rdf:type
| |
rdfs:label
| - Convento di Sant'Orsola, clarisse osservanti
|
dc:title
| - Convento di Sant'Orsola, clarisse osservanti
|
dc:description
| - Il convento fu fondato per volontà della nobile milanese Caterina Caimi. Figlia del milite Protaso e moglie dal 1369 di Prandeparte Pico della Mirandola, cavaliere a servizio dei Visconti (fu podestà di Milano nel 1390), Caterina visse alla Mirandola fino alla morte del marito (1394). In quel contesto ebbe modo di avvicinarsi al francescanesimo: la famiglia Pico della Mirandola era devota ai frati minori e Prandeparte si fece seppellire nella chiesa di San Francesco alla Mirandola. Tra '300 e '400 Caterina si recò a Lodi seguita da altre donne e qui contattò una comunità di terziari francescani iniziata da Oldo da Lodi. Colpita dal tipo di vita condotta dal beato, contattò le monache di Santa Chiara Vecchia di Lodi da cui apprese la regola delle clarisse. Arrivata a Milano Caterina offrì un finanziamento per ristrutturare la casa umiliata di Sant'Orsola, cui decise di donare i propri beni a patto che venisse introdotta la regola francescana. Le quattro umiliate presenti chiesero al papa il passaggio al francescanesimo e lo ottennero nel 1406 (bolla del 5 gennaio) ed entro il 1413 la casa fu trasformata in monastero mantenendo la stessa intitolazione a Sant'Orsola. Situato in porta Vercellina, ai confini delle parrocchie di San Lorenzino, Santa Maria al Cerchio e Santa Maria Pedone, il convento fu probabilmente il primo istituto francescano femminile osservante a Milano, nell'orbita dei minori osservanti di Sant'Angelo. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
|
dc:date
| |
ha qualificazioni relazioni Cpf
| |
ha date esistenza
| |
ha statusProvenienza
| |
abstract
| - Il convento fu fondato per volontà della nobile milanese Caterina Caimi. Figlia del milite Protaso e moglie dal 1369 di Prandeparte Pico della Mirandola, cavaliere a servizio dei Visconti (fu podestà di Milano nel 1390), Caterina visse alla Mirandola fino alla morte del marito (1394). In quel contesto ebbe modo di avvicinarsi al francescanesimo: la famiglia Pico della Mirandola era devota ai frati minori e Prandeparte si fece seppellire nella chiesa di San Francesco alla Mirandola. Tra '300 e '400 Caterina si recò a Lodi seguita da altre donne e qui contattò una comunità di terziari francescani iniziata da Oldo da Lodi. Colpita dal tipo di vita condotta dal beato, contattò le monache di Santa Chiara Vecchia di Lodi da cui apprese la regola delle clarisse. Arrivata a Milano Caterina offrì un finanziamento per ristrutturare la casa umiliata di Sant'Orsola, cui decise di donare i propri beni a patto che venisse introdotta la regola francescana. Le quattro umiliate presenti chiesero al papa il passaggio al francescanesimo e lo ottennero nel 1406 (bolla del 5 gennaio) ed entro il 1413 la casa fu trasformata in monastero mantenendo la stessa intitolazione a Sant'Orsola. Situato in porta Vercellina, ai confini delle parrocchie di San Lorenzino, Santa Maria al Cerchio e Santa Maria Pedone, il convento fu probabilmente il primo istituto francescano femminile osservante a Milano, nell'orbita dei minori osservanti di Sant'Angelo. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
|
altra denominazione produttore
| - Monastero di Sant'Orsola, clarisse
|
scheda provenienza href
| |
scheda SAN
| |
ha luogoProduttore
| |
eac-cpf:hasPlace
| |
ha luogo Sede
| |
è produttore di
| |
ha sottotipologia ente
| |
forma autorizzata produttore
| - Convento di Sant'Orsola, clarisse osservanti
|
eac-cpf:authorizedForm
| - Convento di Sant'Orsola, clarisse osservanti
|
record provenienza id
| |
sistema provenienza
| |
dc:coverage
| |
is ha relazione con Soggetto Produttore
of | |