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| - Venezia - la cui signoria sul Trevigiano ebbe inizio nel 1338 per continuare, salvo un'irrilevante parentesi di otto anni dal 1381 al 1388, fino al 1797 - teneva a Treviso, a differenza che in altri domini di terraferma, un solo " rettore " con il titolo di podestà e capitano. suprema autorità giudiziaria, civile e militare, affiancato da un vicario pretorio e da un giudice del malefizio egli governava altresì per tramite di una quantità di organi collegiali rappresentativi del comune, il quale continuava a trovare in un sempre più ridotto consiglio maggiore l'espressione, se non della propria individualità politica, certo della propria configurazione sociale, attraverso un'equa distribuzione delle cariche elettive tra i ceti che ne componevano la classe dirigente. Principale tra questi organi quello della provvederia, che costituiva una sorta di consiglio di credenza che si occupava, sotto il controllo del podestà, di tutti gli affari di carattere amministrativo, finanziario e, in qualche misura, anche giudiziario. Delle altre magistrature non poche erano elette direttamente dal consiglio maggiore all'uopo convocato dai provveditori, molte altre congiuntamente da provveditori e dal podestà, altre ancora nominate semplicemente da quest'ultimo e, in certi casi, direttamente dal senato della serenissima. C'era tuttavia un corpo al quale facevano capo, a livello cancelleresco, ampi settori della pubblica amministrazione, specialmente, ma non soltanto, in campo giudiziario e[...]
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dc:date
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ha contesto storico istituzionale
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Venezia - la cui signoria sul Trevigiano ebbe inizio nel 1338 per continuare, salvo un'irrilevante parentesi di otto anni dal 1381 al 1388, fino al 1797 - teneva a Treviso, a differenza che in altri domini di terraferma, un solo " rettore " con il titolo di podestà e capitano. suprema autorità giudiziaria, civile e militare, affiancato da un vicario pretorio e da un giudice del malefizio egli governava altresì per tramite di una quantità di organi collegiali rappresentativi del comune, il quale continuava a trovare in un sempre più ridotto consiglio maggiore l'espressione, se non della propria individualità politica, certo della propria configurazione sociale, attraverso un'equa distribuzione delle cariche elettive tra i ceti che ne componevano la classe dirigente. Principale tra questi organi quello della provvederia, che costituiva una sorta di consiglio di credenza che si occupava, sotto il controllo del podestà, di tutti gli affari di carattere amministrativo, finanziario e, in qualche misura, anche giudiziario. Delle altre magistrature non poche erano elette direttamente dal consiglio maggiore all'uopo convocato dai provveditori, molte altre congiuntamente da provveditori e dal podestà, altre ancora nominate semplicemente da quest'ultimo e, in certi casi, direttamente dal senato della serenissima. C'era tuttavia un corpo al quale facevano capo, a livello cancelleresco, ampi settori della pubblica amministrazione, specialmente, ma non soltanto, in campo giudiziario e[...]
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scheda provenienza href
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ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
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