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| - Federazione nazionale mezzadri e coloni
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| - Federazione nazionale mezzadri e coloni
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| - La Federazione nazionale mezzadri e coloni, sindacato nazionale di categoria, nasce ufficialmente nel secondo dopoguerra, il 14 dicembre 1947, nel corso del suo primo congresso nazionale, a Siena. Questo congresso, come quelli che, tra il 1947 e il 1948, vedono nascere le organizzazioni nazionali di settori già organizzati nella Federterra, fa seguito alle deliberazioni del primo congresso della CGIL nell'Italia postbellica (Napoli, 28 gennaio-1 febbraio 1945), che vide la ricostituzione ufficiale della Federazione dei lavoratori della terra, o, appunto, Federterra. La Federterra, poi Confederterra, le cui strutture si definirono durante il I congresso nazionale di Bologna (17-21 ottobre 1946) si sviluppava attraverso quattro sindacati: Sindacato braccianti, salariati e maestranze specializzate; Sindacato coloni e compartecipanti; Sindacato impiegati, periti e tecnici agricoli; Associazione coltivatori diretti per i piccoli proprietari, gli affittuari, gli enfiteuti e i pastori. Si andavano così a riunire in un unica organizzazione quei corpi associativi fra lavoratori della terra che avevano operato separatamente fin dagli anni successivi alla prima guerra mondiale, corpi poi organizzati, dopo lo scioglimento forzoso delle organizzazioni socialiste e "bianche" già protagoniste delle lotte per l'occupazione delle terre incolte, con la legge n. 163 del 5 febbraio 1934. Tra queste, la Federazione nazionale dei sindacati fascisti dei coloni e mezzadri, facente parte della Federazione nazionale dei sindacati fascisti dei piccoli coltivatori diretti, aderente alla Confederazione nazionale dei sindacati fascisti dell'agricoltura. Era questa la situazione pregressa a cui si rifece la "Dichiarazione sulla realizzazione dell'unità sindacale", sottoscritta il 3 giugno 1944 a Roma dai rappresentanti dei tre grandi partiti dell'antifascismo, dichiarazione che si basava anche sull'intento di inserire nella Confederazione Generale del Lavoro tutti i lavoratori della terra, dai salariati ai piccoli proprietari, che, nel periodo prefascista, avevano animato, non senza conflitti anche rilevanti, la realtà sindacale della Federterra. Conflitti che puntualmente si ripresentarono fin dall'ottobre 1944, quando la costituzione della Confederazione dei coltivatori diretti (anche indicata come "bonomiana", in quanto creazione del democristiano Bonomi) mise in crisi la partecipazione dei piccoli proprietari e affittuari al progetto unitario. Al convegno di Napoli (ottobre 1948) le associazioni democratiche dei coltivatori diretti voteranno infatti l'adesione alla Confederterra ma non alla CGIL, ponendo le premesse per la crisi di quella, che entrerà in un inevitabile declino, fino al suo scioglimento nel 1961 (anno del primo congresso dell'Alleanza contadini). Va qui rilevato che già prima della costituzione ufficiale della Federmezzadri nel 1947 esisteva un Comitato tecnico dei mezzadri nell'ambito della Federterra, il che legò la vita della Federazione nazionale mezzadri e coloni a quella della Federbraccianti, l'altro "ramo" principale della Confederterra, tanto che, al IV Congresso della Federbraccianti (1956) gli organi dirigenti della Confederterra erano costituiti dall'insieme degli organi dirigenti della Federbraccianti e della Federmezzadri. Questo impegno comune sopravvisse alla fine della Confederterra, con l'elaborazione di percorsi e strategie di lotta comuni, anche attraverso l'adesione al Centro delle forme associative e cooperative fino alla Costituente Contadina, ed alla conseguente fusione con Alleanza Contadini e una parte considerevole dell'UCI Unione Coltivatori Italiani, nella costituzione della Confederazione dei coltivatori (1975- dicembre 1977). E' a questo evento che si deve lo scioglimento ufficiale della federazione.
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abstract
| - La Federazione nazionale mezzadri e coloni, sindacato nazionale di categoria, nasce ufficialmente nel secondo dopoguerra, il 14 dicembre 1947, nel corso del suo primo congresso nazionale, a Siena. Questo congresso, come quelli che, tra il 1947 e il 1948, vedono nascere le organizzazioni nazionali di settori già organizzati nella Federterra, fa seguito alle deliberazioni del primo congresso della CGIL nell'Italia postbellica (Napoli, 28 gennaio-1 febbraio 1945), che vide la ricostituzione ufficiale della Federazione dei lavoratori della terra, o, appunto, Federterra. La Federterra, poi Confederterra, le cui strutture si definirono durante il I congresso nazionale di Bologna (17-21 ottobre 1946) si sviluppava attraverso quattro sindacati: Sindacato braccianti, salariati e maestranze specializzate; Sindacato coloni e compartecipanti; Sindacato impiegati, periti e tecnici agricoli; Associazione coltivatori diretti per i piccoli proprietari, gli affittuari, gli enfiteuti e i pastori. Si andavano così a riunire in un unica organizzazione quei corpi associativi fra lavoratori della terra che avevano operato separatamente fin dagli anni successivi alla prima guerra mondiale, corpi poi organizzati, dopo lo scioglimento forzoso delle organizzazioni socialiste e "bianche" già protagoniste delle lotte per l'occupazione delle terre incolte, con la legge n. 163 del 5 febbraio 1934. Tra queste, la Federazione nazionale dei sindacati fascisti dei coloni e mezzadri, facente parte della Federazione nazionale dei sindacati fascisti dei piccoli coltivatori diretti, aderente alla Confederazione nazionale dei sindacati fascisti dell'agricoltura. Era questa la situazione pregressa a cui si rifece la "Dichiarazione sulla realizzazione dell'unità sindacale", sottoscritta il 3 giugno 1944 a Roma dai rappresentanti dei tre grandi partiti dell'antifascismo, dichiarazione che si basava anche sull'intento di inserire nella Confederazione Generale del Lavoro tutti i lavoratori della terra, dai salariati ai piccoli proprietari, che, nel periodo prefascista, avevano animato, non senza conflitti anche rilevanti, la realtà sindacale della Federterra. Conflitti che puntualmente si ripresentarono fin dall'ottobre 1944, quando la costituzione della Confederazione dei coltivatori diretti (anche indicata come "bonomiana", in quanto creazione del democristiano Bonomi) mise in crisi la partecipazione dei piccoli proprietari e affittuari al progetto unitario. Al convegno di Napoli (ottobre 1948) le associazioni democratiche dei coltivatori diretti voteranno infatti l'adesione alla Confederterra ma non alla CGIL, ponendo le premesse per la crisi di quella, che entrerà in un inevitabile declino, fino al suo scioglimento nel 1961 (anno del primo congresso dell'Alleanza contadini). Va qui rilevato che già prima della costituzione ufficiale della Federmezzadri nel 1947 esisteva un Comitato tecnico dei mezzadri nell'ambito della Federterra, il che legò la vita della Federazione nazionale mezzadri e coloni a quella della Federbraccianti, l'altro "ramo" principale della Confederterra, tanto che, al IV Congresso della Federbraccianti (1956) gli organi dirigenti della Confederterra erano costituiti dall'insieme degli organi dirigenti della Federbraccianti e della Federmezzadri. Questo impegno comune sopravvisse alla fine della Confederterra, con l'elaborazione di percorsi e strategie di lotta comuni, anche attraverso l'adesione al Centro delle forme associative e cooperative fino alla Costituente Contadina, ed alla conseguente fusione con Alleanza Contadini e una parte considerevole dell'UCI Unione Coltivatori Italiani, nella costituzione della Confederazione dei coltivatori (1975- dicembre 1977). E' a questo evento che si deve lo scioglimento ufficiale della federazione.
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altra denominazione produttore
| - FEDERMEZZADRI. Federazione nazionale
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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forma autorizzata produttore
| - Federazione nazionale mezzadri e coloni
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| - Federazione nazionale mezzadri e coloni
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record provenienza id
| - IT-ER-IBC-SP00001-0000111
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sistema provenienza
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is ha produttore
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