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| - Organo istituito dalla costituzione della Repubblica Italiana con lo scopo di occuparsi degli affari esteri dello Stato. Era composta di otto cittadini eletti a vita dai collegi elettorali ed era presieduta dal presidente della Repubblica. Uno dei membri assumeva le funzioni di ministro delle “relazioni estere” e presiedeva la Consulta in assenza o per impedimento del presidente della Repubblica.Le sue attribuzioni e il suo funzionamento vennero fissati nel Tit. IX, artt. 54-65 della costituzione (Bollettino repubblica italiana, 1802, pp. 8-10), pubblicata il 26 gennaio 1802. I primi membri della Consulta - Marescalchi, Serbelloni, Caprara, Paradisi, Fenaroli, Containi, Luosi e Moscati - furono nominati da Bonaparte con decreto dello stesso 26 gennaio 1802 (ibid., p. 29).Nel giugno 1804 la Consulta inviò a Parigi, su richiesta di Napoleone imperatore, un progetto – peraltro respinto – di costituzione per l’erigendo Regno d’Italia, in cui tra l’altro era prevista la creazione di un Consiglio di Stato (Carteggi Melzi, VI, p. 269 ss.). Nell’ordinamento del Regno d’Italia la Consulta non fu mantenuta. Le sue funzioni furono in parte assunte dal Consiglio dei consultori, uno dei tre rami del Consiglio di Stato (vedi).
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abstract
| - Organo istituito dalla costituzione della Repubblica Italiana con lo scopo di occuparsi degli affari esteri dello Stato. Era composta di otto cittadini eletti a vita dai collegi elettorali ed era presieduta dal presidente della Repubblica. Uno dei membri assumeva le funzioni di ministro delle “relazioni estere” e presiedeva la Consulta in assenza o per impedimento del presidente della Repubblica.Le sue attribuzioni e il suo funzionamento vennero fissati nel Tit. IX, artt. 54-65 della costituzione (Bollettino repubblica italiana, 1802, pp. 8-10), pubblicata il 26 gennaio 1802. I primi membri della Consulta - Marescalchi, Serbelloni, Caprara, Paradisi, Fenaroli, Containi, Luosi e Moscati - furono nominati da Bonaparte con decreto dello stesso 26 gennaio 1802 (ibid., p. 29).Nel giugno 1804 la Consulta inviò a Parigi, su richiesta di Napoleone imperatore, un progetto – peraltro respinto – di costituzione per l’erigendo Regno d’Italia, in cui tra l’altro era prevista la creazione di un Consiglio di Stato (Carteggi Melzi, VI, p. 269 ss.). Nell’ordinamento del Regno d’Italia la Consulta non fu mantenuta. Le sue funzioni furono in parte assunte dal Consiglio dei consultori, uno dei tre rami del Consiglio di Stato (vedi).
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