravina ci sono 700 assegnatari e quotisti, e distano dal paese per svariati km ed hanno una circonferenza le case almeno di 30 km [sic]; e nella zona di Pantanella e Dolce Canto le case distano 200 m una dall'altra che per mancanza di mezzi sono costretto a limitare la mia attività, operando alla meglio", Asnmc, Fondo Ana, b. 3, fasc. Bari.<br />2) Ad esempio, su dieci funzionari attivi nei comuni del Delta Padano nove provenivano da famiglie di braccianti (v. La lettera inviata dall'Associazione autonoma degli assegnatari del Delta Padano di Ferrara all'Associazione nazionale assegnatari, 28 novembre 1955, Asnmc, Fondo Ana, b. 1, fasc. Ferrara.).<br />3) Sono veramente scarsi, al momento, gli inventari e le descrizioni di fondi relativi alle associazioni professionali e sindacali legate al mondo agricolo, come emerge dal volume di M. T. Piano Mortari e I. Scandaliano Ciciani, Le fonti archivistiche. Catalogo delle guide e degli inventari editi (1861-1991), Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1995.<br />4) Le carte conservate presso l'Archivio centrale dello Stato costituiscono, al momento, le principali fonti d'archivio per lo studio della riforma fondiaria. Vanno consultati, in particolare, i fondi, riordinati, della Presidenza del consiglio ministri, Gabinetto, e Presidenza del consiglio ministri, Segreteria particolare del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi (1945-1953) e il fondo del Ministero dell'interno, Gabinetto. Di grande interesse dovrebbe essere il fondo intitolato Archivio della riforma fondiaria (1950-1970), proveniente dal Ministero agricoltura e foreste, Direzione generale della bonifica e della colonizzazione. Il fondo, prodotto dall'Ufficio speciale della riforma fondiaria, consta di 520 pacchi e non è ancora riordinato.La ricerca andrebbe estesa ai diversi enti a vario titolo legati alla realizzazione della riforma, in primo luogo gli enti di riforma, ma anche gli enti creditizi, le organizzazioni cooperative, ecc. Preziose pubblicazioni, ma nettamente insufficienti, sono: "La Voce del Delta", quotidiano dei piccoli proprietari della riforma agraria, raccolta anastatica di pagine significative, annate 1953-1974, a cura dell'Ente di sviluppo agricolo dell'Emilia Romagna e dell'Ente di sviluppo agricolo del Veneto, Bologna-Venezia, 1981, e A. V. Simoncelli e E. Della Nesta, Dalla riforma fondiaria allo sviluppo agricolo, "Archivio storico 1950-1970", Ente toscano sviluppo agricolo forestale e Ente Regionale sviluppo agricolo nel Lazio, 1991.
scheda provenienza href
scheda SAN
ha livelloSuperiore
ha produttore
consistenza
  •  44;
oad:extentAndMedium
  •  44;
forma autorizzata complesso archivistico
  • Archivio storico dell'Associazione nazionale assegnatari
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  • Archivio storico dell'Associazione nazionale assegnatari
record provenienza id
  • IT-ER-IBC-AS00082-0000005
sistema provenienza
  • IT-ER-IBC
tipologia complesso
  • fonds
is è conservatore di of
is è produttore di of
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