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| - Dogana delle pecore di Foggia
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| - Dogana delle pecore di Foggia
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dc:description
| - Fu la magistratura amministrativa e giurisdizionale che per circa quattro secoli curò la gestione del demanio fiscale del Tavoliere di Puglia e regolò in via esclusiva la transumanza del regno di Napoli. Essa, di origine antica e solidamente restaurata nel sec. XV da Alfonso I d'Aragona mediante il privilegio del 1° ag. 1447, indirizzato al primo doganiere, il catalano Francesco Montluber, rappresentò sempre un importante cespite del regio erario. Al tempo della Dogana i pascoli meridionali erano presi in fitto dai pastori di anno in anno (nell'ultimo periodo fu in vigore un sistema di fitto pluriennale) mediante la corresponsione di un pagamento detto fida, la cui entità era proporzionata al numero d i capi di animali immessi nel Tavoliere, che era ripartito in locazioni e poste. Una parte di questo demanio era destinata alla semina, ma anch'essa assoggettata a determinati vincoli a favore della pastorizia. I locati e gli altri " sudditi " della dogana godevano di un foro privilegiato, impersonato dal doganiere, da un uditore e da un avvocato fiscale. La competenza di questo tribunale speciale, incentrato a Foggia, esente da limitazioni territoriali, si estendeva alle varie province del regno trovando un condizionamento solo nella possibilità di appello avverso le sentenze civili presso la Camera della sommaria. Nel sec. XVIII l'uditore doganale, agendo quale longa montis del consiglio collaterale, svolse anche le funzioni di suddelegato del commissario generale dei cam[...]
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dc:date
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ha contesto storico istituzionale
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Fu la magistratura amministrativa e giurisdizionale che per circa quattro secoli curò la gestione del demanio fiscale del Tavoliere di Puglia e regolò in via esclusiva la transumanza del regno di Napoli. Essa, di origine antica e solidamente restaurata nel sec. XV da Alfonso I d'Aragona mediante il privilegio del 1° ag. 1447, indirizzato al primo doganiere, il catalano Francesco Montluber, rappresentò sempre un importante cespite del regio erario. Al tempo della Dogana i pascoli meridionali erano presi in fitto dai pastori di anno in anno (nell'ultimo periodo fu in vigore un sistema di fitto pluriennale) mediante la corresponsione di un pagamento detto fida, la cui entità era proporzionata al numero d i capi di animali immessi nel Tavoliere, che era ripartito in locazioni e poste. Una parte di questo demanio era destinata alla semina, ma anch'essa assoggettata a determinati vincoli a favore della pastorizia. I locati e gli altri " sudditi " della dogana godevano di un foro privilegiato, impersonato dal doganiere, da un uditore e da un avvocato fiscale. La competenza di questo tribunale speciale, incentrato a Foggia, esente da limitazioni territoriali, si estendeva alle varie province del regno trovando un condizionamento solo nella possibilità di appello avverso le sentenze civili presso la Camera della sommaria. Nel sec. XVIII l'uditore doganale, agendo quale longa montis del consiglio collaterale, svolse anche le funzioni di suddelegato del commissario generale dei cam[...]
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Dogana delle pecore di Foggia
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| - Dogana delle pecore di Foggia
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record provenienza id
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sistema provenienza
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is ha produttore
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