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| - Convento di San Domenico in via Levata, domenicane osservanti
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dc:title
| - Convento di San Domenico in via Levata, domenicane osservanti
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dc:description
| - In origine casa di Umiliate denominate Cappuccine di via Levata, nel 1306 Francesco Fontana autorizzò la costruzione di chiesa e convento dedicati a San Domenico ed appartenenti all'ordine domenicano. Nel 1495 papa Alessandro VI concesse l'introduzione dell'Osservanza e stabilì il passaggio dalla cura dei conventuali di Sant'Eustorgio a quella degli osservanti di Santa Maria delle Grazie. Tale disposizione incontrò l'opposizione dei padri delle Grazie, secondo i quali le donne non avevano chiesto il permesso all'arcivescovo. La controversia richiese l'intervento di Ludovico il Moro che ottenne nel 1505 la licenza dall'arcivescovo Ippolito d'Este. Il passaggio all'osservanza fu confermato nel 1506 da papa Giulio II. Alla fine degli anni 40 del 1500 suor Vincenza della Croce confessò di aver sottratto al monastero, con la complicità del fratello Bernardo, 300 lire per trafficare in riso, episodio che incise sulla fama del cenobio. L'ente fu soppresso nel mese di maggio del 1576. Le 28 monache presenti furono trasferite, insieme ai beni monastici, parte nel convento di San Lazzaro (11), parte in San Bernardo (11), nel convento delle Vergini (4) ed in quello delle Veteri (3), tutti enti di domenicane osservanti. Tali beni erano costituiti da sei proprietà fondiarie nel Ducato: la Cascina di Boffalora e la cascina e mulino della Barona, situate nei Corpi santi di porta Ticinese; i beni di Pioltino nella pieve di Decimo; i beni di Magenta; i beni di San Cristoforo e di Cornate; alcuni fitti livellari. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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dc:date
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ha qualificazioni relazioni Cpf
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ha date esistenza
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ha statusProvenienza
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abstract
| - In origine casa di Umiliate denominate Cappuccine di via Levata, nel 1306 Francesco Fontana autorizzò la costruzione di chiesa e convento dedicati a San Domenico ed appartenenti all'ordine domenicano. Nel 1495 papa Alessandro VI concesse l'introduzione dell'Osservanza e stabilì il passaggio dalla cura dei conventuali di Sant'Eustorgio a quella degli osservanti di Santa Maria delle Grazie. Tale disposizione incontrò l'opposizione dei padri delle Grazie, secondo i quali le donne non avevano chiesto il permesso all'arcivescovo. La controversia richiese l'intervento di Ludovico il Moro che ottenne nel 1505 la licenza dall'arcivescovo Ippolito d'Este. Il passaggio all'osservanza fu confermato nel 1506 da papa Giulio II. Alla fine degli anni 40 del 1500 suor Vincenza della Croce confessò di aver sottratto al monastero, con la complicità del fratello Bernardo, 300 lire per trafficare in riso, episodio che incise sulla fama del cenobio. L'ente fu soppresso nel mese di maggio del 1576. Le 28 monache presenti furono trasferite, insieme ai beni monastici, parte nel convento di San Lazzaro (11), parte in San Bernardo (11), nel convento delle Vergini (4) ed in quello delle Veteri (3), tutti enti di domenicane osservanti. Tali beni erano costituiti da sei proprietà fondiarie nel Ducato: la Cascina di Boffalora e la cascina e mulino della Barona, situate nei Corpi santi di porta Ticinese; i beni di Pioltino nella pieve di Decimo; i beni di Magenta; i beni di San Cristoforo e di Cornate; alcuni fitti livellari. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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altra denominazione produttore
| - Monastero di San Domenico in via Levata, domenicane
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scheda provenienza href
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scheda SAN
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ha luogoProduttore
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eac-cpf:hasPlace
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ha luogo Sede
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è produttore di
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ha sottotipologia ente
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forma autorizzata produttore
| - Convento di San Domenico in via Levata, domenicane osservanti
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eac-cpf:authorizedForm
| - Convento di San Domenico in via Levata, domenicane osservanti
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record provenienza id
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sistema provenienza
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dc:coverage
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is ha relazione con Soggetto Produttore
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