rdf:type
rdfs:label
  • Opera Pia Ing. Carlo Stradi di Maranello
dc:title
  • Opera Pia Ing. Carlo Stradi di Maranello
dc:description
  • Con testamento olografo 11 agosto 1923, agli atti del notaio Luigi Zanoli di Sassuolo repertorio n. 3643, l'ingegnere Carlo Stradi di Maranello (Gorzano di Maranello, 25 aprile 1845-15 agosto 1923) costituì erede delle proprie sostanze il Comune di Maranello, condizionando il lascito all'obbligo di costruire un ospizio per i vecchi intitolato al suo nome e di mantenere un ambulatorio medico per i poveri del Comune.<br />Venuto a morte il testatore, con deliberazione del Consiglio Comunale 29 novembre 1923 n. 8, approvata dalla Prefettura di Modena in data 14 giugno 1924 al n. 5551/2, il Comune di Maranello accettò "con animo grato e riconoscente l'eredità dei beni del compianto benefattore sig. ing. Carlo Stradi, tributando alla memoria del medesimo i più vivi e commossi sensi di gratitudine, in quanto che, col suo atto nobilissimo e filantropico, ha assicurato al comune di Maranello uno sviluppo ed un avvenire che sarà fecondo di ogni bene e l'attuazione di opere delle quali se ne sentiva il bisogno, ma l'eseguirlo rimaneva per sempre un sogno" (1).<br />Nel 1924 venne bandito il concorso per la progettazione dell'ospizio e a vincerlo sarà il progetto contraddistinto dal motto "Charitas I" del geometra Alberto Pezzuoli di Maranello. <br />L'opera fu compiuta su una vasta area stralciata dal podere "Canova" e con i mezzi garantiti dalla alienazione della maggior parte dei beni immobili di minore consistenza o più lontani da Maranello. La costruzione dell'immobile venne affidata alla Cooperativa muratori e manovali del Comune di Maranello (2), il cui presidente era Alberto Soragni: <br /> "Ritenuto per parte dell'Amministrazione che moralmente esiste quasi un obbligo di affidare il lavoro dell'ospizio alla maestranza in genere ed operai di Maranello, poiché non si può escludere che ad essi per primo non abbia pensato il testatore, disponendo a favore del Comune tutte le sue sostanze e vincolandolo ad erigere l'ospizio con annesso servizio d'assistenza sanitaria; materialmente si osserva che il favorire le maestranze del Comune tenendo conto delle loro aspirazioni significa ottenere il mantenimento dell'ordine, perché quando vi è lavoro vi è pace e tranquillità.<br />Ritenuto d'altra parte che gli operai sono inscritti al Sindacato e stanno costituendosi in Cooperativa e seguono quindi fedelmente le norme generali che segnano una linea di condotta certa e sicura conforme agli odierni e salutari intendimenti direttivi [&#x85;] il Consiglio unanime per alzata e seduta delibera l'assegnazione dell'appalto del lavoro relativo alla costruzione dell'Ospizio Stradi alla Cooperativa operai edili di Maranello attualmente in via di costituzione".<br />Il cantiere restò aperto per tre anni e finalmente nel 1928 l'edificio fu pronto per l'inaugurazione (15 ottobre dello stesso anno) e l'apertura (3). Accanto ai locali destinati ad ospizio, esso prevedeva anche un reparto di ospedale destinato a cure esclusivamente chirurgiche. Poiché nel 1930 il Prefetto di Modena ne dispose la chiusura (4), la struttura fu attiva soltanto per un anno e mezzo, come ci è dato di conoscere dal verbale della deliberazione commissariale del 9 settembre 1930 (5):<br /> "La stabilità del Reparto Ospedale nell'Ospizio Ing. Carlo Stradi era sottoposta ad un periodo di prova come si evince dall'art. 55 delle Disposizioni transitorie al regolamento sul suo funzionamento risultante da delibera 13 agosto 1928 approvata dalla Giunta Provinciale Amministrativa nel 12 dicembre detto anno n° 18456 Div. 2°<br />[&#x85;] nel termine di oltre un anno e mezzo il funzionamento stesso ha reso evidente:<br />a) che l'Ospedale (destinato a cure prevalentemente se non esclusivamente chirurgiche) costituisce un forte passività pel Comune (circa £ 60.000), stante le gravose spese occorse pel suo funzionamento, perché essendo questo sempre stato accuratissimo - come del resto è di dovere nei confronti specialmente dell'igiene - ha richiesto e richiede spese fortissime, segnatamente pel personale;<br />b) che l'esistenza di un ospedale per i poveri locali e per quegli infermi abbienti che vi possono accedere, non è giustificata in quanto le spese superano di gran lunga le entrate; c) che sull'affluenza di infermi poveri a carico di altri Enti è inutile fare assegnamento - questo periodo di esperimento ne ha offerto indiscutibile prova;<br />d) che conseguenza logica delle fatte considerazioni è la mancanza della vera vitalità ospedaliera la qual si ridurrebbe piuttosto a caratterizzare l'istituzione, e potrebbe darne adito, come una "Casa di cura", concetto questo che deve assolutamente esulare da una amministrazione comunale.<br />Ciò premesso [il Podestà] delibera la soppressione definitiva del reparto ospedale nell'Ospizio Stradi Ing. Carlo al più presto possibile".<br />Per comprendere l'importanza del lascito Stradi, merita ricordare che la proprietà Stradi (ed in particolare i poderi Casa Sereni, Zozi e Canova) costituiva tutta l'area centrale dell'attuale capoluogo, a sud della Via Provinciale da Sassuolo a Vignola, e confinava per diverse centinaia di metri col primo tratto in salita della via Nazionale Giardini, lungo la quale non esistevano allora edifici di sorta, fatta eccezione per la "Locanda del ponte". Il centro attuale si è quindi sviluppato su questi terreni. Infatti l'amministrazione comunale di Maranello, nel 1924 bandì un concorso pubblico per la progettazione del piano regolatore di ampliamento del centro urbano del capoluogo, sui terreni del lascito, concorso vinto dai geometri Majani e Martinelli di Modena. Il paese ed il Comune di Maranello ricevettero un notevole incremento, poiché oltre alla edificazione della casa di riposo, l'eredità permise la costruzione e lo sviluppo di tutta la parte più moderna del centro cittadino: il terreno su cui nacque un edificio adibito ad asilo infantile, l'attuale auditorium Ferrari (ex cinema comunale, già Casa del fascio e poi Casa del popolo), l'area delle scuole comunali del capoluogo, il campo sportivo (oggi parcheggio), il parco pubblico ed il parco con il monumento dedicato ai Caduti della grande guerra, l'area della grande piazza antistante il municipio e tutte le aree sulle quali sorgono gli edifici contermini, tutto ciò faceva parte del patrimonio Stradi.<br />La gestione ordinaria e straordinaria del patrimonio fu esercitata dall'Amministrazione comunale fino al 1935 (6), epoca in cui per realizzare una maggiore autonomia di poteri ed una più precisa attribuzione di funzioni, fu nettamente distinta da quella del Comune e venne affidata, su proposta del Podestà di Maranello Giuseppe Ferrari Amorotti, ad un Commissario Prefettizio (7), nella persona di Curzio Lippi (decreto prefettizio n. 28208/2 del 19 ottobre 1935), con il preciso incarico di provvedere alla erezione in Ente Morale dell'istituto. Il Comune di Maranello infatti non poteva più continuare ad amministrare il patrimonio del lascito confondendolo e mantenendolo unito ai propri beni patrimoniali e demaniali.<br />I primi atti del procedimento di erezione in Ente Morale e la prima redazione dello Statuto dell'ente risalgono al 1936: con nota prefettizia n. 2855 del 3 giugno 1936 venne comunicata l'imposizione del Ministero dell'Interno di erigere "senza ulteriore indugio" in Ente Morale l'Opera Pia eseguendo il "relativo trapasso dei beni": <br />"Il Ministero dell'Interno, al quale ho comunicato la deliberazione di V.E. in data 9 novembre u.s. relativa alla assunzione di un parere legale sui diritti spettanti al comune, osserva che l'Eredità Stradi è pervenuta al Comune con la espressa condizione che "venga costruita una sede adatta per un Ospizio dei vecchi bisognosi e un servizio di assistenza medica, da intitolare all'Ing. Carlo Stradi".<br />Ora, il Ministero stando alla esatta interpretazione della volontà del testatore, quale si desume dalla disposizione testamentaria anzidetta, dichiara non essere dubbio che il Comune di Maranello soltanto apparentemente può considerarsi erede dell'Eredità Stradi.<br />E il Ministero al riguardo così testualmente si esprime: <br />"Infatti, in base alla costante giurisprudenza, si deve ritenere che si tratti di una nuova fondazione di beneficenza [&#x85;] anche nel caso in cui [&#x85;] i beni lasciati debbono essere interamente destinati a finalità di beneficenza, di modo che la persona morale e fisica designata nel testamento apparisca soltanto un nudus minister della volontà del testatore.<br />Ne consegue che sia una fondazione e non semplice onere, quando la persona designata nel testamento non ritragga alcun beneficio dal lascito, dovendo limitarsi ad amministrare il patrimonio ed erogarne tutte le rendite a favore dei poveri. [&#x85;]<br />Nella specie, infatti, il Comune di Maranello solo apparentemente può ritenersi beneficiato dal cospicuo legato di circa £ 6.000.000: nessun vantaggio, infatti, deriva alla Civica Azienda dagli adempimenti di beneficenza stabiliti dal testatore, all'infuori dell'interesse morale che il Comune può avere a tradurre in atto tali scopi di beneficenza. [&#x85;]<br />Ammettere, quindi, che detto legato debba essere trattato alla stregua di un cespite destinato ad incremento delle finanze comunali, significherebbe rinunziare a quei chiari ed esatti principi che hanno finora costituito la sicura guida per distinguere un onere da una fondazione di beneficenza.<br />In considerazione di quanto sopra, non potendo dubitarsi che il Comune di Maranello sia da considerarsi diversamente che come "nudus minister" della fondazione istituita dall'Ing. Carlo Stradi per scopi di beneficenza questo Ministero fa sicuro assegnamento nella opera di persuasione che l'E.V. vorrà svolgere presso il Podestà anzidetto, al fine di indurlo [&#x85;] ad approntare - senza ulteriore indugio ed inutile richiesta di pareri legali, i documenti necessari per la costituzione del lascito stesso in ente morale autonomo di beneficenza, da amministrarsi giusta le norme da inserire nello statuto, da un Consiglio di Amministrazione, in massima parte costituito con elementi di nomina podestarile [&#x85;]".<br />Il procedimento fu però interrotto per il sopraggiungere degli eventi bellici dovuti al secondo conflitto mondiale, per poi essere riassunto nel 1948 dall'allora Commissario Prefettizio Antonio Zampighi. Nella relazione avente ad oggetto "Erezione in Ente Morale" (18 dicembre 1949), Zampighi illustra brevemente la storia e la situazione della casa di riposo: "[&#x85;] I beni stabili in piena disponibilità [&#x85;] furono condotti in affitto fino al novembre 1941, epoca in cui per ricavare una maggiore rendita necessaria per fare fronte alle spese di mantenimento dei vecchi ricoverati nell'Ospizio e per mantenere la proprietà fondiaria furono ammezzadati, cosa che consentì anche durante il periodo bellico, di avere la disponibilità dei generi (grano, patate, uva da vino, ecc.) per i ricoverati. [&#x85;] Nell'anno 1936, siccome i fondi rustici davano una rendita minima, con le debite approvazioni dell'autorità tutoria, furono alienati 4 poderi ricavando la somma di £ 1.400.000 che fu investita in titoli di rendita pubblica al 5%. Per quanto tale operazione, dato l'attuale deprezzamento della moneta, sembri ora sia stata un errore amministrativo, assicurò una rendita annuale di £ 70.000 che costituiva il principale cespite necessario al funzionamento dell'ente ed al conseguimento degli scopi del lascito che altrimenti sarebbero rimasti frustrati.<br />All'ospizio sono addette numero 4 suore ed una inserviente secolare. Una delle suore disimpegna anche il servizio di infermiera dell'ambulatorio medico.<br />L'amministrazione è tenuta, con lieve compenso dal Segretario e dal contabile comunali, coadiuvati da un amanuense del Comune stesso.<br />Il numero dei ricoverati a carico dell'Opera si aggira sui 25. Vi sono inoltre circa 10 pensionanti a carico di Enti o di privati. La retta giornaliera attuale è di £ 200 per gli ammessi a carico di enti o privati in camerate comuni e con vitto uguale a quello dei ricoverati a carico dell'ente e £ 300 per quelli in camera separata e vitto comune.<br />Il vitto consiste di 3 pasti e cioè: mattino - caffè, latte; mezzogiorno - minestra, pietanza di carne, oppure uova, salumi, formaggio o altro; sera - minestra. Nella giornata vengono somministrati gr. 350 di pane e 250 decilitri di vino.<br />L'ambulatorio medico è tenuto dal medico comunale della prima condotta, stipendiato unicamente dal Comune. I medicinali sono provvisti dal Comune, perché le rendite dei beni in piena disponibilità dell'Opera non consentono di fare fronte a tali spese."<br />Finalmente, con Decreto Presidenziale n. 26050.9 del 29 aprile 1952 (registrato alla Corte dei Conti il 30.6.1952 - registro 54 foglio 118 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 183 dell'8.8.1952 n. 1025), l'Opera Pia ing. Carlo Stradi venne eretta in Ente Morale con approvazione del relativo Statuto Organico. <br />Ne conseguì che tutto quanto rimaneva del patrimonio ereditario venne volturato e passato dal Comune al nuovo Ente, intitolato "Opera Pia ing. Carlo Stradi" (8). Contestualmente, l'Amministrazione comunale s'impegnò a corrispondere annualmente all'Opera Pia la somma di £ 500.000 per dieci anni a partire dal 1954 e la somma annua di £ 160.000 per 15 anni a partire dal 1964, a titolo di contributo spese di gestione dell'ospizio. <br />L'edificio sede dell'ente fu più volte ristrutturato ed adeguato alle sempre nuove esigenze degli ospiti. Il 26 settembre 2009 la struttura per anziani fu inaugurata al termine dell'ultimo intervento di ristrutturazione in seguito al quale è stato ottenuto un ampliamento dell'immobile di circa 400 mq, il recupero funzionale del seminterrato, il completamento del consolidamento statico e l'adeguamento alle norme antisismiche, l'installazione dell'impianto di condizionamento e raffrescamento di tutti i locali, il rinnovo totale degli arredi. Oggi l'Opera Pia offre 62 posti residenziali e 10 posti semiresidenziali destinati ad ospitalità e assistenza socio-sanitaria e si rivolge a persone anziane e adulte in condizioni di non autosufficienza fisica o psichica, per le quali non risulti possibile la permanenza nel proprio ambiente familiare e sociale.<br /><br />Note:<br />(1) Archivio storico comunale di Maranello (ASCM), serie "Deliberazioni del Consiglio Comunale e Indici", reg. n. 18 "Registro delibere Consigliari" 27 febbraio 1923 - 17 settembre 1924.<br />(2) ASCM, serie "Deliberazioni del Consiglio Comunale e Indici", reg. n. 20 "Registro delibere Consigliari" 4 aprile 1925 - 28 dicembre 1926, delibera n. 2 del 13 agosto. Il progetto venne deliberato il 4 aprile 1925 dal Consiglio comunale (delibera n. 6) ed approvato dal Consiglio di Prefettura il 21 maggio successivo.<br />(3) ASCM, serie "Deliberazioni del Commissario Prefettizio e del Podestà", reg. n. 2, seduta 13 agosto 1928 (delibera n. 7); il Consiglio approvò anche il regolamento inerente la gestione ed il funzionamento dell'ospizio.<br />(4) ASCM, serie "Deliberazioni del Commissario Prefettizio e del Podestà", reg. n. 3 "Registro delibere del Podestà" 17 luglio 1929-15 ottobre 1930, seduta 9 settembre 1930 (delibera n. 2).<br />(5) ASCM, Fondo "Archivio dell'Opera Pia Ing. Carlo Stradi", serie "Carteggio", fasc. "Ospedale Stradi (ospizio)" 1930 (b. 2, fasc. 14); documento del Prefetto di Modena datato 6 settembre dello stesso anno (prot. n. 3950) comunicò quanto segue: "funzionamento dell'ospedale annesso al'Ospizio Stradi, ritengo che nell'interesse del Comune sia necessario provvedere con la massima urgenza alla soppressione. [&#x85;] dato che l'ospedale era frequentato da pochissime persone, le quali usufruivano più dell'opera di specialisti di Modena che del medico locale. Dispongo pertanto che sia provveduto alla chiusura con decorrenza dal 1° ottobre p.v. [&#x85;] destinando soltanto pel funzionamento dell'ospizio di mendicità la parte dell'abitato, attualmente occupata dai ricoverati." <br />(6) Già nel 1932 il Podestà di Maranello affrontò il problema della "Separazione gestione eredità Stradi da quella del Comune", come è dato di rilevare dal verbale della seduta del 9 Aprile 1932, in ASCM, serie "Deliberazioni del Commissario Prefettizio e del Podestà", reg. n. 5 "Registro delle deliberazioni del Podestà" 9 aprile 1932-27 aprile 1935 (delibera n. 1).<br />(7) La funzione commissariale fu esercitata da: Curzio Lippi, 1935-1938; Alfonso Vignocchi, 1938-1940, coadiuvato da Ausonio Mattioli Bertacchini; Curzio Lippi, 1940-1941; Edmondo Obici, 1941-1946; Antonio Zampighi, 1946-1955; Silvano Soragni, 1955-1961; quest'ultimo fu poi nominato, nel 1961, Presidente del Consiglio di Amministrazione.<br />(8) ASCM, serie "Deliberazioni della Giunta municipale e Indici", reg. n. 10 "Deliberazioni della Giunta Municipale" 19 giugno 1953-4 febbraio 1954 (delibera n. 229 del 19 novembre 1953). La delibera della Giunta fu ratificata con atto consiliare n. 3 del 25 febbraio 1954.
dc:date
  • 1952-
ha qualificazioni relazioni Cpf
ha date esistenza
ha statusProvenienza
abstract
  • Con testamento olografo 11 agosto 1923, agli atti del notaio Luigi Zanoli di Sassuolo repertorio n. 3643, l'ingegnere Carlo Stradi di Maranello (Gorzano di Maranello, 25 aprile 1845-15 agosto 1923) costituì erede delle proprie sostanze il Comune di Maranello, condizionando il lascito all'obbligo di costruire un ospizio per i vecchi intitolato al suo nome e di mantenere un ambulatorio medico per i poveri del Comune.<br />Venuto a morte il testatore, con deliberazione del Consiglio Comunale 29 novembre 1923 n. 8, approvata dalla Prefettura di Modena in data 14 giugno 1924 al n. 5551/2, il Comune di Maranello accettò "con animo grato e riconoscente l'eredità dei beni del compianto benefattore sig. ing. Carlo Stradi, tributando alla memoria del medesimo i più vivi e commossi sensi di gratitudine, in quanto che, col suo atto nobilissimo e filantropico, ha assicurato al comune di Maranello uno sviluppo ed un avvenire che sarà fecondo di ogni bene e l'attuazione di opere delle quali se ne sentiva il bisogno, ma l'eseguirlo rimaneva per sempre un sogno" (1).<br />Nel 1924 venne bandito il concorso per la progettazione dell'ospizio e a vincerlo sarà il progetto contraddistinto dal motto "Charitas I" del geometra Alberto Pezzuoli di Maranello. <br />L'opera fu compiuta su una vasta area stralciata dal podere "Canova" e con i mezzi garantiti dalla alienazione della maggior parte dei beni immobili di minore consistenza o più lontani da Maranello. La costruzione dell'immobile venne affidata alla Cooperativa muratori e manovali del Comune di Maranello (2), il cui presidente era Alberto Soragni: <br /> "Ritenuto per parte dell'Amministrazione che moralmente esiste quasi un obbligo di affidare il lavoro dell'ospizio alla maestranza in genere ed operai di Maranello, poiché non si può escludere che ad essi per primo non abbia pensato il testatore, disponendo a favore del Comune tutte le sue sostanze e vincolandolo ad erigere l'ospizio con annesso servizio d'assistenza sanitaria; materialmente si osserva che il favorire le maestranze del Comune tenendo conto delle loro aspirazioni significa ottenere il mantenimento dell'ordine, perché quando vi è lavoro vi è pace e tranquillità.<br />Ritenuto d'altra parte che gli operai sono inscritti al Sindacato e stanno costituendosi in Cooperativa e seguono quindi fedelmente le norme generali che segnano una linea di condotta certa e sicura conforme agli odierni e salutari intendimenti direttivi [&#x85;] il Consiglio unanime per alzata e seduta delibera l'assegnazione dell'appalto del lavoro relativo alla costruzione dell'Ospizio Stradi alla Cooperativa operai edili di Maranello attualmente in via di costituzione".<br />Il cantiere restò aperto per tre anni e finalmente nel 1928 l'edificio fu pronto per l'inaugurazione (15 ottobre dello stesso anno) e l'apertura (3). Accanto ai locali destinati ad ospizio, esso prevedeva anche un reparto di ospedale destinato a cure esclusivamente chirurgiche. Poiché nel 1930 il Prefetto di Modena ne dispose la chiusura (4), la struttura fu attiva soltanto per un anno e mezzo, come ci è dato di conoscere dal verbale della deliberazione commissariale del 9 settembre 1930 (5):<br /> "La stabilità del Reparto Ospedale nell'Ospizio Ing. Carlo Stradi era sottoposta ad un periodo di prova come si evince dall'art. 55 delle Disposizioni transitorie al regolamento sul suo funzionamento risultante da delibera 13 agosto 1928 approvata dalla Giunta Provinciale Amministrativa nel 12 dicembre detto anno n° 18456 Div. 2°<br />[&#x85;] nel termine di oltre un anno e mezzo il funzionamento stesso ha reso evidente:<br />a) che l'Ospedale (destinato a cure prevalentemente se non esclusivamente chirurgiche) costituisce un forte passività pel Comune (circa £ 60.000), stante le gravose spese occorse pel suo funzionamento, perché essendo questo sempre stato accuratissimo - come del resto è di dovere nei confronti specialmente dell'igiene - ha richiesto e richiede spese fortissime, segnatamente pel personale;<br />b) che l'esistenza di un ospedale per i poveri locali e per quegli infermi abbienti che vi possono accedere, non è giustificata in quanto le spese superano di gran lunga le entrate; c) che sull'affluenza di infermi poveri a carico di altri Enti è inutile fare assegnamento - questo periodo di esperimento ne ha offerto indiscutibile prova;<br />d) che conseguenza logica delle fatte considerazioni è la mancanza della vera vitalità ospedaliera la qual si ridurrebbe piuttosto a caratterizzare l'istituzione, e potrebbe darne adito, come una "Casa di cura", concetto questo che deve assolutamente esulare da una amministrazione comunale.<br />Ciò premesso [il Podestà] delibera la soppressione definitiva del reparto ospedale nell'Ospizio Stradi Ing. Carlo al più presto possibile".<br />Per comprendere l'importanza del lascito Stradi, merita ricordare che la proprietà Stradi (ed in particolare i poderi Casa Sereni, Zozi e Canova) costituiva tutta l'area centrale dell'attuale capoluogo, a sud della Via Provinciale da Sassuolo a Vignola, e confinava per diverse centinaia di metri col primo tratto in salita della via Nazionale Giardini, lungo la quale non esistevano allora edifici di sorta, fatta eccezione per la "Locanda del ponte". Il centro attuale si è quindi sviluppato su questi terreni. Infatti l'amministrazione comunale di Maranello, nel 1924 bandì un concorso pubblico per la progettazione del piano regolatore di ampliamento del centro urbano del capoluogo, sui terreni del lascito, concorso vinto dai geometri Majani e Martinelli di Modena. Il paese ed il Comune di Maranello ricevettero un notevole incremento, poiché oltre alla edificazione della casa di riposo, l'eredità permise la costruzione e lo sviluppo di tutta la parte più moderna del centro cittadino: il terreno su cui nacque un edificio adibito ad asilo infantile, l'attuale auditorium Ferrari (ex cinema comunale, già Casa del fascio e poi Casa del popolo), l'area delle scuole comunali del capoluogo, il campo sportivo (oggi parcheggio), il parco pubblico ed il parco con il monumento dedicato ai Caduti della grande guerra, l'area della grande piazza antistante il municipio e tutte le aree sulle quali sorgono gli edifici contermini, tutto ciò faceva parte del patrimonio Stradi.<br />La gestione ordinaria e straordinaria del patrimonio fu esercitata dall'Amministrazione comunale fino al 1935 (6), epoca in cui per realizzare una maggiore autonomia di poteri ed una più precisa attribuzione di funzioni, fu nettamente distinta da quella del Comune e venne affidata, su proposta del Podestà di Maranello Giuseppe Ferrari Amorotti, ad un Commissario Prefettizio (7), nella persona di Curzio Lippi (decreto prefettizio n. 28208/2 del 19 ottobre 1935), con il preciso incarico di provvedere alla erezione in Ente Morale dell'istituto. Il Comune di Maranello infatti non poteva più continuare ad amministrare il patrimonio del lascito confondendolo e mantenendolo unito ai propri beni patrimoniali e demaniali.<br />I primi atti del procedimento di erezione in Ente Morale e la prima redazione dello Statuto dell'ente risalgono al 1936: con nota prefettizia n. 2855 del 3 giugno 1936 venne comunicata l'imposizione del Ministero dell'Interno di erigere "senza ulteriore indugio" in Ente Morale l'Opera Pia eseguendo il "relativo trapasso dei beni": <br />"Il Ministero dell'Interno, al quale ho comunicato la deliberazione di V.E. in data 9 novembre u.s. relativa alla assunzione di un parere legale sui diritti spettanti al comune, osserva che l'Eredità Stradi è pervenuta al Comune con la espressa condizione che "venga costruita una sede adatta per un Ospizio dei vecchi bisognosi e un servizio di assistenza medica, da intitolare all'Ing. Carlo Stradi".<br />Ora, il Ministero stando alla esatta interpretazione della volontà del testatore, quale si desume dalla disposizione testamentaria anzidetta, dichiara non essere dubbio che il Comune di Maranello soltanto apparentemente può considerarsi erede dell'Eredità Stradi.<br />E il Ministero al riguardo così testualmente si esprime: <br />"Infatti, in base alla costante giurisprudenza, si deve ritenere che si tratti di una nuova fondazione di beneficenza [&#x85;] anche nel caso in cui [&#x85;] i beni lasciati debbono essere interamente destinati a finalità di beneficenza, di modo che la persona morale e fisica designata nel testamento apparisca soltanto un nudus minister della volontà del testatore.<br />Ne consegue che sia una fondazione e non semplice onere, quando la persona designata nel testamento non ritragga alcun beneficio dal lascito, dovendo limitarsi ad amministrare il patrimonio ed erogarne tutte le rendite a favore dei poveri. [&#x85;]<br />Nella specie, infatti, il Comune di Maranello solo apparentemente può ritenersi beneficiato dal cospicuo legato di circa £ 6.000.000: nessun vantaggio, infatti, deriva alla Civica Azienda dagli adempimenti di beneficenza stabiliti dal testatore, all'infuori dell'interesse morale che il Comune può avere a tradurre in atto tali scopi di beneficenza. [&#x85;]<br />Ammettere, quindi, che detto legato debba essere trattato alla stregua di un cespite destinato ad incremento delle finanze comunali, significherebbe rinunziare a quei chiari ed esatti principi che hanno finora costituito la sicura guida per distinguere un onere da una fondazione di beneficenza.<br />In considerazione di quanto sopra, non potendo dubitarsi che il Comune di Maranello sia da considerarsi diversamente che come "nudus minister" della fondazione istituita dall'Ing. Carlo Stradi per scopi di beneficenza questo Ministero fa sicuro assegnamento nella opera di persuasione che l'E.V. vorrà svolgere presso il Podestà anzidetto, al fine di indurlo [&#x85;] ad approntare - senza ulteriore indugio ed inutile richiesta di pareri legali, i documenti necessari per la costituzione del lascito stesso in ente morale autonomo di beneficenza, da amministrarsi giusta le norme da inserire nello statuto, da un Consiglio di Amministrazione, in massima parte costituito con elementi di nomina podestarile [&#x85;]".<br />Il procedimento fu però interrotto per il sopraggiungere degli eventi bellici dovuti al secondo conflitto mondiale, per poi essere riassunto nel 1948 dall'allora Commissario Prefettizio Antonio Zampighi. Nella relazione avente ad oggetto "Erezione in Ente Morale" (18 dicembre 1949), Zampighi illustra brevemente la storia e la situazione della casa di riposo: "[&#x85;] I beni stabili in piena disponibilità [&#x85;] furono condotti in affitto fino al novembre 1941, epoca in cui per ricavare una maggiore rendita necessaria per fare fronte alle spese di mantenimento dei vecchi ricoverati nell'Ospizio e per mantenere la proprietà fondiaria furono ammezzadati, cosa che consentì anche durante il periodo bellico, di avere la disponibilità dei generi (grano, patate, uva da vino, ecc.) per i ricoverati. [&#x85;] Nell'anno 1936, siccome i fondi rustici davano una rendita minima, con le debite approvazioni dell'autorità tutoria, furono alienati 4 poderi ricavando la somma di £ 1.400.000 che fu investita in titoli di rendita pubblica al 5%. Per quanto tale operazione, dato l'attuale deprezzamento della moneta, sembri ora sia stata un errore amministrativo, assicurò una rendita annuale di £ 70.000 che costituiva il principale cespite necessario al funzionamento dell'ente ed al conseguimento degli scopi del lascito che altrimenti sarebbero rimasti frustrati.<br />All'ospizio sono addette numero 4 suore ed una inserviente secolare. Una delle suore disimpegna anche il servizio di infermiera dell'ambulatorio medico.<br />L'amministrazione è tenuta, con lieve compenso dal Segretario e dal contabile comunali, coadiuvati da un amanuense del Comune stesso.<br />Il numero dei ricoverati a carico dell'Opera si aggira sui 25. Vi sono inoltre circa 10 pensionanti a carico di Enti o di privati. La retta giornaliera attuale è di £ 200 per gli ammessi a carico di enti o privati in camerate comuni e con vitto uguale a quello dei ricoverati a carico dell'ente e £ 300 per quelli in camera separata e vitto comune.<br />Il vitto consiste di 3 pasti e cioè: mattino - caffè, latte; mezzogiorno - minestra, pietanza di carne, oppure uova, salumi, formaggio o altro; sera - minestra. Nella giornata vengono somministrati gr. 350 di pane e 250 decilitri di vino.<br />L'ambulatorio medico è tenuto dal medico comunale della prima condotta, stipendiato unicamente dal Comune. I medicinali sono provvisti dal Comune, perché le rendite dei beni in piena disponibilità dell'Opera non consentono di fare fronte a tali spese."<br />Finalmente, con Decreto Presidenziale n. 26050.9 del 29 aprile 1952 (registrato alla Corte dei Conti il 30.6.1952 - registro 54 foglio 118 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 183 dell'8.8.1952 n. 1025), l'Opera Pia ing. Carlo Stradi venne eretta in Ente Morale con approvazione del relativo Statuto Organico. <br />Ne conseguì che tutto quanto rimaneva del patrimonio ereditario venne volturato e passato dal Comune al nuovo Ente, intitolato "Opera Pia ing. Carlo Stradi" (8). Contestualmente, l'Amministrazione comunale s'impegnò a corrispondere annualmente all'Opera Pia la somma di £ 500.000 per dieci anni a partire dal 1954 e la somma annua di £ 160.000 per 15 anni a partire dal 1964, a titolo di contributo spese di gestione dell'ospizio. <br />L'edificio sede dell'ente fu più volte ristrutturato ed adeguato alle sempre nuove esigenze degli ospiti. Il 26 settembre 2009 la struttura per anziani fu inaugurata al termine dell'ultimo intervento di ristrutturazione in seguito al quale è stato ottenuto un ampliamento dell'immobile di circa 400 mq, il recupero funzionale del seminterrato, il completamento del consolidamento statico e l'adeguamento alle norme antisismiche, l'installazione dell'impianto di condizionamento e raffrescamento di tutti i locali, il rinnovo totale degli arredi. Oggi l'Opera Pia offre 62 posti residenziali e 10 posti semiresidenziali destinati ad ospitalità e assistenza socio-sanitaria e si rivolge a persone anziane e adulte in condizioni di non autosufficienza fisica o psichica, per le quali non risulti possibile la permanenza nel proprio ambiente familiare e sociale.<br /><br />Note:<br />(1) Archivio storico comunale di Maranello (ASCM), serie "Deliberazioni del Consiglio Comunale e Indici", reg. n. 18 "Registro delibere Consigliari" 27 febbraio 1923 - 17 settembre 1924.<br />(2) ASCM, serie "Deliberazioni del Consiglio Comunale e Indici", reg. n. 20 "Registro delibere Consigliari" 4 aprile 1925 - 28 dicembre 1926, delibera n. 2 del 13 agosto. Il progetto venne deliberato il 4 aprile 1925 dal Consiglio comunale (delibera n. 6) ed approvato dal Consiglio di Prefettura il 21 maggio successivo.<br />(3) ASCM, serie "Deliberazioni del Commissario Prefettizio e del Podestà", reg. n. 2, seduta 13 agosto 1928 (delibera n. 7); il Consiglio approvò anche il regolamento inerente la gestione ed il funzionamento dell'ospizio.<br />(4) ASCM, serie "Deliberazioni del Commissario Prefettizio e del Podestà", reg. n. 3 "Registro delibere del Podestà" 17 luglio 1929-15 ottobre 1930, seduta 9 settembre 1930 (delibera n. 2).<br />(5) ASCM, Fondo "Archivio dell'Opera Pia Ing. Carlo Stradi", serie "Carteggio", fasc. "Ospedale Stradi (ospizio)" 1930 (b. 2, fasc. 14); documento del Prefetto di Modena datato 6 settembre dello stesso anno (prot. n. 3950) comunicò quanto segue: "funzionamento dell'ospedale annesso al'Ospizio Stradi, ritengo che nell'interesse del Comune sia necessario provvedere con la massima urgenza alla soppressione. [&#x85;] dato che l'ospedale era frequentato da pochissime persone, le quali usufruivano più dell'opera di specialisti di Modena che del medico locale. Dispongo pertanto che sia provveduto alla chiusura con decorrenza dal 1° ottobre p.v. [&#x85;] destinando soltanto pel funzionamento dell'ospizio di mendicità la parte dell'abitato, attualmente occupata dai ricoverati." <br />(6) Già nel 1932 il Podestà di Maranello affrontò il problema della "Separazione gestione eredità Stradi da quella del Comune", come è dato di rilevare dal verbale della seduta del 9 Aprile 1932, in ASCM, serie "Deliberazioni del Commissario Prefettizio e del Podestà", reg. n. 5 "Registro delle deliberazioni del Podestà" 9 aprile 1932-27 aprile 1935 (delibera n. 1).<br />(7) La funzione commissariale fu esercitata da: Curzio Lippi, 1935-1938; Alfonso Vignocchi, 1938-1940, coadiuvato da Ausonio Mattioli Bertacchini; Curzio Lippi, 1940-1941; Edmondo Obici, 1941-1946; Antonio Zampighi, 1946-1955; Silvano Soragni, 1955-1961; quest'ultimo fu poi nominato, nel 1961, Presidente del Consiglio di Amministrazione.<br />(8) ASCM, serie "Deliberazioni della Giunta municipale e Indici", reg. n. 10 "Deliberazioni della Giunta Municipale" 19 giugno 1953-4 febbraio 1954 (delibera n. 229 del 19 novembre 1953). La delibera della Giunta fu ratificata con atto consiliare n. 3 del 25 febbraio 1954.
scheda provenienza href
scheda SAN
ha luogoProduttore
eac-cpf:hasPlace
ha luogo Sede
forma autorizzata produttore
  • Opera Pia Ing. Carlo Stradi di Maranello
eac-cpf:authorizedForm
  • Opera Pia Ing. Carlo Stradi di Maranello
record provenienza id
  • IT-ER-IBC-SP00001-0001452
sistema provenienza
  • IT-ER-IBC
dc:coverage
  • Maranello
is ha relazione con Soggetto Produttore of
Raw Data in: CSV | RDF ( N-Triples N3/Turtle JSON XML ) | OData ( Atom JSON ) | Microdata ( JSON HTML) | JSON-LD     Browse in: LodLive
This material is Open Knowledge   W3C Semantic Web Technology [RDF Data] Valid XHTML + RDFa
OpenLink Virtuoso version 06.01.3127, on Win32 (i686-generic-win-32), Standard Edition
Data on this page belongs to its respective rights holders.