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| - Dopo aver conquistato l'autonomia comunale sullo scorcio del sec. XII, Fermo si dette liberi ordinamenti con i quali nei secoli immediatamente successivi resse se stessa e governò il suo stato, pure tra le lotte intestine e il succedersi delle signorieIl potere legislativo spettava a tre consigli, depositari della sovranità del comune: il consiglio generale,il consiglio speciale e la cernita; la giustizia era nelle mani del podestàe del capitano del popolo; i principali organi del potere esecutivo erano i priori, il gonfaloniere di giustizia e i regolatori. Nel sec. XVI, quando si fecero più incalzanti la presenza e l'azione dell'autorità pontificia, Fermo finì col perdere ogni autonomia politica: dal 1550 la Chiesa governò direttamente la città e il suo Stato per mezzo dapprima del cardinal nipote, poi, stabilmente dal 1692, di un dicastero appositamente istituito, la congregazione fermana, ed infine, soppressa quest'ultima nel 1761, di un governatore prelato. La città conservò l'autonomia amministrativa e gli antichi ordinamenti che durarono fino all'età napoleonica, anche se ormai privi del potere che avevano espresso in passato. In questo periodo, a partire appunto dalla seconda metà del sec. XVI, sorsero e presero importanza alcune particolari congregazioni, dette " adunanze ", che, affiancando e coadiuvando i consigli, prendevano in esame e trattavano ciascuna affari relativi a una determinata materia, e le cui risoluzioni venivano poi portate nei consigli stessi p[...]
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dc:date
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ha contesto storico istituzionale
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Dopo aver conquistato l'autonomia comunale sullo scorcio del sec. XII, Fermo si dette liberi ordinamenti con i quali nei secoli immediatamente successivi resse se stessa e governò il suo stato, pure tra le lotte intestine e il succedersi delle signorieIl potere legislativo spettava a tre consigli, depositari della sovranità del comune: il consiglio generale,il consiglio speciale e la cernita; la giustizia era nelle mani del podestàe del capitano del popolo; i principali organi del potere esecutivo erano i priori, il gonfaloniere di giustizia e i regolatori. Nel sec. XVI, quando si fecero più incalzanti la presenza e l'azione dell'autorità pontificia, Fermo finì col perdere ogni autonomia politica: dal 1550 la Chiesa governò direttamente la città e il suo Stato per mezzo dapprima del cardinal nipote, poi, stabilmente dal 1692, di un dicastero appositamente istituito, la congregazione fermana, ed infine, soppressa quest'ultima nel 1761, di un governatore prelato. La città conservò l'autonomia amministrativa e gli antichi ordinamenti che durarono fino all'età napoleonica, anche se ormai privi del potere che avevano espresso in passato. In questo periodo, a partire appunto dalla seconda metà del sec. XVI, sorsero e presero importanza alcune particolari congregazioni, dette " adunanze ", che, affiancando e coadiuvando i consigli, prendevano in esame e trattavano ciascuna affari relativi a una determinata materia, e le cui risoluzioni venivano poi portate nei consigli stessi p[...]
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