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| - Costante Ferrari, di famiglia agiata dedita al commercio, sin dalla giovane età manifestò la sua propensione per la vita militare a difesa degli ideali di libertà. Appena dodicenne entrò col grado di caporale nel Battaglione della speranza di Reggio Emilia creato nel 1796 dal generale francese Augereau per preparare i giovani alla disciplina militare. Militò nell'armata napoleonica, partecipando in particolare alla campagna in Spagna sino a ottenere il grado di capitano. Obbligato all'esilio dopo la sconfitta di Waterloo si rifugiò in Turchia dove strinse una salda amicizia con Agostino Codazzi di Lugo. Insieme salparono per le Americhe e Ferrari combattè come colonnello per l'indipendenza delle nazioni dell'America centrale e meridionale. Rientrato in Italia il Governo provvisorio di Imola nel 1831 lo nominò colonnello della Guardia civica cittadina. A capo di un battaglione di volontari romagnoli, avanguardia della brigata comandata dal generale Sercognani, si spinse sino in Umbria, ma l'intervento austriaco bloccò il moto rivoluzionario. Il Ferrari fu bandito dallo Stato pontificio e si rifugiò in Francia dove entrò in contatto con patrioti italiani, in particolare con Francesco Pasotti. Nel 1836 poté ritornare per intercessione del vescovo di Imola, Giovanni Maria Mastai Ferretti. Nel 1848 fu nominato nuovamente tenente colonnello della Guardia civica di Imola e al comando di un corpo di volontari combatté nelle province venete contro il dominio austriaco. Dopo la capitolazione di Vicenza, si trasferì a Forlì e poi a Bologna. In seguito alla morte dell'unico figlio Augusto, avvenuta nel 1848, il Ferrari si appartò nella Villa Serraglio, tenuta in Massa Lombarda, chiudendo così la sua attività di soldato a favore dell'indipendenza dei popoli, e dove morì nel 1851.
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dc:date
| - 5 gennaio 1785 - 30 aprile 1851
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - Costante Ferrari, di famiglia agiata dedita al commercio, sin dalla giovane età manifestò la sua propensione per la vita militare a difesa degli ideali di libertà. Appena dodicenne entrò col grado di caporale nel Battaglione della speranza di Reggio Emilia creato nel 1796 dal generale francese Augereau per preparare i giovani alla disciplina militare. Militò nell'armata napoleonica, partecipando in particolare alla campagna in Spagna sino a ottenere il grado di capitano. Obbligato all'esilio dopo la sconfitta di Waterloo si rifugiò in Turchia dove strinse una salda amicizia con Agostino Codazzi di Lugo. Insieme salparono per le Americhe e Ferrari combattè come colonnello per l'indipendenza delle nazioni dell'America centrale e meridionale. Rientrato in Italia il Governo provvisorio di Imola nel 1831 lo nominò colonnello della Guardia civica cittadina. A capo di un battaglione di volontari romagnoli, avanguardia della brigata comandata dal generale Sercognani, si spinse sino in Umbria, ma l'intervento austriaco bloccò il moto rivoluzionario. Il Ferrari fu bandito dallo Stato pontificio e si rifugiò in Francia dove entrò in contatto con patrioti italiani, in particolare con Francesco Pasotti. Nel 1836 poté ritornare per intercessione del vescovo di Imola, Giovanni Maria Mastai Ferretti. Nel 1848 fu nominato nuovamente tenente colonnello della Guardia civica di Imola e al comando di un corpo di volontari combatté nelle province venete contro il dominio austriaco. Dopo la capitolazione di Vicenza, si trasferì a Forlì e poi a Bologna. In seguito alla morte dell'unico figlio Augusto, avvenuta nel 1848, il Ferrari si appartò nella Villa Serraglio, tenuta in Massa Lombarda, chiudendo così la sua attività di soldato a favore dell'indipendenza dei popoli, e dove morì nel 1851.
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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ha luogo morte
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ha luogo nascita
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eac-cpf:hasPlace
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
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record provenienza id
| - IT-ER-IBC-SP00001-0001357
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sistema provenienza
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dc:coverage
| - Reggio Emilia
- Massa Lombarda
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is ha produttore
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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