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| - Fu istituito dal senato il 7 sett. 1768 per coadiuvare i provveditori omonimi, vediprovveditori sopra monasteri, e ladeputazione ad pias causas, con speciale riguardo all'applicazione delle leggi sulla disciplina e l'economia degli ordini religiosi (12 sett. 1766, senato; 10 sett. 1767, senato, approvata il 20 in maggior consiglio; 7 sett. 1768, senato), intese a regolare la manomorta mediante la riduzione del numero dei membri e la soppressione e concentrazione degli istituti maschili con meno di dodici individui esistenti nella città e nello Stato. spettavano in particolare all'aggiunto, dotato di inquisizione con il rito del senato, l'alienazione dei beni stabili degli enti soppressi e l'amministrazione della cassa civanzi, detta più tardi (1773, 4 sett., senato) cassa opere pie. In questa confluivano, oltre al ricavato delle predette vendite, le rendite eccedenti quanto necessario al sostentamento degli enti superstiti e il gettito delle tasse di famiglia, imposte a questi ultimi e destinate a scopi pii e caritatevoli, alle occorrenze straordinarie degli istituti religiosi e all'istruzione pubblica, tra l'altro per il finanziamento dell'accademia dei nobili alla Giudecca, collegio per i giovani patrizi poveri
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dc:date
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ha contesto storico istituzionale
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Fu istituito dal senato il 7 sett. 1768 per coadiuvare i provveditori omonimi, vediprovveditori sopra monasteri, e ladeputazione ad pias causas, con speciale riguardo all'applicazione delle leggi sulla disciplina e l'economia degli ordini religiosi (12 sett. 1766, senato; 10 sett. 1767, senato, approvata il 20 in maggior consiglio; 7 sett. 1768, senato), intese a regolare la manomorta mediante la riduzione del numero dei membri e la soppressione e concentrazione degli istituti maschili con meno di dodici individui esistenti nella città e nello Stato. spettavano in particolare all'aggiunto, dotato di inquisizione con il rito del senato, l'alienazione dei beni stabili degli enti soppressi e l'amministrazione della cassa civanzi, detta più tardi (1773, 4 sett., senato) cassa opere pie. In questa confluivano, oltre al ricavato delle predette vendite, le rendite eccedenti quanto necessario al sostentamento degli enti superstiti e il gettito delle tasse di famiglia, imposte a questi ultimi e destinate a scopi pii e caritatevoli, alle occorrenze straordinarie degli istituti religiosi e all'istruzione pubblica, tra l'altro per il finanziamento dell'accademia dei nobili alla Giudecca, collegio per i giovani patrizi poveri
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